“Il Teatro di Varese, un punto di riferimento culturale per la città”
Il teatro di Piazza Repubblica ha una nuova proprietà e sono previsti importanti lavori di ristrutturazione. Il pubblico: "Siamo contenti, torneremo appena possibile"
Un punto di riferimento culturale per la città. Il Teatro Apollonio di Varese in questi anni ha saputo raccogliere intorno a se moltissimo pubblico, con un’ ampia offerta culturale, portando in città la commedia, il musical, la prosa ma anche i concerti di musica leggera e tanto altro.
Ha collaborato con le realtà culturali e le associazioni della città, offrendo un ventaglio di proposte capaci di attirare circa sessantamila spettatori l’anno. La nuova proprietà continuerà questo percorso ma non solo. Le novità in vista sono tante, a partire da una ristrutturazione che renderà il teatro più fruibile e vivibile non solo durante le serate ma per tutto il giorno.
«Il Teatro di Varese rappresenta una ricchezza per una città che si è dimostrata ricca anche durante l’emergenza epidemiologica – commenta Giuseppe Battarino, giudice, scrittore e saggista -. Di luoghi di cultura non ce n’è mai abbastanza. Sono legato a quel luogo dove ho visto spettacoli, partecipato e tenuto incontri, conservo diversi ricordi personale. Ad esempio, quando abbiamo tenuto le presentazioni del mio romanzo anni fa. Con Le Curiose (Patrizia Emilitri e Patrizia Bossi, associazione che opera nel mondo editoriale), di recente, abbiamo presentato il mio libro il “Tempio della giustizia”. Sulle assi di quel palco ho provato insieme ad attori e al regista lo spettacolo “Virginia” . Credo davvero che il Teatro di Varese sia un luogo centrale della città e sarebbe bello che ci sia negli intensi progetti della città di Varese».
«Quando ho letto delle novità che porterà la nuova gestione mi sono commossa», racconta Barbara Ardo una delle più affezionate frequentatrici del teatro. «Ho sempre avuto l’abbonamento e questo teatro rappresenta un polo culturale sicuro. In questi anni la gestione di De Sanctis ha permesso che andasse oltre l’idea tradizionale di teatro, organizzando incontri con attori e scrittori o appuntamenti con il pubblico. Sapere che riaprirà con una nuova veste non può che farmi piacere».
«Sono molto felice che riparta – continua Laura Balduzzi, giornalista, ufficio stampa dell’Università Insubria di Varese e appassionata di teatro -. La cosa più bella è pensare che in questo momento così difficile qualcuno abbia le risorse e l’entusiasmo per rinvestire nella cultura. Sono grata per quello che ha fatto il Teatro di Varese in questi anni e spero che si guardi al futuro con intelligenza e la capacità di sfruttare al meglio quello che c’è. Appena riaprirà ci andrò».
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