Superbonus 110%, quattro esempi per utilizzare sconti, detrazioni e cessione del credito
Il superbonus 110 può essere determinante per il rilancio del settore casa ma rischia di avere le ali tarpate dalla burocrazia. Quindi, via i freni costituiti dalla complessità della normativa e scadenza da posticipare quanto prima. L'analisi di Confartigianato Imprese Varese
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È stato prorogato dal 16 al 31 marzo 2021 il termine ultimo per comunicare all’Agenzia delle Entrate l’opzione scelta tra lo sconto in fattura o la cessione del superbonus del 110% e degli altri bonus edilizi spettanti per le spese sostenute nel 2020. La possibilità di monetizzare i bonus edilizi è aperta anche per le spese che saranno sostenute nel 2021 e, esclusivamente per il superbonus 110%, per quelle sostenute nel 2022.
Il rischio è che una misura accettata in modo trasversale rischi di avere le ali tarpate dalla burocrazia. Lo chiarisce un’analisi di Confartigianato Imprese, supportata dal quotidiano di settore “Il sole 24 Ore”. Più della metà delle imprese di costruzioni lamenta ritardi per motivi burocratici. Come scrive Natascia Ronchetti sul Sole 24 ore del 17 marzo, «questa misura, con la possibilità di cedere il credito di imposta all’impresa che esegue i lavori o alla banca che partecipa all’operazione, mette d’accordo tutti gli operatori della filiera edilizia». Gli investimenti stimati, secondo il centro di ricerca sull’industria delle costruzioni non sarebbero inferiori a circa sei miliardi di euro in 18-20 mesi.
A patto però che vengano rimossi i freni costituiti dalla complessità della normativa e delle procedure burocratiche. E che la scadenza della misura, oggi prevista per la fine di giugno del 2022, sia fatta slittare. Le banche potrebbero agire come “direttori d’orchestra”, offrendo supporto tecnico e facilitando tutto con procedure smart.
«A fronte di una ampia diffusione del lavoro a distanza della pubblica amministrazione durante la pandemia – è lo studio di Confartigianato – una carente organizzazione dei flussi di comunicazioni telefoniche e di e-mail può generare difficoltà insostenibili nell’ottenere risposte dagli uffici pubblici, ancor più necessarie a fronte di interventi complessi, come quelli incentivati dal superbonus». Infine, l’indagine evidenzia la presenza di diffuse difficoltà – rilevate nel 47,8% dei casi – di gestione dell’asseverazione e del visto di conformità.
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