Coinger verso la tariffa puntale di bacino. “Decisione democratica”
Alla fine aderiscono 22 Comuni su 25, solo Gazzada Schianno, Brunello e Carnago si sono sfilati. Altre garanzie per un gruppo di Comuni che inizia con la fase di misurazione ma avrà più tempo per la tariffa puntuale
«Ci siamo mossi sulla base delle decisioni della maggioranza dei soci, è inaccettabile sentir parlare di gestione opaca». Dopo sette anni di discussioni, Coinger dal 2022 avvia il passaggio alla tariffa puntuale di bacino e i vertici della società dei rifiuti – guidata dall’amministratore unico Fabrizio Taricco – ora fanno il punto sul complicato percorso che ha portato a questa decisione.
Coinger per due anni ha fronteggiato una “rivolta” di una parte dei Comuni soci, ma con un lavoro lungo ha ridotto a tre (più uno) i Comuni che si sono sfilati. «Prima delle elezioni 2019 c’era una maggioranza consolidata, un paio di Comuni avevano presentato proposta contraria alla tariffa puntuale di bacino» ricostruisce Giorgio Ginelli, presidente dell’assemblea dei soci, che poi appunto sono i Comuni.
«Dopo gli avvicendamenti del 2019 ci siamo trovati 10 Comuni su 25 con una posizione critica».
I Comuni e la stessa società hanno lavorato alla mediazione, che ha mantenuto «inalterato il progetto» ma interviene «sulle tempistiche di adesione» e in particolare al passaggio alla tariffa di bacino, che significa che la tariffa rifiuti (la Tari) verrà gestita dalla stessa Coinger, con indirizzi condivisi appunto dalla assemblea dei soci che riunisce tutti i sindaci.
E i Comuni “ribelli”? Alla fine gli “irriducibili” rimangono solo tre:cGazzada Schianno, Brunello e Carnago, mentre Lozza è già uscita da tempo. Un addio che l’amministratore vede «con un certo dispiacere, perché mi sarebbe piaciuto che questo progetto fosse totalmente condiviso».
Gli altri Comuni man mano sono rientrati nel progetto, a fronte delle rassicurazioni ricevute: Bodio Lomnago, Oggiona con Santo Stefano e Cavaria con Premezzo passeranno alla tariffa puntuale di bacino nel 2023.
«Altri quattro Comuni (Azzate, Buguggiate, Mornago e Albizzate ) hanno poi sottoscritto documento d’impegno, che prevede aderiscano entro il 2025» continua Ginelli. Avvieranno da subito la fase della misurazione (qui i dettagli) poi dal 1° gennaio 2026 passeranno alla tariffa puntuale di bacino.
Bidoncini con chip e più ritiri, i Comuni Coinger dal 2022 partono con la sperimentazione
Affiancato dai membri del Comitato di controllo (il coordinatore Graziano Maffioli sindaco di Casale Litta, Valter Ghiringhelli assessore a Morazzone, il sindaco di Crosio della Valle Marco Bortolussi e il sindaco di Solbiate Arno Oreste Battiston).
Pur a fronte del dispiacere per lo strappo con tre Comuni, Ginelli esprime «soddisfazione» per «aver compattato la maggior parte dei Comuni», 22 su 25. «Da garante dei soci dentro la società ho sempre sottolineato che Coinger non è una caserma: se qualche socio è totalmente dissenziente è libero di andarsene».
Più netto è l’amministratore unico Fabrizio Taricco, nel «puntualizzare alcune cose dette sui social, nei consigli comunali, sugli organi di stampa»: «Non abbiamo mai esercitato pressione nei confronti dei Comuni, ci siamo mossi sulla base delle decisioni della maggioranza dei soci. È inaccettabile sentir parlare di gestione opaca, abbiamo tenuto ottanta incontri. E non accettiamo che si dica che viene tolta l’autonomia dei Comuni perché Coinger ha preso in gestione i centri di raccolta, una gestione a rete che è elemento di forza e a favore dei cittadini.
Taricco puntualizza anche sugli «importanti investimenti» previsti nei prossimi anni. In parte per le «attrezzature che sono necessarie per attivare il nuovo servizio», con bidoncini con chip Rfid. In parte per la nuova sede, tema che ha suscitato polemiche da parte dei Comuni “irriducibili”: «Oggi non abbiamo una sede adeguata, anche con le nuove disposizioni Covid non abbiamo stanze per più di tre persone contemporaneamente. Abbiamo esigenze per magazzino, spazi per il pubblico. È un costo ammortizzato in più di trent’anni, limitatissimo per il cittadino: chi contesta il progetto per i costi non ha fatto i calcoli correttamente»
«Ora si volta pagina, inizia una storia nuova, una storia con 22 Comuni, un progetto nuovo per i cittadini, innovativo e sfidante».
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Ho già avuto modo di dare il mio giudizio negativo sulla tariffa puntuale perché, purtroppo come già succede, tanti per pagare meno, caricano i loro rifiuti in macchina e li portano, nel migliore dei casi, nei cestini del Comune più vicino, o, nel peggiore, li buttano dove capita. Mi chiedo come mai i Comuni dove sono presenti più seconde case che prime, non adottano questa tariffa visto che molti per anche meno di 30 giorni di utilizzo di queste abitazioni sono costretti a pagare come fossero residenti tutto l’anno.