Gazzada Schianno lascia Coinger, bufera in maggioranza
In consiglio comunale salta la discussione sul Bilancio dopo le dimissioni del consigliere Tibiletti. Lungo dibattito sulla decisione di recedere dalla società che gestisce la raccolta rifiuti
Anche Gazzada Schianno lascia Coinger e lo fa con l’astensione dei consiglieri della Lega e del vicesindaco Alfonso Minonzio, e il voto contrario del capogruppo d’opposizione Francesco Bosco. ( foto d’archivio del consiglio comunale)
Un consiglio comunale che avrebbe dovuto affrontare, oltre al recesso da Coinger, anche l’approvazione del Bilancio di previsione, ma questo punto è stato rinviato a causa delle dimissioni nelle ore precedenti i lavori, di Giorgio Tibiletti consigliere comunale con delega al Bilancio.
A Gazzada Schianno dimette il consigliere con delega al Bilancio Giorgio Tibiletti
Su Coinger il dibattito è stato lungo con parecchie osservazioni presentate soprattutto da Bosco e dalla Lega. La questione è sempre la stessa e riguarda il passaggio alla tariffa puntuale di bacino proposto dalla società, che prevede la misurazione dei rifiuti e il pagamento di bollette sulla base dei rifiuti prodotti da ciascun cittadino. Molti amministratori contestano il fatto che tutta la parte finanziaria del servizio rifiuti, oggi gestito dai comuni, sarebbe trasferita in capo a Coinger.
Troppo alti gli investimenti richiesti da Coinger per passare alla tariffa puntuale di bacino e un probabile rialzo delle “bollette”, l’obiezione sollevata dai comuni che hanno scelto di lasciare la società di gestione raccolta rifiuti, ad oggi Lozza, Brunello e, appunto Gazzada Schianno.
“Abbiamo fatto tutte le valutazioni necessarie – spiega il sindaco Paolo Trevisan– e siamo arrivati alla conclusione che la tariffa puntuale di bacino non soddisfi le esigenze del paese: troppo alto l’investimento richiesto a fronte di un servizio che cambierà e non sappiamo in che modo. I cittadini però possono stare tranquilli, abbiamo fatto tutte le valutazioni del caso e siamo già sulla buona strada per individuare una nuova società che sappia offrire un servizio adeguato che non pesi sulle tasche dei gazzadesi”
Di tutt’altro avviso Francesco Bosco: “Oggi Coinger è una società che funziona. I cittadini si trovano bene e problemi non ne abbiamo mai avuti. Non capisco quindi perché cambiare, soprattutto a fronte del fatto che oggi non esiste un piano B. Dove andremo, che si occuperà della nostra raccolta rifiuti ancora non lo sappiamo. Coinger ci aveva offerto un’alternativa che era quella della “doppia velocità”, ovvero utilizzare un periodo di prova per testare che il nuovo servizio. Ma la giunta ha scelto di rinunciare. Non sappiamo neppure a quale piattaforma ci appoggeremo considerato che non potremo più usare quella di Brunello. Qualcuno dice che potremo riattivare quella di Schianno ma senza sapere quali sono i costi e chi la gestirà. Davvero un salto nel buio”
“Sono molto dispiaciuto delle dimissioni del consigliere Tibiletti – spiega invece il vicesindaco Alfonso Minonzio – Ci lega un rapporto di stima e collaborazione da molti anni. Ho tentato fino all’ultimo di farlo desistere dall’idea di dare le dimissioni perché la sua competenza professionale in materia di bilancio è fondamentale. In occasione della giunta comunale in cui veniva approvato il bilancio di previsione 2021, Tibiletti l’ha definito un bilancio di transizione perché per il secondo anno consecutivo erano previsti solo interventi di ordinaria amministrazione senza prevedere quelle opere pubbliche ed altri interventi strategici che erano stati inseriti nel programma elettorale.
Aggiungo che anche sul recesso del nostro comune da Coinger la mia posizione e quella del consigliere Tibiletti era la stessa: in assenza di un progetto per la raccolta rifiuti alternativo a quello proposto da Coinger, approvato da 22 comuni su 25, io e le minoranze presenti in consiglio abbiamo ritenuto che il rischio di fare un salto nel buio era, anzi è, troppo alto. Ovviamente sono dispiaciuto di aver votato in dissenso dalla maggioranza di cui faccio parte ma l’assenza di un progetto alternativo e concreto su un tema delicato e sentito dai cittadini mi ha costretto a non aderire alla proposta di recesso da Coinger”.
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