Chiuso l’asilo di Laveno Mombello, il sindaco: “Azione responsabile per la salute dei bambini”
Durante il consiglio comune di lunedì 13 settembre il primo cittadino ha risposto all'interrogazione presentata dalla minoranza sulla questione dell'asilo
Durante il consiglio comune di Laveno Mombello di lunedì 13 settembre si è tornato a discutere dell’asilo nido comunale, chiuso dall’attuale amministrazione con una decisione presa a metà agosto e alla quale sono seguite le proteste da parte di alcuni genitori. La struttura avrebbe dovuto riaprire il 1 settembre.
Nelle scorse settimane il capogruppo di Centrosinistra, Paola Sabrina Bevilacqua ha presentato una interrogazione sulla questione, esposta in sala dal consigliere di minoranza Francesco Anania dove chiedevano chiarimenti rispetto alla decisione presa. Verrà discussa invece nel prossimo consiglio comunale, che si terrà entro la fine del mese di settembre, la mozione, sempre sul tema della chiusura dell’asilo nido, presentata congiuntamente dai due gruppi di opposizione Centrosinistra e centrodestra (Il domani inizia oggi), nel quale si critica l’operato del sindaco e della giunta comunale.
Il sindaco Luca Santagostino durante il consiglio comunale di ieri, ha risposto ai diversi punti dell’interrogazione con un comunicato inviato agli organi di stampa dove sottolinea che durante la serata ha “presentando documenti, dati e fatti relativi alla struttura del Nido comunale, ben noti almeno dal 2018 alla precedente amministrazione, che ha deciso di mantenere attivo il servizio alle famiglie nonostante le gravi evidenze presentate dalle relazioni tecniche”.
Il primo cittadino spiega: «Nella relazione curata dall’Arch. Andrea Jelmini, responsabile dell’Area tecnica del Comune di Laveno Mombello sono state evidenziate importanti carenze e criticità in termini di requisiti di funzionalità, salubrità, fruibilità a persone disabili e conseguentemente in termini generali di agibilità. La struttura dell’Asilo Nido di via Enrico Fermi, edificio del 1975, realizzato con tecniche prefabbricate presenta oggi “evidenti segni di degrado e di inadeguatezza normativa, oltre a costi gestionali e manutentivi particolarmente elevati”». Il sindaco inoltre, ha ricordato che dal 2019 è obbligatoria la certificazione di prevenzione incendi anche per le strutture adibite ad asilo nido; tale certificazione rappresenta formalmente il nulla osta all’esercizio.
«Senza questa abilitazione l’edificio non può essere utilizzato. L’uso improprio di spazi non abilitati espone civilmente e penalmente (e “moralmente”, aggiunge), in caso di incidente, il legale rappresentante nonché tutti quei profili dirigenziali che ne acconsentano l’uso.» E sottolinea: “L’edificio è pertanto non conforme alle normative vigenti”. Altro fattore di criticità rilevabile messo in evidenza dal sindaco durante il consiglio è la non conformità igienico sanitaria dovuta all’assenza di servizi igienici adibiti a disabili (come da verbale ispettivo ATS del 2019) oltre che all’inadeguatezza della dimensione delle porte interne e dei necessari spazi di manovra e di rotazione che un disabile deve avere.
Inoltre, scrivono – “si evince nella relazione tecnica, – la struttura è priva di solaio areato e la pavimentazione di materiali sintetici è fortemente logora, la copertura piana dell’edificio, nonostante le continue manutenzioni, è caratterizzata da infiltrazioni che rendono i controsoffitti macchiati ed umidi. Le condotte idriche che forniscono acqua sanitaria ai bagni continuano a rompersi generando perdite notevoli e conseguentemente inumidiscono le pareti in cartongesso. In alcuni bagni non arriva neppure l’acqua calda, in quanto le condotte sono rotte e non riparabili”.
«La sommatoria di tutte queste carenze – ha sottolineato il Sindaco di Laveno Mombello –, alcune delle quali generano tra l’altro forti condizioni di insalubrità e di potenziale rischio fisico, non permettono di raggiungere le condizioni di agibilità così come previsto dal Dpr 380/2001». È quindi evidente che per la risoluzione di tali criticità sarebbe necessario un intervento di ristrutturazione generale e diffusa, e non solo mirata alla prevenzione degli incendi. Alla luce di queste condizioni l’Ufficio tecnico del Comune di Laveno Mombello ha proposto soluzioni progettuali che prevedono la demolizione dell’attuale edificio con la riproposizione, su medesimo sedime, di nuova struttura, con un “concept” strutturale e funzionale attualizzato a nostri tempi.
Nello scorso mese di maggio è stato sottoposto il progetto su cui gli Uffici hanno lavorato per la candidatura al bando emesso dal MIUR e dal Ministero dell’Interno e con decreto del 30.07.2021 è stata approvata la graduatoria provvisoria di assegnazione delle risorse da cui si evince che il Comune di Laveno risulta assegnatario dell’importo richiesto di €. 1.450.000,00.
«Sulla base delle criticità emerse – commenta il Sindaco Santagostino –, si è deciso di abbandonare celermente la struttura delocalizzando la funzione presso altra struttura in Laveno».
L’edificio così individuato è l’ex Scuola Materna del Ponte, struttura che risulta idonea all’uso di asilo nido anche alla luce della recente pre-analisi fatta da ATS, di cui oggi le trattative con la parrocchia sono ancora in itinere, che richiederà un investimento in interventi di adeguamento per un valore di 25mila euro già stanziati a bilancio sin dal mese di giugno.
In attesa che siano effettuali i lavori di adeguamento della nuova sede del Nido di Laveno, 13 famiglie hanno aderito al trasferimento temporaneo al Nido di Cuveglio in una “classe bolla” con le stesse educatrici che erano state assegnate a Laveno, 5 bambini sono stati inseriti nella Scuola dell’Infanzia e 5 hanno deciso di attendere la nuova struttura temporanea nel nostro comune, nell’ex Scuola Materna del Ponte. «La precedente amministrazione di Centrosinistra non ha garantito il servizio ma solamente attivato irresponsabilmente un servizio – ha commentato il Sindaco Santagostino nel corso del Consiglio –. Un servizio lo si può offrire solo se si rispettano le norme di legge. Se si è impossibilitati ad erogarlo si deve avere il coraggio e la responsabilità politica – oltre che morale in questo caso – di comunicare ai cittadini che non si è più in grado di offrirlo».
«L’Amministrazione CIVITAS – ha concluso Santagostino – si è assunta la responsabilità politica di garantire un servizio rispettoso delle norme di legge, ha individuato una alternativa temporanea che offre standard di qualità e di sicurezza imparagonabili alla situazione precedente».
Il comunicato si conclude con uno grafico in cui viene sottolineato l’investimento nella struttura nel corso delle diverse amministrazioni.
Il video del consiglio comunale
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