Il Cittadella di Manuel Iori conquista il primo memorial “Cesare Bonazzi”
Al “Franco Ossola” una giornata di calcio giovanile ma anche di lotta al melanoma, con screening gratuiti nel nome di uno dei fondatori del Città di Varese
Si è concluso con la vittoria del Cittadella allenato dal gaviratese Manuel Iori contro il Como la prima edizione del trofeo “Cesare Bonazzi”, organizzato dal Città di Varese proprio nel ricordo di uno dei fondatori della società nata nel 2019 e scomparso nell’ottobre dello stesso anno.
Una lunga giornata di gare, iniziata sotto un bel sole e chiusa sotto una pioggia battente, che ha viste protagoniste le formazioni Under 19 di Cittadella, Como – che partecipano al campionato Primavera 2 -, Lugano, oltre ovviamente al Varese. Sport ma anche prevenzione, con la presenza dei dottori dell’ospedale di Varese che per tutta la giornata hanno svolto degli screening gratuiti per la lotta al melanoma, oltre alle associazioni Melavivo (composta da persone colpite da tumore alla pelle) e Fuck The Cancer.
SUL CAMPO
In mattinata le due semifinali, con le vittorie ai rigori del Como sul Lugano (2-2 dopo i tempi regolamentari), e del Cittadella sul Varese, 15-14 il finale dopo i tiri dal dischetto al termine della gara pareggiata 1-1.
Il Varese si è consolato con la larga vittoria nella finale per il terzo posto superando 4-0 il Lugano grazie alle reti di Volpi, Romito – doppietta – e Ritondale.
Nella sfida decisiva per il trofeo, la finale per il primo posto, il Cittadella di Manuel Iori ha sconfitto il Como 4-0. Gara indirizzata nel primo tempo con la doppietta di Borgo e chiusa nella ripresa grazie alle reti di Blesio e Del Lago. «Sono contento di essere tornato dove ho iniziato – le parole di Iori al termine della finale -, ringrazio i ragazzi che hanno fatto un bel viaggio per questo torneo e si sono meritati questa vittoria».
«NEL RICORDO DI CESARE»
Soddisfatto della riuscita del torneo il presidente del Città di Varese, Stefano Amirante: «È stata una giornata molto importante per la persona alla quale è dedicato questo torneo, che dal mio punto di vista è un ricordo anche personale molto forte. Credo che siamo riusciti a dare la migliore cornice a questo ricordo, che vuole essere anche uno spunto per noi in questo momento della società, quando si inizia a vedere qualcosa che lui non è riuscito a vedere; Cesare ha visto l’inizio della terza categoria ma aveva in mente di ripartire da qui. Sono contento di essere riuscito a fare questo memorial, grazie all’area tecnica e alla collaborazione di tutta la società perché questo è stato il primo grosso sforzo del Città di Varese: organizzare un torneo anche di livello tecnico importante e avere qui due società di Serie B italiana e una di Serie A Svizzera per noi è bello e tutto ha funzionato bene. Ringrazio le società che sono venute facendo uno sforzo perché i campionati sono ancora in corso».
PREVENZIONE
Calcio ma anche prevenzione, sempre nel nome di Cesare Bonazzi. Allo stadio è infatti stato installato un presidio per fare gli screening della pelle con i dottori specializzati dell’ospedale di Varese, coordinati dal dottor Maurizio Lombardo, responsabile per la Asst del programma di prevenzione per i tumori della pelle.
«Abbiamo svolto circa 90 visite – ha spiegato il dottor Lombardo – e un po’ di queste sono servite a trovare qualche situazione sospetta. L’obiettivo principale di oggi era fare presente che i tumori della pelle esistono, anche nei giovani e per questo siamo contenti che diversi giocatori si sono sottoposti allo screening. È stata una giornata importante anche per sinergia con associazioni che si occupano di paziente oncologici. Nella sua semplicità possiamo quindi dire che l’obiettivo lo abbiamo portato a casa. Lascio con due consigli: non scottatevi al sole e fatevi controlli periodici».
«Spero per tutti che non sia nulla – chiude il presidente Stefano Amirante – ma ci tengo a dire che se questa occasione ha permesso a qualcuno di prendere qualcosa che poteva essere un problema serio e risolverlo, vuol dire che questa giornata in nome di Cesare ha avuto tutto il significato per la quale è stata fatta».
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