Morti sul lavoro, l’appello di Cgil, Cisl e Uil: “Fermiamo questa strage infinita”
Presidio davanti alla Prefettura. I sindacati chiedono un'azione immediata e diffusa, una fase di decisioni e atti concreti, di ispezioni a tappeto a tutti i livelli e un piano formativo straordinario
«Così non si può andare avanti. È arrivato il momento di agire». Nonostante una pioggia battente che non ha dato tregua fin dalla prima mattina, Cgil, Cisl e Uil hanno dato vita a un presidio davanti alla Prefettura di Varese, dopo aver indetto uno sciopero generale di quattro ore.
Due morti sul lavoro nel giro di una settimana, il primo a Busto Arsizio e il secondo a Tradate, hanno fatto scattare la reazione dei sindacati che chiedono «un impegno eccezionale a tutte le istituzioni ad ogni livello, per fermare questa strage infinita».
Cgil, Cisl e Uil chiedono dunque un impegno preciso alle imprese, all’Ats, all’Inail, alle amministrazioni comunali, alla Provincia di Varese e alla Regione Lombardia affinché «si assumano la responsabilità di agire nell’immediato con massicci investimenti in prevenzione».
«Serve un’azione immediata e diffusa – sottolineano i sindacati – una fase di decisioni e atti concreti, di ispezioni a tappeto e di un piano formativo straordinario».
UN PATTO PER LA SALUTE E SICUREZZA
Stefania Filetti, Daniele Magon e Antonio Massafra, rispettivamente segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil, a partire dalla piattaforma nazionale rivendicano un nuovo patto per la salute e sicurezza e chiedono: una formazione adeguata e continua per i lavoratori che preveda aggiornamenti costanti anche per i datori di lavoro, l’assunzione di tecnici e personale specializzato presso la sede di Varese dell’ispettorato nazionale del lavoro e presso il dipartimento prevenzione e sicurezza ambiente di lavoro dell’Ats Insubria, la responsabilità solidale dell’impresa nella catena degli appalti e subappalti, a partire dalle aziende partecipate, il coinvolgimento delle amministrazioni comunali quali soggetti di coordinamento in ambito del territorio comunale e una cabina di regia territoriale coordinata dalla Prefettura.
Infine lo slogan “No safety?No work” (nessuna sicurezza, nessun lavoro) che invita a sviluppare una maggiore cultura della sicurezza nelle imprese come massima espressione di prevenzione e rispetto verso i lavoratori, soprattutto nelle modifiche dell’organizzazione del lavoro.
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
luigiudici su Fotovoltaico, le società energetiche si arricchiscono alle nostre spalle
gokusayan123 su A Varese e provincia i furti preoccupano i residenti: “Sono entrati in casa a rubarmi con le tute da imbianchino”
BarbaraFede su «Nello sgombero dei senza tetto a Malpensa, i veri fragili sono i cacciatori e non i cacciati»
pzellner su Fotovoltaico, le società energetiche si arricchiscono alle nostre spalle
UnoAcaso su Tassa sulla salute e ristorni, da Varese l'urlo di frontalieri e territori di confine: "Non siamo il bancomat di Stato e Regione"
Felice su Palloni per tutti, esperimento fallito
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.