Un manager varesino per Ghemon e Shorty al Festival di Sanremo
Francesco Italiano, fondatore nel 2014 dell'agenzia varesina RC Waves, racconta l'emozione di essere al Festival tra gli addetti ai lavori
La prima volta a Sanremo non si scorda mai, che sia per cantare o per accompagnare un artista che hai visto crescere artisticamente. A raccontarci il debutto nel magico mondo del Festival è Francesco Italiano, varesino e fondatore nel 2014 dell’agenzia di comunicazione ed eventi RC Waves, insieme al concittadino Giacomo Zavattoni (entrambi parte anche di Totally Imported con Francesco Tenti).
«Essere per la prima volta a Sanremo, addirittura con due artisti, è un’emozione indescrivibile che da un senso ad anni di sacrifici fatti da tutto il team», racconta Italiano che al Festival accompagna il cantante Ghemon come manager personale e Davide Shorty con l’intero team RC Waves e Totally Imported.
Italiano, che ha iniziato a muovere i primi passi in campo professionale nel Varesotto, spiega: «Ci abbiamo sempre creduto, dal giorno zero, da quando organizzavamo concerti per 30 persone convinti di quello che stavamo facendo. Siamo sempre stati convinti che un passo alla volta anche noi avremmo raggiunto i nostri obiettivi. Essere qui ora è già una grande vittoria».
Ora, si pensa ad affrontare al meglio questo Sanremo dove, oltre alla solita buona organizzazione, è richiesta un’attenzione particolare per via delle restrizioni anti-Covid. L’entusiasmo però non manca e Italiano racconta: «Lavoro con Ghemon e Davide Shorty da 6 anni, insieme siamo cresciuti come uomini e come professionisti condividendo esperienze dolorose e grandi successi. Li ho visti evolversi e diventare grandi e la vetrina che si sono guadagnati oggi è frutto del loro talento ma anche della loro determinazione che è sempre di grande ispirazione per me e i miei colleghi».
Ghemon si è esibito ieri sera ed è in gara con la canzone “Momento perfetto”. Davide Shorty (già conosciuto al pubblico di X Factor del 2015), si esibirà questa sera tra le nuove proposte con il brano “Regina”.
«Sono qui perché se lo sono meritato – sottolinea Italiano -. Mi sento fortunato e grato per essere arriva qui, soprattutto in un momento così difficile per questo settore. Voglio fare del mio meglio e ottenere il massimo da questa esperienza e voglio ricordare che la fuori c’è un intero settore che sta soffrendo, colleghi che non sanno se potranno continuare a lavorare. Darò il massimo».
A sostenerlo e a sostenere i cantanti in gara, ci sono i colleghi di sempre che, nonostante impegno e perseveranza, non hanno potuto essere fisicamente a Sanremo: «Le restrizioni non ce l’hanno permesso, ma li seguiamo da casa e siamo costantemente in contatto», racconta un altro varesino, Fabrizio Peccerillo. «Non posso che tifare per Davide Shorty con il quale sono stato in giro per l’Italia negli ultimi anni come suo tour manager e che ho visto crescere. E ovviamente per Ghemon».
Tra i varesotti al festival ricordiamo anche Vittorio Cosma, direttore d’orchestra per i Coma_Cose.
Il racconto delle prima serata
Tra le sedie vuote e il debutto di Ibra, a Sanremo va in scena la prima serata del festival
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