Laveno Mombello, Mario Iodice: “La cultura è un motore per il turismo”
Un'estate ricca di eventi culturali e con un buon turismo nonostante le restrizioni che conferma le grandi potenzialità della città lacustre. Intervista all'assessore alla Cultura e al Turismo
Laveno Mombello è una località del Lago Maggiore dove si respira aria internazionale. La bellezza dei suoi scorsi è famosa in tutta Europa ed è da sempre una meta amata dai turisti che fin dalla primavera raggiungono la Sponda Magra per trascorrere giorni tra natura e relax. Quest’anno la pandemia ha ritardato l’arrivo degli stranieri e la cittadina lacustre ha iniziato a vedere il tradizionale via via di stranieri ad estate già inoltrata.
Una ripartenza lenta, che piano piano ha però riportato sul lungolago e per le vie del centro tedeschi, francesi e spagnoli. Oltre la bellezza che la precede però, un altro motore di ripartenza per il paese è stato quello della cultura, fondamentale per rivivere i suoi luoghi, ma anche per permettere ai lavenesi e non solo, di scoprire, ammirare, condividere esperienze e momenti di cultura, arte e bellezza.
L’assessore alla Cultura e al Turismo Mario Iodice spiega che gli eventi e le manifestazioni culturali durante l’estate sono state una grande attrattiva: «Nonostante le restrizioni dovute al Covid hanno messo a dura prova gli eventi culturali, abbiamo iniziato a lavorare ad un programma di iniziative molto tempo prima. Quando le normative lo hanno permesso abbiamo così potuto proporre al pubblico tante manifestazioni culturali. Durante questa estate ne abbiamo organizzate più di trenta». Rassegne, festival ed eventi con artisti da tutta la provincia che hanno permesso di realizzare un cartellone che Iodice definisce: «Ricco di novità, ma anche attento a tutte le realtà associative del territorio».
Un esempio è stato ComicSponde, il festival del fumetto, della game art e dei videogame con incontri, laboratori, performance e molto altro, realizzato con il patrocinio della Camera di Commercio di Varese e che ha visto la partecipazione di oltre cinquecento persone. Un festival che si è tenuto per la prima volta in paese accogliendo moltissimi appassionati del fumetto e non solo. Coinvolti anche bar, attività commerciali e strutture ricettive con iniziative.
È stata poi una stagione che ha offerto la possibilità di vivere le belle location del paese, come Villa Frua in modo nuovo e diverso, tra concerti ed eventi culturali: la rassegna dedicata a Dante con l’allestimento di un grande arazzo dedicato al Somma Poeta, i concerto legati al Festival del Lago Cromatico, gli spettacoli del Festival della Comicità con la direzione artistica di Francesco Pellicini, le tappe del Festival del Lago Maggiore, il Festival della Biblioterapia e molto altro. «Una grande soddisfazione, ogni evento ha visto pieni tutti i posti disponibili. Molti eventi, inoltre, hanno richiamato pubblico non solo dalla provincia, ma anche da fuori».
Un calendario in equilibrio tra innovazione e tradizione, tra locale e globale: «Sono convinto che cultura e turismo siano due vasi comunicanti. La cultura è uno dei volani più importanti per il turismo, muove e attira pubblico che conosce così il territorio, scopre le sue bellezze ma si trova anche a vivere e ad usufruire dei servizi che Laveno offre». E conclude: «Siamo davvero molto soddisfatti di questa stagione e stiamo già pensando di consolidare alcuni format e alcuni festival. Certo, c’è da migliorare, rivedere alcune tempistiche, ma Laveno vuole essere anche un luogo di cultura».
Ma non solo arte. L’assessorato si è mobilitato per permettere la riapertura al pubblico Villa Fumagalli, nel centro del paese, dove sono state organizzate diverse mostre. Ha organizzato diversi eventi al Museo Museo Internazionale della Ceramica di Cerro, location scelta da Camera di Commercio Varese per la presentare il progetto “Varese Wedding Destination”. «Laveno Mombello ha delle potenzialità che non sono ancora state espresse del tutto, ma che ci stiamo impegnando perché sia così e diventi sempre più un luogo di cultura e turismo nel segno dell’internazionalità», conclude Iodice.
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