Al carcere dei Miogni inaugurato l’orto di piante aromatiche
Grazie a diversi contributi, alla formazione di Enaip è stato inaugurato lo spazio verde con 300 piante. Un progetto voluto dal consigliere Astuti e che coinvolge un gruppo di detenuti
Sette parchi storici, 53 giardini scolastici, 39 aree verdi di quartiere, spazi alberati. È questo il patrimonio verde di Varese, denominata città giardino. Da oggi, al capitale arboreo si aggiunge una piccola ma preziosa dotazione. Un orto di piante aromatiche, realizzato in via Felicità Morandi al civico 5.
Parliamo di un appezzamento minuscolo per dimensioni , circa 130 mq, ma di grande significato perchè è un’area piantata e curata da un gruppo di detenuti del carcere dei Miogni.
Tutto ebbe inizio con la visita del consigliere regionale Samuele Astuti all’istituto penitenziario. Con la direttrice Carla Santandrea sostenne l’idea di avviare un’esperienza laboratoriale nel settore del verde.
« La proposta – ha ricordato la direttrice dell’istituto – si è concretizzata in virtù del finanziamento di Regione Lombardia proposto dal Consigliere Astuti e il progetto è stato realizzato in collaborazione con l’Assessorato all’Agricoltura della Regione, Ersaf Lombardia, il Provveditorato Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria per la Lombardia, nonché Fondazione Enaip . Il giardino è stato creato da un gruppo di detenuti e, a oggi, sono state interrate circa trecento piante aromatiche. La finalità di questo intervento è quella di fornire alla popolazione detenuta un’occasione di apprendimento professionale e di sviluppo di azioni positive in vista re-ingresso nella “società libera”».
Nei scorsi mesi, nonostante gli ostacoli organizzativi imposti dall’emergenza sanitaria in corso, è stato avviato il lavoro grazie all’impegno dei formatori di Enaip: è stato allestito lo spazio orto, formato un piccolo gruppo di detenuti per la gestione dell’attività agricola: « La casa circondariale di Varese – spiega Sergio Preite operatore di Enaip – per questioni strutturali ha spazi esigui a dedicare alle attività di carattere socio-culturale. Con questa iniziativa, tutti gli attori coinvolti, sono riusciti a conquistare un nuova area dove poter realizzare un laboratorio permanente capace di coinvolgere attivamente la popolazione detenuta».
Il Presidente del Consiglio regionale della Lombardia Alessandro Fermi ha sottolineato: «Ha trovato oggi compimento la realizzazione di un significativo progetto di reinserimento lavorativo destinato ai detenuti della Casa circondariale di Varese, che potranno contare sulla presenza all’interno della struttura di un giardino botanico e di un orto biologico che consentirà di coltivare prodotti freschi e a chilometro zero. Una attività che andrà a integrare e ottimizzare la collaborazione che già un paio di anni la Casa circondariale di Varese ha avviato con la testata “Cucinare al fresco”, dove vengono raccolte le ricette proposte dagli ospiti di numerose case circondariali lombarde. Ora le “ricette varesine” si arricchiranno sicuramente di nuove sperimentazioni culinarie basate sulle genuinità dei prodotti coltivati e utilizzati direttamente in casa propria».
Il consigliere regionale del Pd Samuele Astuti, presente all’inaugurazione, ha commentato: «Si realizza finalmente un progetto che offre un’opportunità di formazione ai detenuti e contribuisce, pur nel suo piccolo, a dare loro uno spazio ‘naturale’ anche se dentro le mura, che può contribuire a migliorarne la qualità della vita. Il ringraziamento deve andare oltre che alla direttrice del carcere Carla Santandrea, a Ersaf Lombardia, Enaip e al Provveditorato generale dell’amministrazione penitenziaria di Milano che hanno creduto e collaborato al progetto».
Le idee che riguardano la piccola produzione che verrà portata a termine non hanno natura commerciale, ma sono ugualmente ambiziose, infatti si prevede la realizzazione di un elisir al timo ed altre micro-leccornie: « Di questo però ne parleremo un’altra volta, per oggi limitiamoci a prendere atto che dentro alle mura dei Miogni qualcosa sta crescendo…» commenta Preite.
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