Galli: “La decisione del Tar sulle autostrade non riguarda l’A8”

Il presidente della Provincia risponde al Pd che aveva criticato la decisione di Villa Recalcati di non presentare ricorso contro gli aumenti scattati il 1° luglio su molte tratte autostradali compresa l'Autolaghi

Egregio Direttore

Le scrivo in merito agli aumenti ai caselli autostradali, alle ordinanze di sospensione dei diversi giudici amministrativi e alla levata di scudi, tanto inopportuna quanto infondata, del centrosinistra.
Senza troppi giri di parole vorrei precisare alcuni concetti.

1) Non era tecnicamente possibile promuovere il ricorso al Tar contro l’ultimo aumento di 10 centesimi alla barriera autostradale di Gallarate, poiché gli aumenti “congelati” sono previsti da una legge che riguarda solo i caselli di connessione tra tratti autostradali gestiti direttamente da Anas con tratti dati in concessione ad altre società. Il nostro caso non è quindi contemplato da quella normativa nazionale e ciò significa che se Provincia di Varese avesse promosso il ricorso, non solo avremmo perso tempo, ma anche sperperato qualche migliaia di euro per incassare una sentenza negativa e tenerci comunque l’aumento.

2) Ritornando alle polemiche, la sinistra varesina forse ha sbagliato, oltre che gli argomenti, anche il bersaglio. La realtà infatti non è come la vogliono far apparire Marantelli e gli altri esponenti locali del Pd. Per la prima volta, infatti, il Governo, grazie all’azione determinante della Lega Nord, era riuscito a far passare un concetto di equità: far pagare anche chi fino a ora ha utilizzato le autostrade senza tirar fuori un centesimo. Il risultato dei ricorsi invece è stato che chi non ha mai pagato continuerà a non pagare. In questo momento quindi, mentre sul tratto Varese Gallarate si paga, sul Grande Raccordo Anulare di Roma si va avanti a viaggiare gratis.

3)Piuttosto prendiamo atto delle decisioni del Tar, che comunque riteniamo poco comprensibili, per fare a nostra volta un ricorso contro il casello di Gallarate e chiedendo, con la stessa logica applicata a Roma e Torino, che il tratto da Varese e alla barriera di Lainate venga considerato raccordo alla stregua degli altri sopramenzionati. Lo faremo, ma possiamo già oggi anticipare il risultato. Perché il problema in Italia resta sempre lo stesso: il diverso trattamento che i cittadini padani ricevono rispetto agli altri. E questo, cara sinistra locale e nazionale, è un problema che non trova soluzioni con le piccole battaglie di retroguardia, ma affrontandolo di petto e risolvendolo alla radice. E’ questa la nostra battaglia.

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Pubblicato il 02 Settembre 2010
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