La ragazza con una melagrana al posto del cuore
di Paolo Negri
Me lo fate un favore? Correte da Luigi il sarto? Più in fretta che potete! Arrivati alla sua bottega ditegli che vi mando io e che l’ho trovata! Lui di sicuro vi racconterà la storia della sua vita, è fatto così. Vi dirà che perde i bottoni della memoria, che il suo presente è sdrucito, che è avvinghiato in metri di quotidianità, che dee e mostri, monelli e fantasmi lo spiano dalla finestra e bla bla bla. Quando arriverà alla frase “però la mia radio è sempre accesa sul domani”, allora si toglierà gli occhiali, batterà omaggio sulla cassa e vi ascolterà.
Voi ripetetegli che vi mando io e che l’ho trovata! Lui, ci scommetto, vi accomoderà su un bel “ah sì?” e vi racconterà di lei, che ci volete fare… Vi stuzzicherà: “La signorina vive in un armadio sull’orlo di un precipizio, lo sai? E ogni maggio mi porta dei petali di ciliegio sostenendo che sono come i suoi amori… Io le offro sempre dell’ottimo vino rosso e lei mi assicura che suo zio è fermentato allo stesso modo!”
Bene, per la terza volta ditegli che vi mando io e che l’ho trovata! Lui s’alzerà furioso e vi accuserà: “Se neanche conosci il suo nome!”. Voi pacatamente sussurrate Anara, è un nome persiano… e mi raccomando, senza punto interrogativo, è fondamentale!
Luigi, cento per cento, si siederà, si ammainerà e misurando le parole vi racconterà come una cerniera magica, da lui creata, venne applicata, un pomeriggio di febbraio, sotto al seno sinistro di quella strana ragazza ricercatrice di trame antiche e certa di possedere una girandola al posto del cuore. Le serviva una via d’uscita per quel vivere prigioniera di un perno. Luigi si accenderà una sigaretta e vi chiederà: “Il mio batte e il tuo che rumore fa? Sentissi il suo…”.
Ma aspettate un attimo! Vi dirò un’ultima cosa poi potrete andare…
Quando Luigi mi confidò questo segreto, sebbene il campanile scampanando dicesse la sua e le guance del signor Vento si gonfiassero di rabbia, in me, tra gli schiaffi alle persiane, nacque un desiderio: raggiungerla! E una paura: e se una volta libera, quella ridda cardiaca, non fosse più tornata in gabbia? Senza quel movimento, cosa sarebbe successo ad Anara?
Ora correte! Correte da Luigi e ditegli che vi mando io! E che l’ho trovata! Sì, l’ho scovata questa mattina sotto un albero ed ora è sveglia. E mi guarda con degli occhioni pieni di perché e si continua a toccare il costato. Me lo fate un altro favore? Non dite a nessuno che le ho messo una melagrana al posto del cuore. Né a lui, né a lei, né a me… era distesa e non respirava, ed era così placidamente bella… Correte da Luigi il sarto! E… ditegli quello che volete, anche la verità, ditegli che Anara non riesce ad aprire la cerniera ed io non so cosa fare…
Racconto di Paolo Negri (www.ilcavedio.org)
Illustrazione di InBlue (Martina Barbui) Instagram: _inblue_art
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