Zanzi “silurato” prima del “suo” premio Furia: «Potevano almeno aspettare lunedì”

La delusione dell'ex vicesindaco nelle sue parole a caldo, anche se la maggior parte delle argomentazioni sono rimandate a «Una conferenza stampa che intendiamo convocare per lunedì»

vicesindaco varese daniele zanzi

«Quello che mi fa male di più è che mi sia stato comunicato alla vigilia del premio Furia, che è un premio che ho fortemente voluto io. Potevano almeno aspettare lunedì a comunicarmelo».

Daniele Zanzi è deluso dalla decisione del sindaco Davide Galimberti di toglierli tutte le deleghe di giunta, ma ancor più del fatto che la sua partecipazione alle due cerimonie del premio, previste per domani, sarà in nome della sua passione, e non di un ruolo istituzionale che improvvisamente si ritrova a  non avere più.

Zanzi si esprime solo parzialmente: la maggior parte delle argomentazioni sono rimandate a «Una conferenza stampa che intendiamo convocare per lunedì». Di certo sottolinea che l’avviso gli è arrivato «Con una Pec, anticipata da una telefonata. Almeno quella».

In ogni caso: «Io comunque ci sarò domani alle cerimonie del premio Furia, soprattutto quella della piantumazione dell’albero – assicura Zanzi – In qualità di cosa? Di cittadino appassionato, evidentemente. Lo farei anche se fossi l’ultimo degli usceri. Devo molto a Furia, di cui ho ancora ora una immensa stima. Lui sapeva riconoscere le persone, e conosceva il valore della riconoscenza. Continuerò ad onorare la sua memoria».

Tentazioni con il centrodestra? «Non ho niente da dire per ora. Certo che ieri in Consiglio comunale han fatto più bella figura i consiglieri del centro destra che gli assessori del centro sinistra, imbarazzanti nel loro essere supini alle decisioni del sindaco».

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 14 Maggio 2021
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