In ricordo del pittore Talamoni
Chicco Colombo di Arteatro invia una lettera per ricordare il Maestro recentemente scomparso. Domenica 3 ottobre verrà inaugurata una mostra a Villa De Strens
Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Chicco Colombo di Arteatro dedicata a Prof. Pierluigi Talamoni, pittore recentemente scomparso. Il pittore verrà ricordato anche con una mostra che si apre domenica 3 ottobre alle ore 11 e 30 in Villa De Strens, sede del palazzo comunale.
Buon riposto maestro,
Essere stato allievo del Prof. Pierluigi Talamoni ha voluto dire imparare a disegnare,dipingere,scolpire e conoscere l’arte nelle sue diverse e complicate manifestazioni. Essere stato allievo del Prof. Pierluigi Talamoni ha voluto dire conoscere una personalità,un uomo sensibile e delicato,attento e interessato al mondo. Essere stato allievo del Prof. Pierluigi Talamoni ha voluto dire conoscere il rigore e il metodo
che il lavoro dell’artista richiede.
Essere stato allievo del Prof. Pierluigi Talamoni ha voluto dire ritrovare un po’ il padre che non ho avuto mai e più di tutto avere un MAESTRO VERO in un epoca dove molti si ergono al ruolo di maestri, imbrogliando prima loro stessi poi gli altri. La prima cosa che il mio Maestro disse quando mi conobbe nella romantica scuola d’arte di Arcisate , Ottobre 1970, fu “ A cosi tu sei il figlio del Geremia, lo conosco bene io il tuo papà, è un sacramento d’uomo”.
Era una premessa benevola ,ma anche l’avvio di una relazione tormentata tra maestro rigoroso ,e infinitamente dolce, e un allievo ,come mi ha definito in un suo scritto sul mio libro dei vent’anni con i burattini,”un purosangue in preda a molteplici introspezioni e polemiche tipiche del carattere di chi cerca la verità”.
Dieci anni di lavoro con il Maestro ,5 alla poetica scuola d’arte della Società di Mutuo Soccorso di via Verdi ad Arcisate e 5 con lui nel suo splendido studio sempre ad Arcisate a studiare figura dal vero! Tutto sempre con una qualità alta ,molto alta. Non posso non ricordare della feroce contestazione del Maestro avvenuta a metà degli anni 70, che causò abbandono dall’insegnamento di Arcisate da parte del Professore. Cosi come era giusto contestare le autorità in tempi di rivolte politico esistenziali (gli anni
70); e non posso dimenticare il Suo ritorno dopo, averci a noi allievi ,fatto assaggiare il peso
della sua assenza. Poi furono anni stupendi a disegnare e dipingere,a parlare di tutto: d’arte di passioni e
altro ancora…crescere e coltivare l’arte con un uomo esperto e straordinariamente folle!! Non dimenticherò mai quando ,dopo aver scolpito e costruito il mio primo burattino di legno: il Pin Girometta,lo portai dal Prof. per ascoltare il suo giudizio e avere il via libera per il suo uso nel mio teatro :il Teatro dei Burattini di Varese. Mi ricordo che mi disse,lui scultore :ma io non ti ho mai insegnato a scolpire ,l’hai fatto tu questo Girometta? “si “ risposi tutto ogoglioso,”ho studiato figura con un bravo maestro è
questo è il risultato”.
Essere stato allievo del Prof. Pierluigi Talamoni ha voluto dire stare dalla parte giusta ,quella
che non accetta compromessi,lui era cosi. Ai tempi della nostra conoscenza e frequentazione,l’ambiente artistico varesino era forse migliore di quello d’oggi,forse, dico , perché c’erano anche allora gli imbrattatele ,che come diceva il Prof., quelli che producevano croste su croste. Molti dicono ancora oggi di Talamoni che la sua eccessiva rigidità ,l’incapacità di concepire il compromesso gli hanno impedito di rendersi artista noto e apprezzato da più gente. Io dico che oggi di uomini ,ancora prima che artisti, come Talamoni Pierluigi ce ne sarebbero bisogno in gran quantità . Dico ciò alla luce della mediocrità politica,umana e artistica che il nostro varesotto esprime alla faccia di tutti i movimenti rivoluzionari locali e ai cicaleccii delle ignoranti figure che ornano il circo delle opportunità politiche. Talamoni era, come me oggi, un vero “Leghista”alla faccia di molti del movimento che ignoranti come le tappe oggi spuntano ovunque ,occupando magari cadreghe di forte paga,sapendo fare un solo discorso purchè comprenda le parole come:tradizione,territorio,valori,cultura locale. Vi giuro ne vedo in gran quantità. Talamoni uomo del vero “territorio della cultura locale ,lui Colto,ma comprensibile soprattutto ,la sua pedagogia attenta alle problematiche giovanili,la sua curiosità intelligente spesso fonte di legami e complicità forti perchè onesti.
Essere stato allievo del Prof. Pierluigi Talamoni ha voluto dire imparare la differenza tra un sano Folclore,come quello partorito dal padre Giuseppe, comunque grande uomo di cultura e grandissimo artista, e la vera cultura popolare e i suoi valori quella espressa dal vivere quotidiano della gente, espressa nei suoi linguaggi,nel materno dialetto,all’attaccamento ai luoghi,al canto dei territori del vivere di tutti i giorni,al sapere del fare quotidiano, nel lavoro e nella pedagogia di valori universali sani e imparati in prima persona e non perché ricordati a fini ideologico dal primo che si infila, per essere qualcuno ,il fazzolettino verde nel taschino a sinistra della giacca.
Talamoni era già Padano prima della Padania,perché non aveva bisogno che qualcuno lo dicesse ,lui era cosi perché viveva il suo luogo,la sua gente.Bisognava riconoscerlo prima ,molto prima ,ne avremmo goduto di più tutti!!
Sono stato a trovarlo qualche giorno prima del suo compleanno all’inizio estate, l’ho tirato fuori dal letto faticosamente ,ho voluto dirgli che gli volevo bene e nelle vivacità incazzata dei suoi occhi capivo che, anche se implorava la morte ,era ben lontano dal accettarla. E io capivo che a quest’uomo potevo dedicare più tempo proprio ora che lui ne aveva bisogno. Era una intenzione la mia, aperta da quell’incontro e dalla consapevolezza che lo avrei reso felice,perché felice era quella domenica del nostro ultimo incontro.
A novembre 2009,metà del mese,sempre di domenica, io avevo in corso una mostra a Cazzago Brabbia Pioveva un nubifragio,il pomeriggio era stanco grigissimo. Ad un certo momento vedo attorno ad un auto arrivata nei pressi della mostra movimenti strani e agitati,poi un irruzione alla mostra : era il mio Professore con la figlia Maria ,i nipotini (nostri fan teatrali)e il genero. Il Prof. stanco, stupito, energico,sali a visitare anche il piano superiore dell’esposizione congratulandosi, meravigliato, dei miei lavori. Per me fu un regalo immenso si era ricordato di me di quel suo allievo “purosangue ribelle”. Fu l’ultima volta che il Prof. usci di casa!
Essere stato allievo del Prof. Pierluigi Talamoni ha voluto dire comprendere il duro cammino del vivere cercando di essere se stessi ,originali e veri in un mondo dove l’apparire conta più del essere. Concedetemi di credere che ,dopo 35 anni di lavoro con il mio mestiere su questo territorio, possa un po’ presuntuosamente essere testimone ed erede di quel uomo duro e dolce,rigoroso e generoso,incazzato e sereno,galantuomo e sensibile quale è stato il mio Maestro Pierluigi Talamoni!! E con me molti allievi che con la sua arte ha coinvolto in tanti anni di rara e competente pedagogia.
Chicco Colombo
Cazzago Brabbia 3 Settembre 2010
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