Galliani a Varese per sostenere Matteo Bianchi: “se il centrodestra si chiama così, è grazie a noi”
All'incontro, tra gli altri, hanno partecipato anche Massimiliano Salini, coordinatore regionale di Forza Italia, Giuseppe Taldone coordinatore provinciale e il senatore Giacomo Caliendo
C’era un’atmosfera rilassata tra i candidati della lista Varese per Bianchi sindaco, che hanno incontrato stamattina il loro candidato Matteo Bianchi e il senatore Adriano Galliani, presidente del Milan di Berlusconi e suo braccio destro anche in politica. Con lui ha infatti fatto molto di più che vivere i grandi momenti della squadra di calcio meneghina: ha fatto crescere Forza Italia, il partito politico nato con il Cavaliere.
«Io lo ricordo quel momento: Berlusconi non aveva mai pensato di entrare in politica all’inizio, lo ha fatto solo dopo l’arrivo di Mani Pulite con il crollo del Pentapartito. Se non fosse arrivato lui avrebbe vinto il PCI di allora con la gioiosa macchina da guerra di Achille Occhetto – spiega Galliani – Silvio Berlusconi ha sentito che se non si fosse mosso avremmo consegnato l’Italia al PCI di allora. Questo è il suo grande merito storico, lì è nata Forza Italia e li siamo rimasti, liberali, cristiani, di centro. Noi facciamo parte dell’alleanza di Centrodestra lealmente: ma se questa alleanza si chiama “centrodestra” è perchè c’è Forza Italia. Se non ci fosse l’alleanza dovrebbe chiamarsi “destra-destra”. E io credo ci siano ancora tante persone qui che credono nei valori di Forza Italia. In questa lista varesina di centro, siamo con altre componenti che la pensano esattamente come noi: quindi avremo successo di sicuro. Vinceremo la champions league. Silvio Berlusconi ne ha vinte 5, cerchiamo ora di vincere anche la sesta».
Matteo Bianchi ha raccontato a Galliani anche due aneddoti che li unicono. «Il primo è che come giovane giocatore dell’Hockey ho fatto parte della Polisportiva del Milan, quando Berlusconi a metà anni 90 decise di impegnarsi anche in altre discipline: pallavolo , rugby, hockey su ghiaccio e baseball. Quindi ho fatto in tempo a essere un’atleta della polisportiva Milan, sotto il cappello di Adriano Galliani. Il secondo aneddoto, più recente, è che ho avuto modo di conooscere Galliani dal punto di vista politico durante la campagna elettorale politica del 2018: io candidato alla Camera, lui candidato in questo collegio per il Senato. E devo dire che ho potuto apprezzare la sua maniera di fare politica: semplice, tra la gente, cercando di mettere in campo quelle che sono le esperienze di uomini che hanno saputo dimostrare qualcosa nella vita, degli “uomini del fare”. Essere capaci di mettere a disposizione la propria esperienza di persona del fare per le amministrazioni pubbliche è qualche cosa di importantissimo. Diversamente ci perderemmo in liturgie che la politica soprattutto nazionale nel passato ci ha abituato a sopportare e che fortunatamente, grazie all’autorevolezza del presidente draghi e della coalizione che lo sostiene, sembra che sia finalmente alle spalle».
All’incontro, hanno partecipato anche Massimiliano Salini, coordinatore regionale di Forza Italia, Giuseppe Taldone coordinatore provinciale, il senatore Giacomo Caliendo che è stato commissario provinciale del partito, Domenico Battaglia, già commissario cittadino e Piero Galparoli, attuale commissario cittadino del partito. Con loro, i candidati Gabriella d’Amato (rappresentante de Il Popolo della Famiglia) Viviana Nocera, Giossy Montalbetti, Filippo de Sanctis, Simone Longhini e Alessia de Filippis.
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