“Obiettivo su Busto” per un mese con il primo Festival Fotografico Italiano

Dal 6 al 28 novembre un grande evento tutto dedicato all'arte di catturare le immagini, con mostre, incontri, concorsi e seminari. Organizza l'Archivio Fotografico Italiano con Fondazione Bandera e il Comune

Un evento unico per dimensioni e rilevanza artistica e documentale: il primo Festival Fotografico Italiano. E Busto Arsizio sarà il suo epicentro, grazie alla sinergia tra AFI, Comune e Fondazione Bandera per l’Arte, in collaborazione con Epson (sponsor tecnico) e con il patrocinio della Provincia di Varese. Si aprono i battenti a Palazzo Marliani Cicogna, sabato 6 novembre alle ore 17, e poi avanti fino al 28 per un intero mese dedicato all’arte di "catturare" il mondo (o descriverlo?) per immagini, in un rapido clic. Ad annunciare l’iniziativa stamane Claudio Argentero e Umberto Armiraglio dell’Archivio Fotografico Italiano (AFI), l’assessore ai giovani, Ivo Azzimonti, e Matteo Tosi, direttore scientifico della Fondazione Bandera. 
Dal 6 al 28 novembre oltre 20 mostre, anche di autori internazionalmente famosi, e ancora incontri, proiezioni, concorsi, letture di portfolio, tutto nel segno della fotografia d’autore, quasi ovunque a ingresso gratuito (a pagamento sarasno solo i seminari). Non mancheranno i riconoscimenti, con un premio nazionale di fotografia e a conclusione della manifestazione, un’asta di beneficenza alla Fondazione Bandera, da cui si ricaveranno risorse da destinre alle attività all’associazione Bianca Garavaglia.

L’iniziativa culturale dedicata alla fotografia d’autore mira ad attrarre un folto pubblico, anche e soprattutto da fuori città, proponendo un percorso visivo che si dirama dalla fotografia storica alla documentazione d’archivio, alle ricerche creative; una rassegna articolata che coinvolgerà l’intera città, tra spazi pubblici e privati, gallerie, librerie e noti locali. Tanti gli ospiti di rilievo e i giovani talenti che mostreranno i propri lavori, stimolando un dialogo con i tanti appassionati, professionisti ed amatori impegnati.
Massiccia la partecipazione di enti, scuole, attività commerciali: hanno aderito infatti anche Liceo Artistico Paolo Candiani, Liceo Scientifico A. Tosi, Istituti Scolastici Superiori Olga Fiorini, Istituto Cinematografico Antonioni, Istituto Italiano di Fotografia, Comunità Giovanile, Galleria Cascina dell’Arte, Galleria Cavour, LibreriaUbik, Libreria Il Passalibro, Museum Cafè, La Fata Porpora Atelier, Fondazione 3M, La Casa Bioecologica, Visual Container, JCI-Junior Chamber International Varese, Distretto del Commercio di Busto Arsizio. Il legame esce però dalla città, andando a raggiungere Arles, "capitale europea della fotografia" (è la Francia del resto il Paese in cui il genio del duo Niepce-Daguerre portò all’invenzione della fotografia), città in cui il duo Argentiero-Armiraglio ha partecipato ai Rencontres de la Photographie.

E siccome l’unione fa la forza, Argentiero e Armiraglio hanno ragione di credere che quello in preparazione potrà risultare un evento di portata memorabile. Da oggi è online anche l’Archivio fotografico della Città di Busto Arsizio, sull’omonimo sito Internet che ora è appena agli inizi, ma verrà arrichito grazie a un certosino, prezioso lavoro di digitalizzazione delle collezioni acquisite, come il fondo Menotti Paracchi. Sempre su Internet, il festival avrà come sito di riferimento www.festivalfotograficoitaliano.it, elemento informativo portante del festival che per le sue stesse dimensioni non è agevolmente sintetizzabile in una semplice brochure: per l’elenco completo delle attività in calendario rimandiamo a quel link.

«Si è rinunciato a scegliere un tema portante» dichiara Armiraglio, «vogliamo che questo diventi un evento annuale, aperto, capace di proporee idee, stili e argomenti eterogenei, di avvicinare la gente comune e di conquistare nuovi appassionati di vari generi, dalla fotografia di paesaggio a quella d’arte.
Matteo Tosi riconosce, da direttore di un museo d’arte, un merito alla fotografia: aver riavvicinato alla figuratività dopo il grande distacco secolare del Novecento. Se un’ombra di tematicità territoriale ci sarà, sarà legata all’area lombarda e padana, «non per una sviolinata all’assessore» (leghista ndr) precisa con un sorriso Tosi ma per la centralità di Milano e in particolare della figura di Lanfranco Colombo cui è dedicata una delle mostre più significative. Ma territorio vorrà dire anche andare alla sua scoperta, ed ecco "sguinzagliare" in giro per la città, a caccia di immagini, cnel primo Raduno italiano dedicato alle Toy Camera, sabato 13 novembre, uno degli innumerevoli eventi in calendario.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 29 Ottobre 2010
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