Mancano infermieri e personale sanitario, a Varese l’appello di Uneba
Negli ultimi vent'anni, secondo Uneba, sono stati messi a disposizione 100.000 posti di infermieri in meno del fabbisogno stimato. L'appello per lallargamento universitario del numero chiuso stabilito per gli iscritti ad Infermieristica
«La carenza di personale sanitario è sentita a livello nazionale, nonostante qui nelle nostre zone si senta ancora di più per ragioni dovute al trasferimento oltre confine. Tenere la conferenza stampa di Uneba (Unione nazionale istituzioni e iniziative di assistenza sociale) a Varese è uno stimolo per gli enti locali egli enti locali. Significa anche compartecipare alla a pianificazione della sanità pubblica». Lo ha detto oggi pomeriggio il sindaco di Varese Davide Galimberti nel corso della conferenza stampa con cui Uneba provinciale Varese – una delle maggiori associazioni che si occupa della promozione di inclusione e miglioramento dell’assistenza per persone con fragilità – ha lanciato un appello per l’aumento di personale sanitario nelle Rsa e nelle strutture residenziali.
Gli enti attualmente associati a Uneba in provincia di Varese sono 45 e sono costituiti da Rsa, Rsd e strutture per minori.
La carenza di personale sanitario e specializzato ha portato Uneba nazionale ad appellarsi al ministero dell’Istruzione, al ministero della Sanità e a quello dell’economia e delle finanze, poiché negli ultimi vent’anni sono stati messi a disposizione 100.000 posti di infermieri in meno del fabbisogno stimato.
La carenza di personale, secondo Uneba, nasce anche dalla disponibilità di posti all’interno dei corsi di laurea in infermieristica: 17.394 conto i 23.719 necessari per le nuove matricole stimati dalla conferenza Stato Regioni.
«Mancano due infermieri ogni 100 persone – ha affermato Antonella De Micheli, del consiglio provinciale di Uneba Varese – Uneba si è interrogata e ha iniziato a porre alcune azioni per fare in modo che questo fenomeno non diventi ancora più grave. La nostra speranza è che il nostro appello riesca a portare all’allargamento universitario del numero chiuso stabilito per gli iscritti ad Infermieristica. Per fare ciò è anche importante il dialogo tra noi e le istituzioni, senza le quali questo non è realizzabile».
Antonella De Micheli ha concluso il suo intervento citando le parole della dottoressa Patrizia Salvemini, presidente dell’associazione, recentemente scomparsa: «Ci appelliamo alle Istituzioni affinché consentano alle strutture che rappresentano di poter continuare a garantire un livello di assistenza di eccellenza in risposta alla fragilità. Riteniamo che la sinergia con le istituzioni locali sia un primo passo importante per poter implementare un dialogo di valore rispetto all’integrazione dei servizi l’innovazione degli stessi».
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