La “scandalosa convenzione” del Mossolani accende lo scontro politico
Ad accendere lo scontro nel consiglio di Somma Lombardo una proposta sui campi del Mossolani
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Nel consiglio comunale di Somma Lombardo tenutosi ieri sera, mercoledì 15 dicembre, si è tornati a parlare del campo sportivo Mossolani, con toni tutt’altro che pacifici.
Ad accendere la miccia l’intervento del consigliere di opposizione, Alberto Nervo, durante la discussione con i vertici di Spes del bilancio 2020 e 2021, riguardo la proposta di «rifare la pista di atletica utilizzando dei fondi Coni e, al contempo, offrire ai giovani un ulteriore stimolo per le attività».
“Una convenzione scandalosa”
A rispondergli il sindaco, Stefano Bellaria che, dopo aver ricordato quanto fatto da Spes in ottica di sport giovanile la scorsa estate, ha così affermato: «Vogliamo aiutare i giovani? Lo facciamo. Il problema, però, è una convenzione decennale scandalosa che frena l’utilizzo del principale centro sportivo sommese e questo è un grosso rammarico».
Al che ha cercato di fare un breve riepilogo della storia della convenzione decennale del campo sportivo di via Novara: ha ricordato quando, ai tempi della giunta Colombo, nel 2015 (prima delle elezioni), è stata firmata la convenzione decennale che assegnava il campo al Coarezza calcio per dieci anni. La società sportiva, ha continuato Bellaria, è stata l’unica realtà calcistica a non concedere gratuitamente i campi per i campus estivi nel 2021.
Il patto ha causato «difficoltà di utilizzo alle altre società sportive. Quei campi sono costruiti con i soldi dei sommesi, non di una società. Se se un cittadino lo chiede, deve poterlo utilizzare», ha concluso il primo cittadino, affermando che fosse necessario chiedere all’ex assessore allo Sport (Alberto Barcaro, ndr) le ragioni di tale accordo.
Le risposte della Lega
Il consigliere di opposizione in quota Lega, Alberto Barcaro, è intervenuto per chiarire la questione: «Io mi assumo le mie responsabilità, ben sapendo che la convenzione non l’ha fatta l’amministrazione comunale, tantomeno l’assessore, ma Spes».
Ricordando la fusione tra la Solbiatese e la Sommese e il fatto che fossero rimaste due società sportive (la giovanile della Sommese e il Coarezza), Barcaro ha spiegato che convocò entrambe per mediare un gemellaggio («che non andò a buon fine per gli incassi del bar»): ciò comportò la decisione di dare in gestione il campo sportivo.
«Le convenzioni di entrambi i centri sportivi vennero rinnovate con tagli del 25% sui contributi. Al Coarezza si chiese di installare sul tetto dello spogliatoio un impianto solare termico. A fronte di determinati lavori, l’amministratore unico di Spes decise quindi per la convenzione di dieci anni. La mia idea era di cinque, ha deciso la municipalizzata».
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