La base geodetica di Somma Lombardo: da qui fu “disegnata” la Lombardia
Nel 1786 tre gesuiti astronomi di Brera crearono la mappa dei territori austriaci: tre monumenti nella brughiera dell'odierna Malpensa ricordarono quel grande lavoro. Uno è sopravvissuto fino ad oggi
Le aree attorno la città di Somma Lombardo vedono il diramarsi di numerosi e caratteristici sentieri del Parco del Ticino, tra questi l’antica località Campagna Granda ( o Grande) che molti conoscono con l’appellativo di Valle. Si tratta di una superficie pianeggiante posta nelle vicinanze del Centro Sportivo Comunale coltivata da sempre a cereali e prati; una superficie vasta che spazia dalla valle del Monte Visconti fino alla Brughiera della Malpensa. La strada che ha inizio all’altezza del Centro Sportivo accoglie il visitatore con una bella cappelletta votiva del 1840 dedicata all’Immacolata Concezione. Passata la chiesetta la strada che costeggia il Bidesco porta il nome di Via Molino Secco a ricordo dell’antico mulino per il grano. La località “Valle” si contraddistingue per la presenza di una storica e ormai inaccessibile cascina anticamente di proprietà dei Visconti di San Vito.
Nella Campagna Grande è collocata anche la Piramide Geodetica e le “piste dei Tedeschi” realizzate durante la Seconda Guerra Mondiale.
Durante il primo decennio del XX secolo allo sviluppo delle prime automobili seguirono i primi eventi e competizioni a livello agonistico. La Campagna Granda era il luogo adatto per un autodromo (vedi qui) ma poiché anche l’aviazione era in fase di avvio e sperimentazione e la Brughiera era stata destinata alle esercitazioni militari venne scelta un’area alternativa per la realizzazione del progetto: il Parco di Monza.
La mappa austriaca del Milanese e i gesuiti astronomi di Brera
Agli inizi del XVIII secolo la Lombardia era sottomessa all’Austria, che mantenne il suo dominio per circa 150 anni, con la sola interruzione del ventennio napoleonico. Nel periodo della dominazione spagnola i confini del milanese non subirono variazioni rilevanti, fu invece in seguito alla guerra di successione spagnola che lo stato fu soggetto a consistenti divisioni territoriali a favore del Piemonte sabaudo. Le situazioni politiche e militari richiedevano quindi mappe e cartografie precise, cosa quanto mai complicata visto che mancavano gli strumenti scientifici necessari.
Nella seconda metà del settecento la carica di ministro degli Esteri austriaco era ricoperta da Wenzel Anton von Kaunitz-Rietberg; nobile e appassionato di scienze e arti, principale sostenitore del Catasto Teresiano, prima opera di censimento e mappatura completa della superficie e delle proprietà fondiarie del Ducato Milanese. Von Kaunitz si occupò di far redigere una mappa successivamente chiamata del Milanese e del Mantovano che utilizzava i metodi scientifici della triangolazione.
Per l’opera furono incaricati tre ex gesuiti: Barnaba Oriani, Angelo de Cesaris e Francesco Reggio dell’Osservatorio di Brera che ai tempi occupavano posizioni di rilievo per le loro capacità, i loro studi e i metodi applicati. L’ordine della Compagnia di Gesù fu soppresso da papa Clemente XIV nel 1773 per motivi politici, tuttavia nel suo tempo di attività diede un contributo notevole riguardo l’insegnamento di varie discipline e in campo scientifico: i gesuiti furono tra i primi osservatori delle fasce di alcuni corpi celesti e contribuirono allo sviluppo di molti strumenti. Lo stesso Oriani, seppur di origini umili, si distinse in campo astronomico e fu considerato il principale scienziato di Milano, nel 1796.
Il lavoro degli astronomi di Brera e le piramidi geodetiche
I tre uomini giunsero a Lonate Pozzolo nel maggio 1788 scegliendo come primo riferimento la chiesa di Nosate: dal campanile la chiesa di Somma non era visibile a causa della vegetazione, scelsero quindi come nuovo riferimento l’abside della chiesa di Santo Stefano in Mezzana. Il metodo usato dai tre astronomi si avvaleva della misurazione di un triangolo basandosi sul calcolo degli angoli di un solo lato. Partendo da una linea immaginaria tra il campanile di Nosate fino al coro della chiesa di S. Stefano, furono piantati dei pali e poi eseguite misurazioni con pertiche di metallo montate su sostegni.
Di questi punti mobili di riferimento furono lasciate volutamente tracce quali prove del lavoro svolto. Dalla “base fondamentale rilevata nella brughiera di Soma traversando i Comuni di Busto e Nossate“, e i campanili di molti luoghi si determinarono gli angoli da cui la serie di triangoli che si sarebbero estesi per tutto lo stato. Il governo austriaco apprezzò in maniera significativa l’opera tanto da porre, nel 1833, una piramide monumentale con un’iscrizione che indica il “Punto Boreale Extremum” (punto estremo del Nord) e in effetti i calcoli geodetici del Nord e del Centro Italia del passato partivano proprio da questa piramide.
Che fine hanno fatto le piramidi geodetiche nella zona di Malpensa
Le piramidi che segnavano i punti principali di questa triangolazione furono tre : quella di Nosate posta a Sud, fu demolita per lasciar spazio alle esercitazioni militari e quella di Ferno che fu eliminata a causa dell’ampliamento dell’aeroporto di Malpensa.
L’unica rimasta è quella di Somma Lombardo a perenne ricordo dell’opera e della scienza del passato.
Dov’è la piramide geodetica di Somma Lombardo – Malpensa
Fonti sulle piramide geodetiche
A. Rossi, Antiche Località di Somma Lombardo,1994
Somma Lombardo : L. Melzi , storia, descrizione e illustrazioni,1880
Treccani enciclopedia on-line:
ORIANI, Barnaba di Pasquale Tucci – Dizionario Biografico degli Italiani – Volume 79 (2013)
CESARIS, Angelo Giovanni di Ugo Baldini – Dizionario Biografico degli Italiani – Volume 24 (1980)
Memorie dell’Istituto lombardo-accademia di scienze e lettere, Classe di scienze matematiche e naturali · Volume 27, Numero 5, 1980
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