Caterina Valsecchi confermata segretaria generale della Fim Cisl dei Laghi
Ripresa, formazione, comunicazione e disoccupazione giovanile e femminile i temi affrontati dalla segretaria durante il congresso
Il congresso della Fim dei Laghi, svoltosi il 15 e 16 dicembre alle Ville Ponti di Varese, ha confermato segretaria generale Caterina Valsecchi. Alla due giorni di lavori ha preso parte, tra gli altri, anche Ferdinando Uliano, segretario nazionale Fim Cisl. (Foto da sinistra Emanuele Fantini segretario regionale Fim Lombardia, Caterina Valsecchi segretaria generale Fim dei Laghi e Ferdinando Uliano segretario Nazionale Fim)
RIPARTENZA
«Anche il nostro settore, come tutti, ha attraversato un periodo di grande difficoltà a causa del Covid – spiega Caterina Valsecchi -. Dai nostri territori arrivano però segnali confortanti sul fronte della ripresa. Al momento non registriamo aziende in condizioni di particolare criticità, la ripartenza del settore sta beneficiando della spinta positiva del post pandemia. Le note di criticità sono sul fronte ammortizzatori sociali dove c’è stata un’impennata di oltre l’800% nel 2020 rispetto il 2019, e si è evidenziata una riduzione dell’export».
FORMAZIONE E COMPETENZE
«È una delle questioni strategiche che si inserisce dentro la transizione digitale, e diventa propedeutica al veloce cambiamento dei processi produttivi che stanno cambiando i luoghi di lavoro. È necessario garantire un percorso di formazione continua a chi è già nel mondo del lavoro, mentre a chi è a rischio di perderlo il lavoro occorre una riqualificazione professionale adeguata, per i giovani studenti è fondamentale una preparazione universitaria e professionale che sia il più attinente possibile alle necessità del tessuto economico del territorio con percorsi di studio orientati all’innovazione.
FRAGILITÀ GIOVANE E FEMMINILE
«Il territorio dei Laghi – dice la segretaria della Fim Cisl – è costituito da grandi, medie, piccole e microimprese che e rappresentano circa il 50% del settore manifatturiero. Il tasso di disoccupazione nel 2020 era del 4,9% su Varese e del 5,3% su Como, le persone in cerca di occupazione complessivamente 34.000 su oltre 600.000 occupati. A pagare ancora dazio sono in particolare i giovani e le donne. Tra Como e Varese i giovani tra i 15 e 29 anni che non studiano e non lavorano sono oltre 30 mila. Particolarmente critico lo stato dell’occupazione femminile. Il divario di genere è aumentato durante la pandemia: oltre alla perdita del lavoro, si sono aggiunte necessità di tipo familiare e del lavoro di cura che hanno spesso costretto le donne alla rinuncia dell’occupazione. Ad oggi sono circa 18 mila le donne in cerca di un impiego sulle due province».
ACCANTO AI LAVORATORI
«La nostra federazione – spiega Valsecchi – rappresenta sul territorio oltre 5400 tra lavoratrici e lavoratori iscritti distribuiti in 813 imprese. Le famiglie dei nostri iscritti, ci chiedono aiuto e spesso le richieste si ampliano e vanno oltre le nostre competenze, esprimendo necessità e bisogni sempre più trasversali. Per far fronte questi bisogni la Fim dovrà ripensare il proprio modello organizzativo consapevole che non potrà bastare a sé stessa. Per poter rappresentare al meglio il territorio e quindi crescere, occorrerà investire nelle persone con progetti di sviluppo organizzativo; sarà indispensabile rafforzare la collaborazione con la confederazione e i servizi, certamente con l’ausilio di nuove tecnologie, ma anche in modo tradizionale e diretto nelle sedi di zona frequentate dai nostri iscritti e dai loro famigliari; sarà importante implementare accordi e collaborazioni con altre categorie e associazioni della Cisl; continueremo ad investire sulla formazione con percorsi mirati, perché abbiamo la necessità, ancor più del passato, di delegati, operatori, militanti motivati e preparati per affrontare i problemi e le difficoltà, dirigenti pronti a mettere a disposizione le proprie competenze ed aggiungerne di nuove».
LA COMUNICAZIONE
«Con il distanziamento sociale – conclude Caterina Valsecchi – il rapporto tra le persone è profondamente cambiato, questa accelerazione ci ha costretto all’utilizzo di modalità e strumenti che sono ormai entrati nella normalità. La Fim dei Laghi non può e non vuole essere fuori tempo, è per questo in fase di realizzazione un progetto che ci permetterà di comunicare meglio e lavorare con più agibilità sia dentro la struttura più operativa, sia verso gli iscritti che verso l’esterno».
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