Perché la Lombardia potrebbe restare in zona rossa fino a dopo Pasqua

La stabilizzazione dell'indice Rt non basta alla regione per il passaggio in zona arancione, pesa la soglia dei contagi settimanali che per molte province è ancora al di sopra dei 250 nuovi casi ogni 100mila abitanti

Mercato di Legnano, zona rossa

Venerdì 26 marzo si riunirà la cabina di regia nazionale per la valutazione settimanale dei parametri che definiscono la nuova classificazione dei colori delle regioni e, come è stato anticipato più volte in questi giorni, a partire dal dg regionale del Welfare Giovanni Pavesi, la Lombardia sembra destinata a restare in zona rossa fino a dopo Pasqua. Si tratta di una decisione che potrebbe arrivare nonostante i dati dei parametri utilizzati ogni settimana per il calcolo dei colori siano in realtà compatibili con la zona arancione. Vediamo perché.

La costante crescita dei ricoveri ospedalieri, sia sul fronte dei normali reparti Covid che sui posti letto di terapia intensiva, ha cominciato a rallentare ma non si è ancora fermata. In questa condizione, insieme al fatto che i contagi sono comunque ancora molto alti, è lecito pensare che i parametri che determinano il calcolo del rischio a cui è soggetta la Lombardia siano ancora classificati come “ad alto rischio”.

Si tratta di un elemento importante perché quando il numero di contagi e la tenuta dei presidi di soccorso e cura determinano una situazione ad “alto rischio” c’è solo un altro parametro da osservare per capire la classificazione della regione stessa ed è l’indice Rt: se superiore a 1.25 si va in zona rossa mentre se è al di sotto di questa soglia si va in zona arancione.

Già la scorsa settimana la Lombardia si presentava con un indice Rt, calcolato come inevitabile a distanza di dieci giorni, inferiore alla soglia di 1.25 e precisamente a 1.16. Nel report di questa settimana, secondo i dati pubblicati da Regione Lombardia su contagi per data di inizio sintomi, l’indice Rt dovrebbe essere addirittura più basso, di poco superiore all’1. Perché allora la Lombardia potrebbe non essere classificata zona arancione?

La risposta è da ricercare nelle nuove regole definite con l’ultima ordinanza del Governo che, a causa del pericolo rappresentato dalle nuove varianti più contagiose del virus, inserisce un nuovo vincolo superato il quale scatta la zona rossa. Si tratta della soglia di 250 nuovi contagi settimanali ogni 100mila abitanti, se un territorio ne registra di più deve sottostare alle massime restrizioni previste dal sistema delle zone di colore.

Su dodici province la Lombardia ne ha ben 9 oltre la soglia dei 250/100mila. Quella di Milano ne è al di sotto di pochissimo mentre Bergamo e Lodi con maggior margine, complessivamente la regione si attesta intonro ai 300 nuovi casi settimnaali ogni 100mila abitanti. Ed è di fronte a questa situazione che probabilmente tutta la regione prolungherà la sua permanenza in zona rossa, considerando anche il fatto che in vista delle feste pasquali era stato previsto a livello nazionale l’applicazione di una zona rossa nei giorni del 3, 4 e 5 aprile.

Se sarà confermata venerdì 26 marzo la zona rossa in Lombardia la prossima data per il passaggio in zona arancione, se la discesa dei numeri su contagi e ricoveri dovesse continuare, potrebbe essere dunque martedì 6 aprile.

Tomaso Bassani
tomaso.bassani@varesenews.it

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Pubblicato il 25 Marzo 2021
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