Il rebus dei trasporti scolastici in provincia di Varese: trattative ancora in corso ad anno iniziato
La prima settimana è stata di "passione" per molti ragazzi. Tante le lamentele per l'eccessivo affollamento dei mezzi. Si cerca una soluzione
Partiamo da alcune segnalazioni arrivate dai lettori:
A tre giorni dall’inizio delle scuole, la situazione TRASPORTI IN ORARIO SCOLASTICO è disastrosa.
oggi 12.40 linea 24 da Varese per tornare a Daverio i ragazzi non riuscivano neanche a salire sul Bus da tanti che erano, alcuni non sono saliti e altri , come mia figlia, che sono saliti hanno fatto il viaggio schiacciati contro le porte.
alla faccia del CORONAVIRUS….ma sarà legale questa situazione?
Vi scrivo per condividere la situazione trasporti di questi primi giorni di scuola, stamattina sul mio pullman, che fa una tratta extraurbana, c’erano tutti i posti occupati e tutti e due i corridoi pieni di gente. Non c’era neanche un centimetro di distanza fra una persona e l’altra, per non parlare dell’assembramento incredibile di persone schiacciate una contro l’altra. Non è possibile che dopo due anni di pandemia la situazione trasporti sia rimasta insostenibile come prima, è pericoloso, con così tanta calca si sta mettendo a rischio la salute di tutti noi studenti.
Sono la mamma di una studentessa del liceo scientifico, con grandissimo stupore -stante la situazione di pandemia e tutte le promesse estive fatte dal ministro dell’educazione- segnalo che i mezzi pubblici sono sovraccarichi e chiedo gentilmente che interveniate per risolvere la situazione.
Questi ragazzi, seppur vaccinati, vanno incontro a serio pericolo con conseguente ulteriore diffusione della malattia.
Sono la mamma di una studentessa che frequenta il secondo anno di superiori a Varese. Noi abitiamo in un paese che dista 15 km da Varese e mia figlia al mattino prende il pullman N24 per andare a scuola . Il problema è che il pullman già dalle prime fermate è già carico, stracario, di ragazzi e l’autista non fa salire più nessuno lasciato gli altri studenti giù e non si ferma nemmeno alle fermate successive. Mia figlia è rimasta scioccata ieri quando dovendo prendere N24 alle 12.40 alle nuove fermate della stazione, ha visto che l’autista ha iniziato a chiudere le porte con i ragazzi che rimanevano incastrati con zaini e magliette..Da genitore non è ammissibile tutto questo, visto che già da tempo le Autolinee Varesine avevano tempo per organizzarsi, ma soprattutto nel rispetto per la sicurezza dei nostri ragazzi e anche per noi genitori che non potendo portarli a scuola per motivi di lavoro paghiamo costosi abbonamenti mensili o annuali. Grazie per avermi ascoltato.
La situazione trasporti pubblici è surreale, le famiglie sono considerate l’ultima ruota del carro, stritolate da un continuo rimbalzare di “responsabilità”. L’anno scorso, le entrare e le uscite differenziate hanno implicato che i genitori dovessero, con propri mezzi, ciascuno con la propria automobile ovviamente visto il rischio di contagio, gestire il trasporto dei ragazzi a scuola.
Lei dirà che è normale: siamo infatti noi a dover pagare gli abbonamenti e a dover garantire che i nostri figli arrivino in orario a scuola e tornino a casa.
Peccato che se la scuola inizia alle 9:30 o addirittura alle 10:25, la sfido a trovare un genitore che possa portare suo figlio a scuola. Idem all’uscita di conseguenza, che è slittata a orari ormai definiti “pomeriggio”.
Gli autobus non erano previsti per quelle fasce “di meno carico”, quindi gli orari erano tali da dover aspettare anche un’ora alla fermata, perdita di coincidenze…i ragazzi arrivavano a casa alle 16 uscendo intorno alle 14.
Ma questo era l’anno scorso, l’era senza vaccino che grazie a Dio è invece arrivato, finalmente si torna alla normalità, si va a scuola dalle 8 alle 12 o 13….
E no…due giorni ed è successo il finimondo.
Queste sono alcune delle segnalazioni che ci sono giunte in redazione nella prima settimana di scuola. Mezzi affollati, autisti che “saltano” le fermate per mancanza di posti.
Come ogni inizio d’anno che si rispetti, il tema dei trasporti balza agli onori della cronaca. Lo scorso anno, però, la pandemia aveva acceso i riflettori sin dall’estate, con un tavolo negoziale avviato dal Prefetto per definire percorsi e orari. Le lezioni, nel settembre 2020, erano riprese con i doppi turni di ingresso e uscite e una capienza dei mezzi al 50%.
Nel corso dell’estate 2021 qualche novità è stata introdotta nel comparto scolastico: si è lavorato per rientrare tutti in presenza ( e non al 50% o al 75%), mentre i mezzi hanno ottenuto di viaggiare con una capacità pari all’80%. Tali variazioni, però, non sono mai state affrontare: ognuno si è organizzato come riteneva. Da una parte le aziende di trasporto hanno mantenuto orari e organizzazione come stabilito alla fine del precedente anno scolastico, dall’altro le scuole hanno lavorato per far rientrate tutti gli studenti in presenza come richiesto dal Ministero dell’Istruzione.
I due attori hanno trascorso l’estate senza consultarsi fino agli inizi di settembre quando si è riunito il tavolo tecnico in Prefettura e, in quell’occasione, si è decisa la rivoluzione. Due orari di ingresso con ore di 60 minuti (che costringevano gli allievi a orari di rientro improponibili), oppure uno solo alle 8 tornando alla normalità. Due posizioni distanti che hanno poi portato a un accordo “sperimentale” da aggiustare. Il tutto a “senza risorse aggiuntive” per il comparto del trasporto pubblico.
E così, alla seconda settimana di scuola, le consultazioni stanno ancora andando avanti, con alcune scuole che hanno già pronto il calendario definitivo e altre sono ancora in “modalità provvisoria”. I genitori si lamentano con i dirigenti che, a loro volta, si lamentano con i loro superiori, senza trovare la sintesi dell’estrema complessità oraria. Il tutto con buona pace dei ragazzi che si apprestano a vivere un altro anno di passione sui mezzi pubblici.
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