Gallarate presa d’assalto per lo street food. “25 mila presenze”
Rocco Longobardi fa il bilancio di una tre giorni che ha visto passare moltissime persone, tra gli stand di piazza Garibaldi e i locali intorno. "È il food che traina il commercio, bisogna rilanciare da qui"
«Non chiamiamola Gallarate da bere, chiamiamola Gallarate elegante, con tanta bella gente». Rocco Longobardi, assessore al commercio, è entusiasta, all’indomani della tre giorni di Street Food in piazza Garibaldi. Anzi: della tre giorni di food che ha animato l’intero centro storico.
In passato si era sperimentato con successo in autunno, ma la versione di primavera questa volta ha avuto un afflusso di persone senza precedenti, con momenti di quasi-paralisi del traffico in entrata. «L’amministrazione era contenta della proposta che era attivata, ma il risultato credo sia un grande successo oltre ogni aspettativa, ce lo dicono anche i diversi titolari dei truck» continua Longobardi, reduce da tre sere a ritmi alti.
«La città era veramente piena, dalle gelaterie ai locali, si parla di una stima di 25mila persone, anche se aspetto il dato definitivo. Quindici attività hanno proposto il food all’interno del loro plateatico, toccando tutto il centro: via don Minzoni, via Mazzini, via Postporta, via Manzoni, la piazza stessa, via Verdi, piazza Ponti. La parte centrale di Gallarate si sta rivitalizzando, ci sono tante persone che stanno investendo».
Oltre al gran punto di richiamo dello Street Food in piazza Garibaldi, nel weekend gallaratese è emersa ancora di più (anche agli occhi di chi veniva da fuori) la dinamicità della zona di via Mazzini, che ha ritrovato una centralità negli ultimi due anni, con qualche attività che ha fatto da traino ad altre. Anche se nella zona via Verdi-via Manzoni sono attese delle novità a breve e qualche spazio è in attesa di rinnovo.
In ogni caso, Longobardi ribadisce la sua lettura: «Il food tira veramente tanto: oggi è la parte commerciale che deve adattarsi al food». Di qui l’appello ai commercianti ad adattare anche l’offerta, in termini di orari, specie in occasione di serate particolari: «Aprire la sera, magari al venerdì, per poi aprire un po’ più tardi il giorno dopo» sintetizza Longobardi, che è anche presidente del Distretto del Commercio.
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