Il “parco dei fontanili” non convince il consiglio comunale di Gallarate

O meglio: non convince l'idea di un tavolo per rilanciare l'area verde tra Crenna, Cavaria e Besnate, portata in aula da Massimo Gnocchi (OCG). La proposta è stata respinta dalla maggioranza: ecco perché

Oasi fontanili Gallarate

L’idea è emersa già nei mesi scorsi, fin dai lockdown a cavallo tra 2020 e 2021: l’area dei Fontanili – sulla collina sopra Crenna e Cajello, sulla destra della strada che va a Besnate – può essere rilanciata come un vero parco suburbano per la città di Gallarate.

Ne abbiamo parlato più volte nell’ultimo anno anche su VareseNews, come suggestione e anche come ipotesi concreta. Ma l’idea non mette d’accordo il consiglio comunale, che ha respinto l’idea di creare un tavolo che iniziasse a ragionare sul rilancio. Non che l’idea non piaccia, ma nel centrodestra la via di un tavolo tra istituzioni è stata considerata poco fattibile o forse prematura. Fatto sta che la proposta è stata (per ora?) bocciata dalla maggioranza.

La proposta di Massimo Gnocchi

Andiamo con ordine.
La proposta di un «tavolo» per il rilancio dei Fontanili è stata portata in aula da Massimo Gnocchi, il consigliere della civica (di minoranza) Obiettivo Comune. L’idea era di aprire «un tavolo di confronto tematico col Parco del Ticino (per la parte dìinteresse e d’area ricompresa), i Comuni limitrofi su cui s’estende il Parco della Valle del Boia» ed eventuali associazioni interessate (che hanno iniziato ad affacciarsi anche nei mesi scorsi, come il Wwf). L’obiettivo era anche arrivare «entro sei mesi» a «nuove ipotesi di rilancio, tutela e necessario finanziamento minimale» della bella area verde, che sta incastonata tra Gallarate, Besnate e Cavaria, il Comune che ha maggiore competenza sulla zona.

Una parte di territorio che, come anche i boschi tra Crenna e Arsago, è stata anche riscoperta negli ultimi due anni. Quando «i gallaratesi impossibilitati a lasciare la città» [durante i lockdown nei confini comunali] hanno scoperto di avere a disposizione «zone verdi con paesaggi che si immaginano in ben altre zone». In particolare le zone umide caratterizzate da una grande varietà anche di fauna.

Gallarate riscoperta, tra edifici da guardare e parchi sconosciuti

Gnocchi ha anche proposto, fuori dal testo della mozione, di pensare anche alla «proposta di un ecomuseo», vale a dire una istituzione che racconti sul territorio (e non al chiuso) un pezzo di storia della comunità collegata all’ambiente, ad esempio in questo caso lo sfruttamento economico del bosco o il ruolo delle acque nella crescita della città.

oasi fontanili Gallarate
La zona dei fontanili in inverno

La contrarietà della maggioranza

Perché la proposta non ha convinto la maggioranza? 
L’assessore all’urbanistica Sandro Rech ha risposto con durezza a Gnocchi: «Lei cita realtà che non esistono». Rech ha contestato a Gnocchi che «il Parco del Ticino non ha giurisdizione» su quell’area e che «il Parco dei Fontanile è solo il frutto di un accordo tra Società Autostrade e Parco del Ticino per la costruzione del casello», ormai superato a distanza di trenta e passa anni dall’ampliamento delle strutture a servizio dell’autostrada A26.

Se il Parco del Ticino oggi «non è interlocutore», secondo Rech non lo è neppure il parco valle del Boja, che « è un’altra entità astratta, perché anche quei terreni sono di proprietà privata».

I terreni sono della Fondazione Patrimonio Ca’ Granda, come aveva già chiarito Franco Zeni, il sindaco di Cavaria con Premezzo, che ha avviato un confronto per arrivare ad una nuova convenzione per la gestione ad uso pubblico delle aree (ne scrivevamo qui). E qui viene il punto: per Rech l’idea di un tavolo di confronto – sostanzialmente – è prematura e invece si deve attendere di capire come si muoverà Cavaria con Premezzo.
«Zeni ci ha chiesto di verificare se siamo interessati a estendere il parco creando una realtà seria, che abbia valore legale».

Inquinamento fontanili Gallarate
 Un angolo della piana dei fontanili, attraversata da un corso d’acqua alimentato appunto dall’acqua sorgiva. L’area era stata attrezzata con percorsi negl

Fontanili di Gallarate: “Contrari nel metodo, non nel merito”

Tracciata la linea dall’assessore, la maggioranza si è poi mossa nella stessa direzione, ribadendo l’interesse per l’obiettivo ma prendendo le distanze dall’idea di un tavolo cena affrontasse subito la questione. «L’argomento sollevato è certamente meritevole di attenzione, quello che mi metteva dubbi era la fattibilità del tavolo» ha detto a Gnocchi il consigliere di Centro Popolare Gallarate Luigi Galluppi.
«Contrario nel metodo ma non nel merito» si è detto anche Marco Colombo, di Fratelli d’Italia, così come Michele Aspesi della lista Cassani.«Siamo contrari nel metodo ma ci auspichiamo che data l’importanza l’argomento il tema venga ripreso in commissione» ha concluso Aspesi.

Inquinamento fontanili Gallarate
Abbandono di rifiuti nella zona del sottopasso dell’autostrada, accesso dalla provinciale per Besnate

Le opposizioni: “Avviare un percorso”

Di parere opposto invece le minoranze, che in questo caso si sono mosse tutte a favore dell’idea lanciata da Gnocchi.
«Sicuramente il tema delle proprietà c’è, però sarebbe interessante individuare un luogo dove si cerchi di fare rete» ha ragionato Giovanni Pignataro, del Pd. «Perché l’area è molto attrattiva dal punto di vista ecologico. La proposta di un tavolo non è risolutiva ma consentirebbe di avviare un percorso e dunque la riteniamo condivisibile».
Analoga la posizione di Cesare Coppe per Città è Vita. Sonia Serati, di PiùGallarate, ha sottolineato anche il valore in sé di aprire un percorso con i Comuni circostanti, in rete, con al centro «l’idea di una Gallarate più attrattiva».

 

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Attendere Cavaria con Premezzo

Alla fine la proposta di Gnocchi è stata respinta da 15 voti contrari, mentre 9 sono stati i voti favorevoli.

A questo punto l’eventuale potenziamento dell’area è vincolato al percorso avviato da Cavaria con Premezzo con la Fondazione Ca’ Granda (che VareseNews sta seguendo da tempo).
L’area nel frattempo resta comunque piuttosto frequentata dagli abitanti della zona, nonostante lo stato fatiscente dei percorsi, con recinzioni e bacheche danneggiate dall’usura di quasi tre decenni. Resta poi da risolvere il problema dell’abbandono di rifiuti, frequente in particolare dall’accesso verso la strada Crenna-Besnate.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 29 Marzo 2022
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