La prima, importante scelta dei ragazzi

Riproponiamo l'intervista realizzata qualche anno fa allo psicologo Gianluca Tavasci che dà alcuni consigli per affrontare la scelta

Studenti di terza media e relativi genitori sono chiamati a fare una delicata ed importante scelta: quale scuola fare. E in questa fase, come mai negli anni precedenti, a loro è chiesto di non perdere la bussola ma di meditare con grande serietà la strada da imboccare. È lo stesso psicologo clinico e scolastico Gianluca Tavasci a raccomandare riflessione, ma anche serenità:
«È la prima scelta importante che questi ragazzi fanno nella vita, anche se non deve essere vista come quella definitiva. C’è sempre la possibilità di tornare indietro»
 
Dottor Tavasci quale atteggiamento devono avere i ragazzi che vanno ai vari open day?
Innanzitutto devono avere ben chiaro sia il percorso formativo/educativo, ma, soprattutto, i supporti che ogni scuola assicura ai suoi ragazzi per sostenerli nel processo di autonomia. Di solito sono cose che non vengono presentate: professori e dirigenti preferiscono puntare sui laboratori, sulle occasioni di scambio, sulle opportunità lavorative. Invece è basilare sapere anche se ci sono sportelli psicologici, momenti di relazione con i docenti, spazi di confronto e di dialogo.
 
E i genitori, con quale stato d’animo devono affrontare questa scelta?
Papà e mamme sono sempre portati a indirizzare i propri pargoli verso scuole che rispondono alle loro aspettative. Il miglior approccio sarebbe, invece, quello di capire esattamente cosa vorrebbero e mettere sul tavolo tutte le richieste, siano queste di natura formativa in vista della futura professione, sia culturale, sia sociale. È inutile far finta di niente, è meglio ammettere che, per la propria tranquillità, si preferisce un ambiente piuttosto che un altro. Mettedo sul piatto tutte le esigenze e le aspettative si può trovare la giusta sintesi. Il rischio di imporre al figlio la propria volontà è che il ragazzo si arrenda davanti alle difficoltà perchè vive la scuola come un’imposizione.
 
Come devono vivere gli studenti di terza media questi giorni di riflessione?
I ragazzi devono ascoltare gli adulti che li conoscono, siano genitori, docenti, istruttori sportivi. Tutti possono aiutare a chiarire le proprie aspirazioni, le ambizioni e a centrare la scelta

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 16 Novembre 2010
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