Il sindaco di Legnano e Amga: «Il voto favorevole perchè rispettate le tre “T”»
"Il terreno sarà garantito per tutta la durata del piano; c’è un tempo congruo perché Amga, Agesp e Cap possano formulare un nuovo piano industriale e c’è la tutela degli investimenti", così la motivazione di Lorenzo Radice per il sì al nuovo progetto
E’ assolutamente soddisfatto Lorenzo Radice, sindaco di Legnano, dopo l’assemblea dei soci Accam nella quale anche Palazzo Malinverni ha approvato percorso di rilancio grazie ad una nuova società che vedrà protagonisti Amga e Agesp con l’impegno operativo, da subito, di Cap Holding.
Accam è morta, viva Accam. L’assemblea dei soci approva la nuova società con Amga e Agesp
«Sono state due settimane di lavoro proficuo quelle che hanno separato le due assemblee dei soci- il giudizio di Radice -. Se il 6 marzo avevo espresso un voto di astensione, oggi ho votato convintamente sì alla delibera sul piano di ristrutturazione dei debiti e il risanamento. Questa delibera ha visto l’accoglimento di modifiche da noi proposte e finalizzate a semplificare il documento nella logica seguita dal tavolo regionale della scorsa settimana».
Quanto al progetto di newco che è stato illustrato ai soci, Radice ha visto le condizioni proposte come discriminanti nell’ultima assemblea e che aveva racchiuso nella formula delle tre T: «Il terreno sarà garantito per tutta la durata del piano; c’è un tempo congruo perché Amga, Agesp e Cap possano formulare un nuovo piano industriale e c’è la tutela degli investimenti – prosegue così il sindaco di Legnano – . Ognuno, in questa partita, farà la propria parte e, grazie all’affitto del ramo di azienda che precederà l’acquisto degli asset di Accam da parte delle newco, non saranno assunti semplicemente dei debiti, come si trattasse di un semplice salvataggio, ma saranno realizzati importanti e necessari investimenti per il futuro e la realizzazione di un’autentica economia circolare in una logica di area vasta».
«Con la newco – la conclusione di Radice – si chiuderà un’epoca e ne comincerà una nuova basata su trasparenza, competenza e una maggiore sostenibilità economica, sociale e ambientale nel ciclo dei rifiuti. Cosa, questa, di cui il territorio aveva assolutamente bisogno. Finalmente abbiamo la basi per realizzare un sogno: andare nel tempo verso una gestione dei rifiuti con meno incenerimento e sempre più differenziazione e recupero di risorse».
Hanno invece evidenziato una posizione nettamente avversa i tre “comuni coraggiosi”, Castano Primo, Rescaldina e Canegrate, così definiti dal consigliere comunale legnanese Franco Brumana, da sempre contrario all’impianto di Borsano: «Questo pomeriggio abbiamo partecipato all’ennesima assemblea dei soci Accam per “l’approvazione del piano di risanamento e ristrutturazione del debito della società”. Il CdA da tempo prospetta ai soci un piano per il rilancio della società Accam , più volte modificato , mai sostenuto da dati e da una strategia certa presentando, dopo il voto, l’ennesimo documento con tante belle idee ma con poca concretezza, soprattutto per gli aspetti economici e finanziari. La poca chiarezza e trasparenza nella comunicazione di questo nuovo percorso a maggior ragione non consente di esprimere un voto favorevole».
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