Campus Est a Lugano, una casa comune per Supsi e Usi
L'inaugurazione si è svolta alla presenza del Presidente della Confederazione Guy Parmelin. A diciassette anni dalla "idea rivoluzionaria di Mauro Dell’Ambrogio" le due istituzioni universitarie danno "una nuova corte alla città"
L’Università della Svizzera italiana (Usi) e la Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (Supsi) hanno inaugurato il Campus Est con una cerimonia ufficiale tenutasi oggi in Via la Santa 1 a Viganello, alla presenza del Presidente della Confederazione Guy Parmelin e di diversi rappresentanti delle autorità cantonali e comunali.
L’evento, diffuso in diretta streaming dalla Sala polivalente rimasta chiusa al pubblico a seguito del prolungamento delle misure di protezione sanitaria, si è aperto con i discorsi di benvenuto ufficiali dei presidenti delle due istituzioni accademiche, Monica Duca Widmer per il Consiglio dell’USI e Alberto Petruzzella per il Consiglio della SUPSI, seguiti dai saluti del Rettore dell’USI Boas Erez, del Direttore generale della SUPSI Franco Gervasoni e delle autorità comunali e cantonali, il sindaco di Lugano Marco Borradori e il Direttore del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport DECS Manuele Bertoli. Il Consigliere federale Guy Parmelin, attuale Presidente della Confederazione e direttore del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca DEFR, ha infine tenuto il suo intervento.
«Il nuovo Campus è un ulteriore spazio aperto, un luogo di incontro, di istruzione e di trasmissione del sapere, di ricerca e di produzione di nuovo sapere, a beneficio di tutti» ha dichiarato in apertura di cerimonia Monica Duca Widmer, presidente del Consiglio dell’USI. «È la sfida vinta, di chi con lungimiranza ha voluto che anche la Svizzera italiana potesse diventare protagonista – e non solo spettatrice – dell’evoluzione culturale ed economica del Paese».
Nel suo discorso, il presidente del Consiglio della SUPSI Alberto Petruzzella ha ricordato l’inizio di questo ambizioso progetto: «Tutto cominciò con un’idea rivoluzionaria di Mauro Dell’Ambrogio nel 2004: mettere sotto lo stesso tetto USI e SUPSI. Ci sono voluti 17 anni, ma ce l’abbiamo fatta”. Il progetto prevedeva di far confluire nel nuovo edificio la Direzione generale della SUPSI con il Dipartimento tecnologie innovative e il Dipartimento economia e socialità, una quinta Facoltà dell’USI ancora tutta da concepire, il Conservatorio della Svizzera italiana, il Centro Svizzero di Calcolo Scientifico e l’Istituto Universitario Federale per la Formazione Professionale. “Dell’idea iniziale è rimasto lo spirito, ma alla fine le crescenti esigenze di spazio hanno ridimensionato fortemente il numero di istituzioni coinvolte. Questo semplicemente perché USI e SUPSI, e non solo, sono cresciute in questi quasi 25 anni in modo spettacolare».
Dal canto suo Marco Borradori, sindaco della Città di Lugano, ha dichiarato: «USI e SUPSI regalano una nuova corte alla città. La piazza è l’essenza stessa della città: accoglie movimento e vita. La nuova corte, grande quasi come Piazza della Riforma, insieme al suo porticato costituisce un invito a sostare, a passeggiare e ad attraversare rivolto a tutte le cittadine e a tutti i cittadini, come se si trattasse di un prolungamento della città. “Piazza” è una parola che diventa luogo: la corte racchiusa all’interno del Campus Est è un nuovo spazio, ma anche un ideale, un simbolo della vita. La città si nutre continuamente di spazi e di occasioni di incontro. Affacciati sulla corte del nuovo Campus ci sono anche un asilo nido e un bar, il barometro della vitalità che appartiene a una comunità che si vuole aperta. Vedremo come i quartieri si approprieranno di questo nuovo spazio e magari come potrà cambiare il rapporto tra l’Università e la città, quali nuove opportunità si presenteranno».
Infine, il Consigliere di Stato e direttore del DECS Manuele Bertoli, ha sottolineato: «Auspico che il “campus” che occupava questo spazio, un tempo verde e ignoto all’uomo, diventi luogo di libertà, semina, crescita, maturazione e raccolto intellettuale. Un luogo fisico, ma soprattutto ideale, di incontro e confronto, abbracciato dal territorio e dalla società di cui fa parte, nel quale potranno passeggiare i pensieri, duellare le opinioni e sbocciare le idee».
Il Campus Est è situato a Lugano, in Via la Santa 1, quartiere di Viganello. Ospita aule, uffici e laboratori di formazione e ricerca della Facoltà di scienze informatiche e della Facoltà di scienze biomediche dell’USI, del Dipartimento tecnologie innovative della SUPSI, e dell’Istituto Dalle Molle di studi sull’intelligenza artificiale (IDSIA), istituto comune USI-SUPSI. La struttura è provvista inoltre di diversi spazi comuni, della citata Sala polivalente, di un’area per esposizioni, di una mensa, di un asilo nido e di spazi per attività sportive. Accoglie circa 600 collaboratori, 1’000 studenti in formazione di base e 800 studenti in formazione continua. Il Progetto architettonico, intitolato Zenobia, è opera degli architetti ticinesi Simone Tocchetti e Luca Pessina, presenti all’evento per mostrare la struttura agli ospiti e illustrare il loro progetto.
A seguito della cerimonia ufficiale, i rappresentanti delle autorità e gli ospiti istituzionali hanno potuto visitare alcuni spazi del Campus, in stretta osservanza delle vigenti misure di protezione. Presso la Facoltà di scienze biomediche si è tenuto un incontro con il Decano Prof. Giovanni Pedrazzini e alcuni studenti del nuovo Master in Medicina. Gli ospiti hanno in seguito visitato la Facoltà di scienze informatiche dove il Decano Prof. Antonio Carzaniga ha presentato alcuni ricercatori che hanno ottenuto i prestigiosi fondi di ricerca europei ERC. La visita guidata è proseguita presso i laboratori del Dipartimento tecnologie innovative della SUPSI, dove il Direttore Prof. Emanuele Carpanzano ha presentato le attività di formazione e ricerca svolte nell’ambito delle diverse discipline ingegneristiche.
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