Venerdì sciopero dei sindacati di base, poi occhio ai trasporti il 30
Il 20 protesta dei sindacati di base contro l'aumento delle spese militari, i tagli al welfare, la cancellazione della clausola sociale. Ma all'orizzonte c'è anche un'altra astensione
Nuovo sciopero con possibili disagi anche nei trasporti, venerdì 20 maggio.
L’astensione dal lavoro è proclamata da diverse sigle del sindacalismo di base (Cobas, Cub Trasporti, Al Cobas, Unione Sindacale Italiana) per contestare le politiche del governo. Si tratta di uno sciopero generale che tocca tutti i settori.
C’è poi già in calendario al 30 maggio un altro sciopero – questa volta dei sindacati confederali- nel settore del trasporto pubblico locale.
Le ragioni dello sciopero di venerdì 20 maggio 2022
Le ragioni dello sciopero vengono spiegate dalla Cub Trasporti con queste parole d’ordine:
LA GUERRA VA FERMATA. La guerra rappresenta una vergogna per il suo carico di morti e feriti, di devastazione, di rifugiati, di disperazione, di crisi alimentare e di altre catastrofi.
I DANNI ECONOMICI PER L’ITALIA SONO GIÀ EVIDENTI. A causa dell’aumento dei prezzi dei prodotti energetici e di molte materie prime, la produzione industriale sta rallentando e rischia così di aggravare anche la crisi del turismo, aumentando i danni prodotti dalla pandemia.
AUMENTANO LA SPESA PER LE ARMI AL POSTO DI SANITÀ, SCUOLA, TRASPORTI EDILIZIA POPOLARE E AUMENTI SALARIALI E DI PENSIONI. Il Governo Draghi, su ordine della NATO, vuole aumentare le spese militari fino al 2% del Pil, schierando l’Italia tra gli stati che, soffiando sul fuoco, rischiano una escalation del conflitto e del suo allargamento, aumentando le spese militari da 25 MLD a 38 MLD di € l’anno.
DOBBIAMO RINUNCIARE ALLE ARMI ED IMBRACCIARE LA DIPLOMAZIA. È ora che decolli un’azione diplomatica di cui l’Italia, rinunciando al ruolo di ancella degli USA, deve farsi promotrice per fermare le mire imperialiste della Russia, altrimenti AUMENTERÀ LA CRISI OCCUPAZIONALE E I SALARI CONTINUERANNO AD ESSERE EROSI DA UNA INFLAZIONE CHE È GIÀ RIPARTITA ED È ORA, AL 7%.
L’ECONOMIA DI GUERRA RISCHIANO DI DIVENTARE LA SCUSA PER CONTINUARE A SCARICARE SUI LAVORATORI LE SCELTE DEL GOVERNO:
Ø MANCATI RINNOVI CONTRATTUALI E AUMENTO VERTIGINOSO DEL COSTO DELLA VITA.
Ø PRECARIATO DA RECORD (smantellato anche il debolissimo Decreto Dignità!).
Ø SGRAVI FISCALI A SOSTEGNO DEI CETI PIÙ ABBIENTI, STRETTA SUI SOSTEGNI ALLA POVERTÀ, LAVORO POVERO DILAGANTE, SALARI IN DISCESA (-2,9% dal 1990 ad oggi: unico Paese in Europa!).
Ø LAVORO NERO in aumento.
Ø EVASIONE CONTRIBUTIVA in crescita (oltre 100 MLD l’anno).
Ø DISOCCUPAZIONE alle stelle.
Ø CANCELLAZIONE DELLA CLAUSOLA SOCIALE NEI CAMBI DI APPALTO (approvata in Senato dopo averla applicata in Alitalia!),
Ø EDILIZIA POPOLARE inesistente e contemporaneo sblocco degli sfratti.
Lo sciopero trasporti del 30 maggio 2022
Lunedì 30 maggio è previsto un altro sciopero, nazionale, specifico del settore trasporto pubblico locale, indetto dai sindacati FILT-CGIL/FIT-CISL/UILT-UIL/UGL-FNA/FAISA-CISA.
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