Assegno unico ai frontalieri, anche il Consiglio regionale si muove per una soluzione
Sono 75mila i lavoratori frontalieri che risiedono in Lombardia. Di questi, 35mila non percepiscono gli assegni famigliari dal giorno di entrata in vigore dell’assegno unico, cioè dal 1 marzo
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Sono 75mila i lavoratori frontalieri che risiedono in Lombardia. Di questi, 35mila non percepiscono gli assegni famigliari dal giorno di entrata in vigore dell’assegno unico, cioè dal 1 marzo.
In base alla legge svizzera, infatti, i frontalieri devono chiedere l’assegno unico in Italia e, successivamente, la cassa di compensazione svizzera competente integra la somma erogata dall’assegno unico italiano e quella dell’assegno famigliare svizzero. Tuttavia, in assenza di una direttiva chiara dell’INPS, non c’è stata alcuna comunicazione tra le sedi territoriali dell’istituto di previdenza e le casse di competenza svizzere. Impedendo, di fatto, a oltre 35mila famiglie di percepire l’assegno unico.
La mozione urgente, presentata dal Gruppo Lega al Consiglio regionale lombardo, chiede pertanto al Ministero del Lavoro di attivarsi presso l’INPS affinché possa essere ripristinato il prima possibile il diritto di 35mila frontalieri.
I frontalieri chiedono chiarezza sull’assegno unico: “Così ci penalizza”
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