Sul Verbano lombardo le olimpiadi dei turisti vanno ai tedeschi
Un attaccamento speciale da parte dei nostri estimatori che scelgono l’estremo settentrione della provincia e l’Alto lago come “Sud” ideale. A Maccagno su 40 mila presenza annuali in campeggio, il 65% viene dalla Germania
I punti cardinali sono relativi per definizione. Quindi sentire una signora che parla del “Sud” come necessità geografica da combinare con le vacanze suona in modo diverso a seconda di chi la pronuncia: se sta a Milano, quel sud può voler dire Salento.
Ma, se abita a Norimberga, allora anche Maccagno rappresenta il Sud. Anzi, il “primo sud” che si incontra sconfinando nel Belpaese dopo un viaggio in macchina per quella piccola autostrada del Sole che è il Gottardo. Non è un caso che le prime case di stranieri in provincia di Varese si incontrino già a Zenna cioè sull’uscio di casa dei Ticinesi che corrisponde anche a quello degli ultimi varesini: la spiaggia che sta proprio sotto alla caserma della Finanza ne è in questi giorni una testimonianza vivente con famigliole di mamme e papà in panama che portano per mano schiere di bimbi dai capelli color dell’oro.
Già, perché da queste parti l’oro del turismo straniero corrisponde col turismo tedesco e lo testimonia l’ultimo rapporto pubblicato da Camera di Commercio che incorona sul podio Berlino come terra di provenienza di chi preferisce le valli del Verbano; secondi gli svizzero-tedeschi, terzi gli olandesi. Il dato, in effetti, vale non solo per il lago e la fascia costiera, ma anche per le valli, cioè quella parte di territorio che risulta inesplorata per chi viaggia sulla fascia lacuale senza inoltrarsi nelle strade che si inerpicano verso la montagna. La testimonianza di un attaccamento così saldo si nasconde fra le pieghe dei dati che vedono la fetta delle presenze turistiche pari al 62% per gli stranieri, col restante 38% di italiani (sarà interessante verificare alla fine della stagione se verrà a riproporsi il dato dello scorso anno che ha visto una forte crescita della domanda “interna“ di turismo di prossimità da perte della clientela italiana che nell’estate 2020 fece segnare un +124% di italiani).
Valli del Verbano, cala il manifatturiero ma il turismo tiene
Esistono poi anche altri segni che si nascondono nei particolari di luoghi simbolo, proprio perché speciali. Uno di questi è una tomba nel piccolo e ben curato cimitero di Tronzano Lago Maggiore. Si tratta del posto scelto per riposare dai coniugi Raoul Wolfgang e Margot Schnell. Raoul Schnell fu un importante regista e autore radiofonico che partecipò alla spedizione militare dell’Africa Korps per documentare con video le attività belliche tedesche durante l’ultima guerra mondiale. Classe 1914, morì nel 2003 e venne sepolto propri qui a Tronzano: «Fu lui il capostipite di una stagione turistica ancora oggi in voga fra i turisti tedeschi che scelgono il Lago Maggiore (l’alto lago specialmente) per comprare casa», spiega il sindaco Antonio Palmieri.
«Schnell comprò casa qui da noi al principio degli anni Sessanta per le vacanze e sempre qui trovò ispirazione per i suoi lavori», conclude il sindaco. Come lui decine e decine di altri tedeschi e svizzero-tedeschi innamorati di questa riviera. Un turismo facoltoso, colto, ricco di suggestioni da recepire e restituire non solo fra la comunità tedesca ma spesso e volentieri con quella dei residenti nel piccolo paese. Non c’è solo questo genere di turismo. Esiste difatti anche un approccio più economico, famigliare, legato al contatto con la natura e alle attività sportive all’aria aperta. Per questo nella vicinissima Maccagno esistono ben due campeggi, di fatto al servizio della clientela tedesca.
I numeri parlano chiaro, come spiega il sindaco Fabio Passera: «Noi abbiamo 2.600 residenti, ma d’estate la popolazione aumenta vertiginosamente. Nei nostri due campeggi le presenze (dati 2019) sono state di 40 mila persone, 26 mila delle quali erano di provenienza tedesca. I campeggi sono molto attrezzati con prodotti graditi a questo tipo di clientela che qui trovano anche parecchie persone che parlano tedesco, lingua che diventa la più diffusa in paese durante il periodo estivo dopo l’italiano. Le stesse strutture sono state fondate da tedeschi che hanno trovato qui un punto di appoggio importante per investire, proprio dove nel tempo i turisti cominciavano a fermarsi».
Ma perché proprio qui, e non altrove? «Perché Maccagno è sull’asse de Gottardo, è il primo paese italiano che si incontra una volta entrati in Italia. Quindi questa comodità è divenuta tradizione, e col tempo sono nati e prosperano i nostri due campeggi».
Anche come seconde case, comunque, Maccagno (che a differenza di Tronzano conta su di un ampio retroterra rappresentato dalla Veddasca) non se la passa male: su 3.100 unità immobiliari adibite a casa vacanze, 240 sono di tedeschi. C’è poi anche chi sceglie di stabilirsi in paese: l’1% delle popolazione di Maccagno è tedesca: sono 27 persone che hanno deciso di vivere fra montagna e lago e parlare la lingua di Dante.
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