Disboscavano per far spazio alle auto, indagati i parcheggiatori di Malpensa
La Procura della Repubblica ha sequestrato tre aree all'interno del Parco del Ticino adibite a parcheggi abusivi per i viaggiatori dell'aeroporto in spregio ad ogni norma abientale e della sicurezza. Sei gli indagati
Più che un parco era considerato un parcheggio l’area boschiva a ridosso dell’aeroporto di Malpensa, ufficialmente parte integrante dell’area protetta del Parco del Ticino ma in realtà terra utile per stipare illegalmente migliaia di automobili di vacanzieri e viaggiatori in genere che giungevano a Malpensa. Il quadro tracciato dal pool ambientale coordinato dall’ispettore di Polizia Giudiziaria Davide Corbella, della Procura di Busto Arsizio, mette in luce l’inquietante fenomeno dei parcheggi abusivi nel Parco del Ticino.
Proprio durante la conferenza stampa di questa mattina, venerdì, erano in corso da parte degli agenti delle Polizie locali di Cardano al Campo e Somma Lombardo, dai guardiaparco e dal nucleo operativo del Corpo Forsetale dello Stato, i sequestri di tre aree adibite a parcheggio nel bel mezzo dell’area boschiva. L’inchiesta della Procura, coordinata dai sostituti procuratori Luca Gaglio, Roberto Pirro e Roberta Colangelo ha portato a 6 avvisi di garanzia nei confronti dei referenti di altrettante società che utilizzavano queste aree per "aumentare" la capacità di parcheggio in maniera abusiva. Abusiva l’eradicazione delle piante per far spazio alle auto, abusiva l’occupazione delle aree (del demanio aeroportuale), senza nessuna impermeabilizzazione del terreno, nessuna normativa di sicurezza antincendio rispettata e impiego di lavoratori in nero a chiudere una vasta serie di reati contestati agli indagati.
L’indagine, comunque, non si fermerà alla sola contestazione dei reati ambientali, già gravi di per sè, ma proseguiranno anche dal punto di vista dei reati amministrativi che gravitano intorno a questa attività. I parcheggiatori, infatti, accoglievano molte auto in più rispetto a quelle che potevano parcheggiare: in un caso la concessione era per 26 autovetture ma gli investigatori ne hanno contate 600. In tutto lo spazio abusivo sequestrato poteva contenere almeno 2000 macchine a settimana con un prezzo per auto custodita di 50 euro per 7 giorni. Il giro d’affari, probabilmente completamente in nero, era di circa 100000 euro a settimana che va moltiplicato per i diversi mesi in cui l’attività abusiva è prosperata. Numeri di tutto rispetto, dunque.
Naturalmente non poteva mancare l’aspetto anche paradossale della vicenda. Sono molti, infatti, i clienti che al ritorno dalle vacanze si sono ritrovati spiacevoli sorprese. C’è chi ha pagato per tenere l’auto al coperto e, invece, si è ritrovato la carrozzeria piena di bozzi da grandine, chi l’ha trovata sfasciata in seguito ad incidente stradale e chi, qualche settimana dopo il ritorno, si è visto recapitare multe per eccesso di velocità prese durante le vacanze. Molti hanno fatto cause civili nei confronti dei gestori dei parcheggi e anche Striscia la Notizia se ne occupò l’anno scorso. In un caso un cliente svizzero ha fatto analizzare cosa c’era nella sua auto e ha trovato, con sorpresa, liquido seminale. Una delle aree sequestrate, infine, è proprio a ridosso del crossodromo del Ciglione di Malpensa e veniva utilizzata come parcheggio abusivo specialmente in occasioni quali gare di motocross, oppure più recentemente per la preghiera di fine Ramadan.
Il procuratore generale della Procura di Busto Francesco Dettori ha sottolineato l’importanza dell’arrivo dell’ispettore Corbella che ha permesso di aprire una vera e propria aliquota contro i reati ambientali e lo stesso apprezzamento è giunto dal responsabile della Polizia Giudiziaria del comando di POlizia Locale di Cardano al Campo e dalla dottoressa Gariboldi, a capo del nucleo operativo del Corpo Forestale dello Stato di Varese.
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