Dalla fabbrica alle scuole: ad Arsago il monumento contro gli infortuni sul lavoro
Il monumento alle vittime degli incidenti sul lavoro era stato inaugurato nel 1995, nella zona artigianale del paese. Ora l'Anmil ha ottenuto lo spostamento in un luogo che richiama l'importanza della formazione
L’incudine e il martello ricordano la fisicità del lavoro e anche i rischi del lavoro: è il monumento alle vittime del lavoro di Arsago Seprio. Che dalla periferia industriale – dove era collocato – è stato spostato in centro al paese, proprio di fronte alle scuole.
Una scelta – ovviamente – non casuale, quello di mettere il richiamo proprio alle scuole, «da sempre luogo privilegiato per la trasmissione del sapere» dicono dall’Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi sul Lavoro, sezione di Varese, che ha la sua sede a Gallarate e che nel 1995 fu promotrice della realizzazione del monumento. «Discutere di detto argomento significa insegnare ai ragazzi il comportamento da assumere nella vita quotidiana e lavorativa per operare in sicurezza»,
Il monumento al sacrificio per il lavoro ad Arsago Seprio era stato inaugurato il 1° ottobre dell’anno 1995: fu realizzato su progetto dell’architetto Giorgio Merletti, arsaghese, il fabbro arsaghese Angelo Filippini fornì l’incudine ed il martello, simboli del lavoro. Al centro del monumento il tondo, ricavato nella colonna di granito, riporta la medaglia coniata per il cinquantenario della fondazione dell’Anmil 1943- 1993. Un bassorilievo rappresenta tutti i lavori dell’uomo. «I monumenti sono simboli che raccontano storie e ricordano le persone che non ci sono più. Tutto questo è per non perdere la conoscenza del passato, per far si che non ci sia un appiattimento della memoria: sui monumenti si trova la storia, l’epoca, lo stile, i simboli, la vita, la morte e l’eternità» spiegano ancora dall’Anmil.
«Le statistiche sulle morti sul lavoro ci dicono che, mediamente negli ultimi cinque anni, si sono verificati tre morti al giorno con oltre 640mila denunce di infortunio all’anno di cui circa 25mila rimangono con una invalidità permanente. Tutto questo stillicidio di incidenti dimostra la mancanza di una cultura di sicurezza. L’educazione alla sicurezza sul lavoro rappresenta un punto fondamentale per la crescita di ogni persona e, quindi, é indispensabile, per costruire una cultura, partire dai primi anni di scuola é lì che la preparazione deve crearsi e radicarsi profondamente con la formazione di studenti consapevoli del diritto di lavorare in sicurezza».
Il monumento è stato inaugurato nella nuova collocazione domenica 10 ottobre, a ridosso della giornata per le vittime del lavoro, alla presenza del sindaco Fabio Montagnoli, del presidente di sezione Anmil Antonio Di Bella, del responsabile Inail di Varese Vittorio Trippi e del parroco don Giuseppe Bai.
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