Rottura definitiva tra la Openjobmetis e John Egbunu. Il contratto sarà risolto
L'addio preannunciato su Instagram. La separazione consensuale sarà ufficiale settimana prossima. Ora a Varese servirà un pivot abile in difesa
Si concluderà subito dopo Natale l’avventura varesina di John Egbunu, ma quella sul parquet è già terminata. Dopo gli atteggiamenti in allenamento di ieri, sfociati con il litigio con un compagno (Keene), la giornata di oggi – 23 dicembre – era quella indicata per prendere una delle due strade possibili, il divorzio o la (difficile) riconciliazione ma come prevedibile si è andati in direzione della separazione.
La notizia ufficiale arriverà lunedì o martedì prossimo: il tempo di lavorare all’accordo per una separazione consensuale, la via più indolore per entrambe le parti (anche a livello economico). Di certo, la Openjobmetis viaggerà in direzione di Trento senza il suo unico pivot di ruolo, oltre che di un secondo giocatore risultato positivo al covid di cui non è stato reso noto il nome. L’assetto della squadra di Vertemati sarà quindi quello visto in occasione delle partite (due delle quali vinte) disputate senza lo stesso Egbunu e Wilson per via del contagio.
Tornando sulla vicenda del nigeriano, il pivot 27enne si era sfogato in giornata con una stories di Instagam (vedi sopra) nella quale diceva testualmente «Visto che sono io il problema… vi ho fatto un favore. Ora vedremo chi è davvero il problema». Una scritta poi cancellata – magari su consiglio del procuratore? – che nella seconda parte sembra rivolta a qualche altro componente del gruppo, allenatore, giocatore o dirigente che sia.
Oggi nel frattempo il pivot non si è allenato, completando così un’esperienza fatta di 24 partite (tra campionato e Supercoppa), 229 punti (9,5 di media), 195 rimbalzi (8,1) e 33 stoppate “elargite” agli avversari. Gesti atletici che, insieme alle tante schiacciate, lo hanno fatto diventare una presenza fissa negli highlights della Serie A. Ora Varese sarà costretta a tornare sul mercato degli stranieri, perché la “toppa” Sorokas non può essere utilizzata a dismisura.
Di certo, si cercherà un pivot più abile in difesa che in attacco: l’aggiunta di un play tiratore come Keene e la presenza di ali che amano giostrare vicino a canestro (Jones in entrata, Gentile da post basso) garantiscono attacco e richiedono un centro che possa fare lavoro sporco e lasciare qualche spazio d’area. Sulla carta, disegnare l’identikit non è difficile, la realtà però è differente.
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