Gemma, la partigiana-infermiera da Brooklyn all’Ossola
Nata in Usa ma rientrata nella zona di Somma, si era dedicata alla cura agli altri, atriota senz'armi. Si ammalò durante la dura ritirata della Repubblica dell'Ossola
Da alcuni anni, al 25 aprile, il sindaco di Somma Lombardo Stefano Bellaria ricorda – nel giorno della Liberazione – una figura di partigiano legata a Somma.
Quest’anno la scelta è caduta su una donna, Gemma Missaglia, dalla storia molto particolare.
Gemma era nata il 29 gennaio del 1921 a Brooklyn, New York City, figlia di genitori emigrati da Arsago Seprio, piccolo paesino nella zona. Rientrata in Italia, al momento dell’occupazione tedesca è entrata come infermiera nella Resistenza ossolana, inquadrata nella Brigata “Cesare Battisti”.
Ha partecipato ai giorni della Repubblica dell’Ossola e poi alla dura ritirata delle formazioni partigiane che sotto la neve, insieme ai profughi civili, avevano superato i passi verso la Svizzera. La fatica e i patimenti ne minarono il fisico: muore il 31 marzo 1945 a Bloney, dopo un servizio attivo nelle file della Resistenza di 7 mesi e 15 giorni.
Nel 1997 la città di Somma Lombardo ha dedicato un asilo nido a Gemma, la partigiana “americana” e senza armi.
Per questo è stata ricordata anche dalle donne che oggi si occupano di crescere i più piccoli: «Noi ne siamo molto orgogliose. Ha dedicato la sua vita al servizio degli altri con grande amore, altruismo e senso di responsabilità. Ha permesso, insieme a tantissime altre persone, la Restituzione della Libertà. Anche noi personale del Nido ci uniamo a questo concetto di libertà ogni giorno; educando e crescendo i bambini con cura, dedizione e soprattutto Amore con la consapevolezza che i bambini di oggi, saranno gli adulti di domani che continueranno a trasmettere questi valori nel mondo».
«Le donne che operarono nella resistenza, e furono molte, vanno considerate combattenti della libertà anche in direzione della lotta per la liberazione della donna; la loro scelta politica e patriottica significò anche l’affermazione del diritto della donna a contare in egual misura dell’uomo, pagandone subito il prezzo in disagi, sacrifici, torture, atroci oltraggi, morte. Per questo motivo ricordiamo particolarmente, tra le altre, anche l’infermiera Gemma Missaglia morta in seguito agli stenti alla vigilia della liberazione» scrisse lo scrittore partigiano Nino Chiovini nel libro “I giorni della semina”.
Nel giorno del 25 aprile a Somma sono stati portati i fiori anche ai partigiani morti nelle acque del Ticino tra la località “Canottieri” e Porto della Torre, nonché ai monumenti ai Caduti in piazza Scipione, a Mezzana, a Coarezza, a Case Nuove e Maddalena.
Oltre alla commemorazione ufficiale, il Comune ha proposto in diretta facebook anche il reading musicale “Nessuno può portarti un fiore”.
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