“Pedemontana fatti sotto” compie un anno, nuovo appello alla società
Il comitato chiede che l'autostrada abbia il minor impatto ambientale possibile a partire dall'eliminazione del maxi-svincolo con le rampe di Gazzada
E’ passato un anno dalla costituzione, era il 6 agosto 2009, a Gazzada Schianno, del comitato spontaneo "Pedemontana Fatti Sotto". Ad un anno esatto di distanza il portavoce del comitato Giovanni Barbieri fa il punto della situazione sulle modifiche apportate al progetto originario della tratta Lozza-Gazzada: "Da allora il progetto per la nuova autostrada ha fatto indubbiamente passi in avanti – ammette Barbieri – ma sulla sua forma esecutiva restano ancora molti punti da definire. L’obiettivo della nostra iniziativa, di ottenere la modifica del maxi-svincolo previsto all’uscita di Gazzada dell’A8, con l’eliminazione delle cosidette "rampe" di accesso alla Tangenziale Est dalla via Gallarate, resta ancora a portata di mano. Questo dato di fatto importante risulta anche dalle notizie che abbiamo attraverso l’Amministrazione comunale fortemente impegnata a sostenere questa nostra richiesta. Pende sempre infatti il ricorso che il nostro Comitato ha presentato ad Aprile dinanzi al Tar della Lombardia".
In attesa di una decisione nel merito il comitato auspica che i responsabili del progetto accolgano preventivamente una soluzione che renderebbe meno invasiva e anche molto meno costosa l’opera: "Ricordiamo che il nostro intervento non riguarda l’asta principale della Pedemontana, quel primo lotto che sarà realizzato tra Cassano Magnago e Lomazzo, per raggiungere in futuro Osio Sotto e l’autostrada A4, con la cosiddetta Autostrada degli Aeroporti, ma il progetto annesso della cosiddetta Tangenziale Est di Varese, il cui primo lotto dovrebbe collegare l’uscita A8 di Gazzada a Lozza,
connettendosi alla tratta Ponte Vedano-Folla Malnate già in funzione dal 1984".
Il comitato si dice non pregiudizialmente contrario a quest’opera, ma l’obiettivo è "evitare la devastazione del territorio. Di qui la richiesta che il tratto che transiterà dal nostro paese abbia un impatto ambientale il meno pesante possibile, ed in particolare che non opprima la zona sud di Gazzada con quelle rampe che costituirebbero un colossale, inutile e spropositato intervento. Un anno è passato e nessuna risposta definitiva è ancora arrivata: il progetto esecutivo dell’opera non ci risulta ancora approntato. Il nostro impegno è rimasto inalterato e ci conforta in questo l’azione decisa e costante che il nostro Sindaco Cristina Bertuletti sta portando avanti nelle sedi opportune. Oggi più di ieri intendiamo batterci perchè la cancellazione delle rampe avvenga prima ancora che sia ordinata – come auspichiamo – per via giudiziaria". Ecco, dunque, un anno dopo, il nuovo nuovo appello ad Autostrada Pedemontana Lombarda s.p.a., alla Regione Lombardia ed alla Provincia di Varese.
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