Caso Uva, chiesto il proscioglimento per diffamazione a carico degli imputati

Così il pubblico ministero nell’udienza preliminare che vede alla sbarra anche la sorella Lucia e l’amico Alberto Biggiogero per i contenuti di una trasmissione televisiva

alberto biggiogero

La Cassazione ha deciso d tempo sulla morte di Giuseppe Uva, deceduto nel 2008 in ospedale dopo aver passato diverse ore in caserma a Varese: non furono poliziotti e carabinieri a causane la morte.

Un caso che ha suscitato l’elevatissimo interesse dei media e delle trasmissioni di approfondimento e inchiesta giornalistica come “Linea Gialla” trasmessa da La 7 che in una puntata del 2013 aveva ospitato le voci di ospiti per parlare del caso, tra cui anche la sorella di Giuseppe, Lucia Uva e l’amico fermato dalle pattuglie in via Dandolo a Varese, quella sera di maggio di 13 anni fa, Alberto Biggiogero (nella foto).

Per le espressioni usate in quel contesto è in corso un procedimento penale a loro carico (ma gli imputati sono in tutto nove fra cui giornalisti e responsabili della trasmissione) per l’ipotesi di diffamazione a mezzo stampa, procedimento ancora fermo all’udienza preliminare: il giudice deve cioè decidere se disporre o meno il rinvio a giudizio e quindi la celebrazione del processo.

La decisione arriverà il 13 di maggio, sempre a Milano. Ma il pubblico ministero ha chiesto giovedì scorso al giudice sentenza di proscioglimento.

Lo conferma il legale di Alberto Biggioggero, Stefano Bruno: «Il pubblico ministero ha sottolineato le “modalità” con le quali vennero condotte le indagini sottolineando come proprio per queste modalità i magistrati dell’epoca siano stati sottoposti a procedimenti disciplinari sanzionatori da parte del consiglio superiore della magistratura. Un fatto su cui le difese hanno insistito da sempre».

«In pratica», conclude il legale «il ragionamento del pubblico ministero ha sposato la tesi secondo la quale l’assoluzione dei componenti delle forze dell’ordine è frutto soltanto di indagini mal condotte e ha dunque chiesto sentenza di proscioglimento totale per tutti gli imputati perché il fatto non sussiste».

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Pubblicato il 03 Aprile 2021
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