“Parte tutto da noi” la zona arancione comincia dalla bonifica del lavatoio di Bobbiate
L’associazione informale nata nell’ambito della rappresentanza sindacale di Quanta System che bonifica le aree verdi varesine ha ripreso le sue attività
L’emergenza sanitaria legata alla pandemia in atto ha molto limitato, e per diverse settimane bloccato, l’attività dei volontari di “Partetuttodanoi“.
Ma la volontà dei partecipanti all’associazione informale nata nell’ambito della rappresentanza sindacale Fiom Cgil di Quanta System (azienda leader nel settore elettromedicale con sede a Verghera di Samarate) di proseguire le opere di bonifica nelle aree verdi della zona non è comunque venuta meno.
Così, pur nel rispetto delle normative vigenti, domenica mattina a Bobbiate, quartiere nel comune di Varese, si è svolto un nuovo evento di pulizia. Questa volta a essere bonificato, purtroppo solo parzialmente, è stato l’alveo del torrente generato dallo storico lavatoio in prossimità di Piazza Bossi.
Spiega Antonio Premazzi, organizzatore dell’evento: «Abito a Varese solo da una dozzina di anni e devo ammettere che non conoscevo in maniera approfondita i dintorni. In questi mesi di limitata mobilità ho avuto modo di girare parecchio in prossimità di casa. In particolare ho risalito alcuni dei brevi torrenti che da Bobbiate e Casbeno sfociano nel lago. Purtroppo ho dovuto constatare che risultano tutti vergognosamente inquinati e che sono stati utilizzati come vere e proprie discariche. Ho deciso di proporre la bonifica del corso d’acqua che si diparte dal lavatoio di Bobbiate perché era il luogo tecnicamente più semplice da affrontare. Domenica naturalmente i colleghi e gli altri volontari non hanno potuto partecipare perché non residenti in comune di Varese, in compenso grazie all’appello inoltrato sulla pagina Facebook “Sei di Bobbiate se” si sono presentati tre volonterosi, un uomo e due donne. In poco più di due ore abbiamo raccolto dieci sacchi di immondizie di vario genere, due batterie d’auto e una bicicletta a pezzi. Abbiamo lasciato sul posto diversi rifiuti edili e comunque lungo il corso del torrente rimane una quantità di rifiuti per lo meno paragonabile a quella raccolta. E’ evidente che il corso d’acqua in passato rappresentava la discarica di Bobbiate. Se questo era accettabile diversi decenni fa, quando Bobbiate era un borgo agricolo alle porte di Varese e contava poche centinaia di abitanti, è vergognoso che qualcuno continui a utilizzarlo come tale anche attualmente».
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Bravi e lodevoli, anche se purtroppo credo che la situazione non cambierà. Stiamo pagando lo scotto di decenni di mancata educazione civica ed ambientale ed una profonda ignoranza e sotto-cultura delle persone. L’Italia è una discarica diffusa con alcune eccezioni come Trentino e poche altre. Sarà che i comuni di questi territori ogni tanto mandano qualcuno a pulire ?