Quasi 30 milioni di interventi, Busto Arsizio prova a cambiare pelle con i bandi della rigenerazione urbana

Un auditorium, Presentati in commissione i progetti con cui l'amministrazione parteciperà ai bandi per la rigenerazione urbana nazionale e regionale

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La città del futuro in una commissione consiliare. L’amministrazione ha presentato questa sera, martedì e ad una sola settimana dalla scadenza, ai consiglieri, la partecipazione ai bandi per la rigenerazione urbana sia nazionali che regionali con una serie di progetti che vanno a toccare diversi luoghi simbolo della città in attesa di un recupero e una destinazione d’uso, prima che il tempo se li porti via per sempre.

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Busto Arsizio e l’occasione di cambiare vocazione

L’ex-calzaturificio Borri, Villa Radetzky, il conventino in via Matteotti, le ex-carceri, l’ex caserma austriaca, l’area delle Nord sono da anni i grandi punti di domanda dell’amministrazione a cui ha sempre cercato di dare una risposta ma senza riuscirci a causa della mancanza di soldi ma anche di idee e proposte. Qualcuno li ha definiti i grandi vuoti di Busto Arsizio e non a torto. I bandi di rigenerazione urbana lanciati sia dal Governo che dalla Regione diventano quindi la grande opportunità per ripensare in chiave pubblica, privata, culturale e sociale di alcuni punti importanti.

I numeri della sfida

Il sindaco Emanuele Antonelli ha presentato i numeri del progetto: l’amministrazione punta a realizzare nei prossimi 10 anni un auditorium per la musica nell’area dell’ex-calzaturificio Borri, il recupero della palazzina principale ad uso uffici comunali, quello delle ville laterali per una caffetteria-bookshop e per housing sociale, la trasformazione del conventino in appartamenti e negozi, il recupero delle ex-carceri a servizio del polo bibliotecario e museale, l’ex-caserma per i servizi sociali. Un piano da 28,5 milioni di euro, 11 dei quali messi dall’amministrazione, 2 dalla convenzione tra il Comune e Soceba, 15 da recuperare dal bando nazionale e il resto dalla regione Lombardia col piano Marshall. Tempo per presentare i progetti: pochissimo, uno scade il 16 e l’altro il 18 marzo e se tutte le caselle si incastreranno genererà investimenti ancora più importanti da parte dei privati.

L’unica via d’uscita per una città piena di vuoti

Una vera e propria rivoluzione, fatta anche di una buona dose di verde col parco orizzontale tra l’area mercato e viale Magenta, uno studentato vicino alla stazione Nord, aree per l’università e Its sulla logistica e la meccatronica, spazi per la cultura e le arti, housing sociale (conventino ed ex-Borri) e attenzione alla terza età con una residenza di senior living. Queste, in sintesi le aree di intervento presentate dagli architetti Ugolini e Danelli.

L’ex-calzaturificio Borri, un mix di funzioni e al centro la musica

L’auditorium è una delle opere che più ha fatto tremare i polsi all’opposizione e, in parte, anche alla maggioranza con la Lega che ha chiesto più e più volte se i progetti fossero modificabili e in che modo. Le slide presentate dagli architetti mostrano un’area completamente rinnovata con la storica palazzina fronte viale che torna al progetto iniziale per cui era stata decisa l’acquisizione dell’area e cioè quella di allargare gli spazi degli uffici comunali, anche in ottica covid. Una delle lezioni che abbiamo imparato da questa pandemia è proprio la necessità di evitare assembramenti. Nella zona dove una volta c’erano i reparti produttivi, ormai completamente crollati, verrà realizzato l’auditorium con due sale, una da 300 e una da 60 posti, oltre ad alcune salette prova. Salvo il doppio filare di alberi che verrà allungato e la pavimentazione che «sarà permeabile con un fondo di terra compattata» – ha spiegato uno degli architetti. Nel sotterraneo verrà ricavato un parcheggio da 100 posti. Nelle due ville, invece, verranno realizzati spazi commerciali legati alla musica, sociali (si pensa ad una portineria moderna di quartiere) e abitativi.

L’area delle Nord e il grande parco orizzontale

Il bando regionale, invece, riguarda tutta l’area attorno alla stazione delle Ferrovie Nord. Il grande strappo che divide un pezzo di città dal centro è già al centro di piani di intervento privati che hanno manifestato interesse a rigenerare dal punto di vista abitativo l’intero comparto ma serviva l’occasione buona per la parte pubblica che l’assessore all’Urbanistica Mariani ha individuato in piazza Mercato. Qui verrà cambiato il progetto del parcheggio multipiano, previsto nel masterplan del Comune e della Regione, che assumerà una nuova forma architettonica (piuttosto ardita) e verranno favoriti progetti relativi alla formazione dei giovani con un nuovo Its e l’inserimento di una facoltà universitaria dell’Università dell’Insubria che studi le scienze della vita: «Studieranno come farci invecchiare bene» – ha riassunto in una battuta l’assessore.

Poco spazio per le modifiche, per ora

Anche qui non sono mancate le polemiche tra l’opposizione e l’assessore in merito al botta e risposta sui giornali con il direttore dell’Its di Busto Arsizio, Benedetto Di Rienzo che non aveva preso bene la scelta di contattare un’istituto di fuori Busto. A chi ha fatto notare la “scortesia” di non pensare all’Its di Busto, l’assessore ha risposto di essersi chiarito con il dirigente scolastico.

Le modifiche ai progetti presentati questa sera, comunque, non saranno possibili ma anche il dirigente del Comune Erasmo Nocco ha spiegato che in caso di esito positivo dei bandi sarà probabilmente possibile effettuare delle modifiche, si sta infatti ancora parlando di progetti non esecutivi e quindi suscettibili a modifiche prima che diventino tali.

 

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 09 Marzo 2021
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