Elezioni Cislago, l’intervista a Stefano Calegari
Intervista al candidato sindaco della lista IES - Impegno e Serietà: passioni, curiosità, storia politica, programmi e sogni nel cassetto in vista del voto del 3 e 4 ottobre
Quattro candidati alla poltrona di primo cittadino di Cislago. Quattro interviste per conoscere meglio gli aspiranti sindaci, i punti chiave dei programmi elettorali e i valori delle liste che li sostengono.
Stefano Calegari è il candidato sindaco della lista civica IES – Impegno e Serietà: la sua è una squadra eterogenea, composta da diverse persone nuove al mondo dell’amministrazione pubblica e persone che nella politica locale, recente e meno recente, hanno già avuto esperienza.
Compirà 59 anni il prossimo 15 novembre, è sposato da 31 anni e padre di tre figli di 29, 26 e 24 anni.
Diplomato al Liceo Scientifico G.B.Grassi di Saronno, lavora come amministratore di diverse di società che si occupano di formazione e lavoro e del settore socio-sanitario; gestisce inoltre una scuola paritaria secondaria di secondo grado a Monza.
Tra le sue passioni c’è lo sport, che ha praticato a livello amatoriale, a partire dal calcio all’interno della squadra dell’oratorio. Ha praticato anche il tennis, il basket, il ping pong e «con scarsi risultati anche la pesca» racconta scherzando.
Il suo sogno da bambino era quello di fare l’aviatore. Appassionato di montagna, si diletta nel trekking: una delle più recenti cime che ha raggiunto è quella del Monte Generoso. Il genere di libri che preferisce sono i gialli.
È cresciuto a Cislago, dove sin da ragazzo ha frequentato l’oratorio. Proprio qui ha iniziato a coltivare un interesse per l’ambito sociale e comunitario: è stato membro del consiglio pastorale ed è uno dei soci fondatori della Cooperativa sociale Il Granello. Dall’impegno nel sociale è emersa poi la volontà di fare qualcosa di più per la comunità, e da qui la scelta dell’impegno in politica: «L’oratorio è stato un trampolino di lancio per un investimento nella società, ad un certo punto come impegno non ci bastava più e quindi con un gruppo di amici abbiamo deciso di impegnarci nell’attività politica».
È stato sindaco di Cislago dal 1992 al 2001, poi assessore con delega a Istruzione e Cultura per quattro anni fino al 2006 e dal 2006 al 2011 consigliere comunale nella lista “Insieme con Cislago”. Dal 2002 al 2006 fu consigliere provinciale della Provincia di Varese e dal 2004 al 2016 segretario provinciale dell’Unione di Centro (UdC).
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LA LISTA ELETTORALE – «È una squadra di belle persone competenti e con esperienza che tutti hanno maturato o in ambito amministrativo o attraverso l’impegno sociale. Siamo tutte persone preparate, che con determinazione hanno voluto prestare e dare del tempo per costruire una Cislago migliore rispetto a quella che c’è oggi. Il nostro programma non è una lista della spesa, perché è facile fare l’elenco delle cose: fare la manutenzione dei parchi, mettere i cestini sono tutte cose che per chi amministra dovrebbero essere ovvie, con il nostro programma abbiamo cercato di fare una cosa diversa, dare una rotta, una visione, indicare una strada sulla quale anche quelli che verranno dopo potranno continuare a lavorare. È una lista costituita da 5 donne e 7 uomini e la particolarità è che tutti hanno ricoperto o ricoprono impegni in paese: è gente che è già impegnata, che già guarda in faccia la realtà del paese, quindi crediamo di partire con un passo avanti rispetto agli altri».
QUI IL PROGRAMMA DELLA COALIZIONE DI IES – IMPEGNO E SERIETÀ
CISLAGO 2021, COME DEFINIREBBE IL PAESE OGGI? – «Cislago è un paese che potenzialmente è fantastico. Dal punto di vista della bellezza e del patrimonio artistico è insuperabile. Anche dal punto di vista associativo è messo bene, perché ci sono tante associazioni e tante persone impegnate nel sociale e nello sport. Potenzialmente è un paese che può dare tanto e anche attrarre molto dal punto di vista turistico. Negli ultimi anni c’è stato un po’ un vuoto da questo punto di vista, anche chiaramente per via della pandemia, però è mancata la cura, l’attenzione e la voglia di buttarla sul scontro piuttosto che sul confronto. Potenzialmente è un paese fantastico, manca un pezzettino per mettere questa potenzialità in atto ed è quello che vorremmo creare».
COM’È CAMBIATO IN QUESTI CINQUE ANNI? – «Ho trovato un paese un po’ meno pulito, un po’ meno ordinato e un po’ meno bello e questo è un guaio, perché avere un paese meno pulito, meno ordinato e meno bello fa vivere meno bene la gente. Se le persone si abituano a vivere in un paese sporco, alla fine non fanno nulla per migliorarlo; vivere invece in un posto bello, curato, aiuta le persone a sentirsi più partecipi e più invogliate a mantenerlo tale e a partecipare attivamente alla vita comune. Ci sono poi troppi personalismi, che non fanno bene a nessuno. Anche la mancanza di coordinamento e di relazione tra le associazioni è stato un danno: sul discorso sportivo è stato mandato in frantumi quello che era stato costruito sullo sport a Cislago, proprio per l’incapacità di gestione e questa cosa ha avuto una ripercussione sui ragazzi e sulle famiglie. Cislago ha perso anche di credibilità nei confronti delle altre istituzioni, sia a livello delle amministrazioni vicine, sia a livello più alto. Questo poco senso delle istituzioni ha fatto guardare con un altro occhio Cislago, che invece era sempre stato un po’ una guida nel distretto del Saronnese».
UN SOGNO PER CISLAGO DA REALIZZARE – «Realizzare una struttura dedicata agli anziani che iniziano ad essere poco autosufficienti, un ambiente protetto pensato per loro. Gli anziani hanno dato tanto alla nostra società, al nostro paese, per cui mi piacerebbe restituire qualcosa e quindi farli sentire bene a casa loro, con una soluzione nel loro paese alternativa al ricovero».
PUNTI CHIAVE DEL PROGRAMMA ELETTORALE – «Investire sui giovani è per noi un punto fondamentale: investire su di loro significa investire sul futuro del paese. A noi piacerebbe che i giovani si appassionino della vita amministrativa e sociale del paese, ci piacerebbe farli dialogare con le associazioni e far mettere a disposizione la loro intelligenza e le loro passioni. Ci piacerebbe realizzare una cittadella della cultura, dove i ragazzi possano trovare uno spazio dove studiare, dove possano anche sprigionare la loro creatività. Altro tema è quello della manutenzione dei parchi, del verde, delle strade, degli edifici pubblici: vogliamo un paese bello, ordinato e pulito, perché questo significa avere un paese più sicuro. Manutenzione ordinaria e anche manutenzione straordinaria: è assurdo che ad ogni bomba d’acqua il paese si allaghi. Una delle prime cose che vorrei fare sarà quella di sedermi ad un tavolo con tutti gli enti necessari per poter arrivare ad una soluzione di questo problema».
PRIMI 100 GIORNI, QUALI IMPEGNI? / PRIMA COSA CHE FARÀ DA SINDACO? – «Dal giorno dopo le elezioni organizzerò un calendario di incontro con tutti gli uffici, con gli assessori e i consiglieri competenti, per avere l’esatta fotografia di quello che c’è e dire quale sarà la modalità di lavoro che vorrò adottare. Sarà fondamentale definire le priorità. Parallelamente vorrò definire un calendario di incontro con le realtà associative e produttive, per definire anche qui priorità e interventi: non tutto potrà essere fatto subito, l’importante però sarà definire insieme le priorità e i primi 100 giorni serviranno proprio a questo».
SINDACI DEL PASSATO A CUI SI ISPIRA? – «I sindaci di Cislago del passato sono tutti un po’ da ammirare, ad esempio il sindaco Landoni. Io sono stato sindaco dal 1992 al 2001 e quella modalità di lavoro che avevo adottato in quegli anni mi è piaciuta; a quel modo di lavorare oggi ci aggiungo l’esperienza che ho maturato in ambito politico e lavorativo».
QUALI QUALITÀ DOVREBBERO CONTRADDISTINGUERE UN BUON SINDACO – «Capacità di ascoltare, capacità di sintesi e avere voglia di leggere, studiare e guardare anche esperienze positive che stanno attorno. Fondamentale è avere poi una buona leadership: devi saper guidare la tua squadra e devi saper pretendere nella maniera giusta che ognuno faccia il suo pezzo».
SAREBBE UN SINDACO A TEMPO PIENO? – «No, sarò sindaco per quello che serve. Per il lavoro che faccio ho la possibilità di gestire il tempo e di organizzare il lavoro».
TRA I SUOI AVVERSARI IN CORSA, CE N’È UNO CHE TEME DI PIÙ? – «No, faccio fatica a definire quale può essere il candidato più temibile. Come gruppo ci siamo detti che noi facciamo il nostro, cerchiamo di farlo al meglio e cerchiamo di evitare polemiche».
L’APPELLO AL VOTO:
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