Un mese agli Europei di canottaggio: oltre 600 atleti per far ripartire Varese
Le gare continentali (9-11 aprile) precedute dalle qualificazioni olimpiche permetteranno di riattivare anche il comparto alberghiero. Tante le nazionali già sui laghi per allenarsi, altre si fermeranno in città per preparare gli impegni successivi
A trenta giorni dalle gare, il comitato e gli organizzatori presentano gli Europei di cannottaggio di Varese, che ci terranno dal 9 all’11 aprile prossimo alla Schiranna e che saranno preceduti dalle regate di qualificazione olimpiche (di alcune discipline) per la zona europea.
Un evento importante non solo per la presenza di oltre 600 atleti di altissimo livello (in un anno olimpico) ma anche per il fatto che, dopo il rinvio dell’anno scorso, la federazione abbia dato l’ok alle gare. «Avremmo voluto dare questo annuncio in riva al lago, ma le condizioni ce l’hanno impedito e ci ritroviamo online. Questo evento è però comunque importante per noi, e forse ancora di più, perché questi campionati erano stati concepiti in una forma diversa e ora si riescono a svolgere ugualmente malgrado il contesto profondamente cambiato – spiega Davide Galimberti, sindaco di Varese e presidente del comitato organizzatore – Siamo reduci infatti dall’annullamento dei campionati dello scorso anno, e il fatto che abbiano dato l’ok a questo evento significa che possiamo vedere la luce in fondo al tunnel».
«Torniamo sempre volentieri a Varese dove c’è ottima sinergia tra istituzioni e c’è anche un comitato organizzatore, una cosa non scontata – ha spiegato Antonio Giuntini, vicepresidente della Federazione Italiana Canottaggio – Sul campo di gara non abbiamo più niente da dire perché già sappiamo che è ottimo. Abbiamo fatto un test a ottobre, impegnativo dal punto di vista organizzativo sia per la quantità di atleti sia per il primo problema di protocolli covid, che è stato ampiamente superato, quindi siamo pronti per il campionato europeo (il riferimento è al campionato italiano 2020 unificato per tutte le categorie ndr). Permettetemi infine una nota personale: ho lavorato per 32 anni come funzionario in un parco naturale, quando vengo a Varese mi sento a casa. Sono felice di tornare in un posto bello non solo per gli atleti ma anche per chi li accompagna».
Un “endorsement” fatto proprio dall’assessore al turismo e grandi eventi Fabrizio Lovato, che si è rivolto ai giornalisti presenti così: «L’unico aiuto e favore che vi chiedo è di raccontare il nostro territorio: basta una foto tagliata in un certo modo per valorizzarlo come merita».
UN SEGNO DI RIPARTENZA
Tre anni fa, quando l’organizzazione dei Campionati Europei ha preso il via, la manifestazione aveva ben altre ambizioni, soprattutto dal punto di vista del turismo e del marketing del territorio. Ma non sono un’occasione sprecata: anzi, possono essere di grande aiuto per “dare fiato” a certi settori in estrema difficoltà, come la ricettività, ed essere anche un elemento di speranza per il futuro.
A dirlo, diverse istituzioni presenti alla presentazione: «Sono sicuro che sarà un successo, anche se non porterà il turismo che avevamo preventivato inizialmente – ha commentato il presidente della Provincia di Varese Emanuele Antonelli – Nella speranza che si ritorni alla normalità, contiamo che questo dia slancio alla ripartenza dei nostri territori».
Parole su cui si è soffermato anche il presidente della camera di Commercio di Varese «L’auspicio è che questo evento sia un vero e proprio kick off per la ripartenza – ha confermato Fabio Lunghi – ne abbiamo tutti bisogno e ce la faremo anche grazie all’avvio della campagna vaccinale. Camera di Commercio di Varese c’è e a breve entrerà nel Comitato Organizzatore, sulla scia della vocazione messa in campo in questi anni col progetto Varese Sport Commission, con lo sport quale strumento di valorizzazione territoriale, a beneficio delle imprese della ricettività e del turismo».
Nel logo degli Europei di canottaggio trova posto il Sacro Monte
700 ATLETI SUL LAGO, NON SOLO PER I GIORNI DI GARA
«Ci aspetta un evento diverso dalla nostra normalità: i protocolli sono stringenti ma sono quelli che ci consentono di mettere in pratica la manifestazione – spiega Pierpaolo Frattini, direttore del Comitato organizzatore – Dobbiamo ringraziare il grande contributo della presidenza del Consiglio dei Ministri, e di Regione Lombardia oltre che di Provincia di Varese e Camera di Commercio. E tengo a sottolineare anche l’ottima risposta degli sponsor, che sinceramente non mi aspettavo considerato il periodo. Ora abbiamo 30 giorni per far andare tutto alla perfezione».
Il numero di atleti atteso è molto alto: «Per gli europei, considerati i partecipanti a quelli di Potsdam, dovrebbero presentarsi circa 600 atleti, ma speriamo che si possano anche superare questi numeri. Per il pararowing sempre basandosi sulle proiezioni delle gare precedenti, dovrebbero presentarsi in 80-100 atleti. Naturalmente i numeri esatti li potremo dare solo nei giorni delle gare».
Le delegazioni più numerose sono quelle di Italia, Gran Bretagna, Germania, Olanda e Romania, ma ci sono anche micro delegazioni, come quella del principato di Monaco, composte da una sola persona. Team che occuperanno gli alberghi varesini non solo nei 5 giorni complessivi di gare, ma per molto più tempo: «Diverse squadre verranno a fare la loro preparazione già prima dell’europeo: in questi giorni è già qui la Repubblica Ceca, che starà fino al 20 marzo, quando arriverà la nazionale italiana. La nazionale finlandese si è appoggiata alla Canottieri Gavirate ed è qui da settimane, e stiamo ricevendo molte richieste di allenamento in zona. Le nazionali irlandese, olandese e svedese rimarranno qui dopo i campionati per continuare gli allenamenti, per esempio. Il beneficio ricettivo non si chiude nei 5 giorni di gare, ma hanno un’onda lunga, che si propaga anche oltre il lago di Varese. A causa della capacità ricettiva limitata dal covid stiamo dirottando allenamenti e presenza su Corgeno, lago di Monate e anche al lago di Pusiano».
«Siamo riusciti a dare al canottaggio sul lago di Varese una continuità che va oltre il decennio: possiamo perciò dire che la vocazione sportiva del lago diventa un’occasione economica reale per la città – ha commentato il presidente della Canottieri Varese Antonio Giuntini – Non è stato facile farlo in questa situazione ma la partecipazione degli atleti è importante e così tutti gli alberghi lavoreranno, alcuni sono al completo e una struttura come l’ATA Hotel riapre, per dire i numeri che si creano». L’impatto, anche escluso il pubblico, è infatti di almeno 1500 persone, anche riducendo al minimo gli staff al seguito.
UN EVENTO SOSTENIBILE, PER VALORIZZARE IL FUTURO DEL LAGO
Tra le novità della competizione ci sono anche le “barche di servizio”: due di loro saranno completamente elettriche. «Da assessore allo sport sono entusiasta che tra un mese torni il grande canottaggio – ha commentato Dino De Simone – Ma da assessore all’ambiente gli eventi che mettono focus sul lago ci danno grande responsabilità: quel lago è splendido e va tenuto con cura. Ed è un bel primo passo quello delle due barche elettriche impiegate. Noi contiamo di elettrificare al più presto tutto il lago, così da renderlo sempre più bello e più pulito per le prossime manifestazioni in programma».
“NESSUNA INTERFERENZA CON IL CENTRO VACCINALE”
Il teatro delle competizioni, Schiranna, in questi giorni è però in prima pagina per il grande centro vaccinale da campo in costruzione. Tra le domande e le preoccupazioni sorte ci sono state quelle, perciò, che riguardavano la possibile interferenza da due attività che vedevano la movimentazione di molte persone: a regime, le vaccinazioni giornaliere previste dalla regione Lombardia in quell’hub dovrebbero essere 2500, che si aggiungono al viavai dei carrelli e dei furgoni dei team. Ma da questo punto di vista Galimberti tende a rassicurare i presenti: «Ovviamente tutta l’organizzazione prevede un piano di sicurezza condiviso che prevede l’assoluta convivenza tra il piano vaccinale e l’evento sportivo – ha spiegato il sindaco – Con misure e percorsi dedicati, che i tecnici hanno studiato insieme alla protezione civile e all’ esercito». Ovviamente, tutto questo non prevede la presenza di pubblico, che comunque non è previsto in questa competizioni da pandemia.
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Ma dai, ma dai…cosa facciamo venire 500, 600, 700 atleti a fare che, oltre a gareggiare, quando tutto e’ chiuso, tra un po’ non si puo’ neppure andare al nostro splendido Sacro Monte. Su dai smettiamo continuamente di prenderci in giro…gia’ lo fanno da anni i governanti di Roma
pensiamo che gli albergatori che li ospiteranno non siano del suo stesso avviso…
…accidenti non ci pensavo!!! Con questo “grosso” introito gli albergatori avranno guadagni “immensi” giusto per colmare mesi e mesi di chiusura…caspita!
1.500 persone, una media di – facciamo – tre pernottamenti a testa fanno 4.500 pernottamenti. Moltiplichi lei per il prezzo di una camera e tragga le sue conclusioni. Nulla colma mesi e mesi di chiusura. La sua alternativa invece sarebbe quella di respingere questi introiti? Giusto per capire qual è la sua alta opinione in merito.
Mi auguro che i numeri che lei ha segnalato, ovviamente come ipotetici, la confortino ulteriormente con le reali presenze di ospiti (mi consenta avere dei dubbi…verificherò con dati certi alla mano). La mia speranza, che sarà certamente vana date le attuali condizioni (più peggiorative che migliorative per quanto riguarda le limitazioni di circolazione), sarebbe quella di vederne il doppio, il triplo…il quadruplo, per dare a Varese onore al merito e valorizzarne le ricchezze naturali, nonchè sostenere veramente(!) i ns. albergatori/ristoratori/barmen. Senza LIBERTA’, però, ciò non avverrà, sicuramente. Quindi tanto valeva “far scivolare” a tempi migliori (magari solo un paio di mesi), la manifestazione. In questo caso, sembra come dare l’obolo al poveretto per farlo stare tranquillo.
I numeri li vedremo, senza dubbio: ci stiamo già lavorando. Sul far scivolare le manifestazioni, lei crede evidentemente che si tratti di spostare una gara del “Piede d’Oro” (con tuttissimo il rispetto del Piede d’Oro che su VN abbiamo sempre seguito con affetto). Peccato che le qualificazioni olimpiche vadano gioco-forza programmate per tempo prima delle Olimpiadi, e gli stessi Europei sono inquadrati in un calendario che prevede ritiri, viaggi, allenamenti di atleti che in parte saranno anche impegnati ai Giochi. Oh, poi una richiesta al Cio di spostare Tokyo (ammesso che Tokyo ci sarà) la possiamo sempre fare…
L’ironia può anche essere simpatica, il sarcasmo invece…no! Allora è giusto scrivere un paio di cose: 1) Lei forse non si è accorto che le Olimpiadi le hanno già spostate causa pandemia, infatti dovevano svolgersi lo scorso anno…mi scusi dov’è stato lei in tutto questo tempo? 2) Oltremodo, “non si è accorto” che anche gli Europei di calcio sono stati spostati da giugno 2020 a giugno 2021…ma pensi un pò…chissà chi avrà telefonato all’UEFA! 3) Probabilmente la sottovalutavo…non sapevo che fosse un “innovatore” della lingua italiana. Dopo il nuovo superlativo assoluto da lei coniato (tuttissimo) penso che lo proporrò al Presidente Marazzini dell’Accademia della Crusca. Ora mi congedo “definitivamente”, lasciandole però una perla di saggezza di cui lei dovrebbe farne tesoro: propositum mutat sapiens, at stultus inhaeret (Petrarca). Scusi, dimenticavo…sono amico da più di 40 anni di uno dei fondatori (1982) del “Piede d’Oro”. Saluti e “buon lavoro per i numeri delle presenze”
Allora, facciamo un rapido riassunto e poi la chiudo anche io. Inizia lei, dicendo che è inutile far venire 700 persone perché tanto non possiamo andare al Sacro Monte e dicendo che si sente preso in giro. La mia collega le fa notare i benefici economici di una manifestazione del genere e lei risponde più o meno che agli albergatori questo non darà grandi vantaggi.
Le segnalo alcuni numeri per capire la scala di grandezza di questi benefici e lei elenca le sue speranze e sottolinea come sarebbe meglio spostare avanti gli eventi (che, peraltro, erano già programmati per il 2020 e che – ribadisco – sono strettamente legati ai calendari internazionali con tutto ciò che comporta).
A questo punto, mi dà velatamente dello stolto e ironizza sul nostro lavoro (di cui, lei, fruisce gratuitamente ogni giorno). Cosa vuole che le risponda? Le darò ragione, così da farla felice.
Buona giornata.