L’Agusta 109 compie cinquant’anni
È uno dei più fortunati progetti italiani, nato alla fabbrica di Cascina Costa: il 4 agosto 1971 il primo volo del prototipo. Ancora oggi è in produzione e in servizio con centinaia di esemplari
È uno dei prodotti più fortunati dell’industria aeronautica varesina: l’Agusta 109 compie mezzo secolo.
Era infatti il 4 agosto 1971 quando a Cascina Costa di Samarate si levò in volo il primo prototipo di un elicottero destinato a enorme successo, oggi usato per trasporti civili, elisoccorso, addestramento militare, pattugliamenti in mare, uso executive.
L’A109 – “il centonove”, si dice in modo colloquiale – era un progetto allora avanzatissimo. La produzione di serie iniziò tra 1975 e 1976 e continua ancora oggi: «Di A109, nelle varie versioni, sono stati costruiti non meno di 1750 esemplari» dice Luciano Azzimonti, vicepresidente di Volandia, il museo del volo vicino a Malpensa, che conserva uno dei primi esemplari di A109, in servizio per anni con la componente aerea della Guardia di Finanza.
Elicottero a due turbine, il 109 aveva forme che agli albori degli anni Settanta erano modernissime, se confrontate con quelle di altri mezzi del periodo (come ad esempio l’Agusta 115, di pochi anni precedenti ma concettualmente molto distante), con tanto di carrello retrattile che concorreva alle buone performance di velocità.
In origine doveva chiamarsi Hirundo, rondine, ma il nome non ebbe mai fortuna dal punto di vista commerciale. Maggior successo ha invece avuto il nome Koala, che designa l’AW119, la versione monoturbina, sviluppato a metà anni Novanta, prodotto inizialmente a Vergiate (l’ex Siai entrata nell’orbita dell’Agusta-Westland) e poi negli Usa.
Il 109 è stato «un elicottero che ha segnato la svolta per la nostra azienda diventando un modello di punta, amato e ricercato in tutto il mondo» dice Gianluigi Marasi, presidente Fondazione Museo Agusta. «Il primo interamente progettato e costruito qui a Cascina Costa. Il Conte Domenico Agusta, grande imprenditore, aveva visto giusto nell’accettare la proposta degli ingegneri Lovera e Bellavita, una coppia formidabile di progettisti, a cui si devono molti progetti che segnarono in positivo la storia di Agusta».
L’A109 conservato al Museo Agusta di Cascina Costa, custode della storia dello stabilimento oggi Leonardo Divisione Elicotteri. All’interno di questo esemplare è possibile vedere una trasmissione e il documento con cui l’ing. Lovera mandò richiesta ufficiale al Conte Agusta per far partire il progettoL’A109 è stato messo in servizio in versione militare in più di venticinque Paesi mentre innumerevoli sono gli operatori in versione civile, tra cui molti nell’elisoccorso (ad esempio la Rega svizzera ne ha ordinati nel tempo 28 esemplari). In Italia è stato utilizzato praticamente da ogni Corpo dello Stato, dalla Polizia all’Esercito, dai Carabinieri alla Forestale, ai Vigili del fuoco, oltre alla già citata Guardia di Finanza.
A Cascina Costa e Vergiate “il centonove” è stata a lungo presenza prestigiosa e riconosciuta, ma sicuramente molti italiani lo conoscono almeno di vista: come elicottero delle forze dell’ordine o dei vigili del fuoco compare in innumerevoli film e prodotti tv (anche se il suo “ruolo cinematografico” più curioso è forse la comparsa in Jurassic Park, ricorda un sito specializzato) oltre che sui giornali (su VareseNews solo due giorni fa, qui).
L’Agusta Westland – oggi Leonardo – nel 2000 riuscì a penetrare anche sul mercato statunitense, con la versione MH-68A, destinata alla Guardia Costiera degli Stati Uniti.
Anche oggi l’A109 è in produzione, anche per l’esigente mercato governativo Usa: il 10 giugno 2021 Leonardo ha per esempio consegnato il primo di sessantotto TH-73A, versione d’addestramento per la US Navy. Prodotto dalla controllata AW di Philadelphia, ma sempre figlio del progetto nato a Cascina Costa mezzo secolo fa.
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