Neonazisti alla sbarra per il blitz al San Martino di Duno
Due imputati per i fatti nel weekend del 16 e 17 novembre 2019 quando una cinquantina di aderenti a do.ra si riunirono sui monti della Resistenza
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Sono due le persone chiamate a rispondere della comparsata fatta da una cinquantina di neonazisti, molti dei quali aderenti alla comunità militante dei dodici raggi (do.ra), saliti in cima al monte San Martino, a Duno nella sera fra sabato 16 e domenica 17 novembre 2019 con striscioni e fiaccole.
Quanto viene contestato dalla procura non ha a che vedere con reati di apologia, piuttosto si tratta di un illecito penale riferibile al Testo unico di pubblica sicurezza che all’articolo 18 dispone specifici precetti per manifestazioni (nel dettaglio, lo striscione esposto durante la manifestazione citava la frase “San Martino sangue d’Europa”).
Nell’udienza di oggi, 29 settembre, è stato ascoltato come teste il militare che guida la stazione dei carabinieri di Cuvio, luogotenente Roberto Notturno.
Quella sera i militari intercettarono il gruppo e identificarono alcuni soggetti, tra cui i due a giudizio, ritenuti gli organizzatori.
La chiesa di San Martino in culmine (nella foto) e il sacrario appena sottostante vengono saltuariamente scelti come luoghi per manifestazioni di questo genere, come la posa di alcune rune in legno, avvenuta nel 2014.
Queste montagne furono teatro di alcuni fra i primi scontri della Resistenza italiana fra partigiani che si contrapposero alle truppe d’occupazione tedesca che muovevano i fili dello stato fantoccio rappresentato dalla Repubblica sociale italiana.
La prossima udienza si terrà a novembre.
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