Netflix sta ufficialmente conoscendo la sua prima grande crisi
Analizzando il trend negativo che sta vivendo Netflix è possibile capire che il mondo delle piattaforme streaming sta cambiando, e lo sta facendo rapidamente. L'analisi degli esperti di MisterGadget.Tech
Le ultime settimane hanno sancito ufficialmente la prima vera grande crisi di Netflix. Il “pesante” crollo in borsa è infatti semplicemente l’ultimo evento di una lunga lista di “sfortune”, come l’abbandono degli utenti, che hanno visto protagonista il colosso streaming.
Analizzando il trend negativo che sta vivendo Netflix è possibile capire che il mondo delle piattaforme streaming sta cambiando, e lo sta facendo rapidamente. Ma quali sono le ragioni che stanno contribuendo a questo fenomeno? Cosa spinge gli utenti a preferire una piattaforma piuttosto che un altra? Sono diverse le domande che ci si potrebbe porre e a cui cercheremo di trovare una risposta insieme agli esperti di MisterGadget.Tech.
I motivi del crollo
La crisi di Netflix è dovuta ad una serie di fattori che si sono per di più verificati in contemporanea, rendendo così più rapido ed evidente il tracollo. Una prima motivazione è senza dubbio l’aumento dei prezzi degli abbonamenti, unito alla politica contro la condivisione delle password. Questi fattori sarebbero potuti essere tollerati dagli utenti, se accompagnati da un miglioramento dell’offerta. Ciò che ha fatto Netflix è invece stato l’esatto drasticamente diminuita.
Altra problematica fortemente incisiva sull’andamento di Netflix è stata sicuramente l’aumento della concorrenza. In breve tempo infatti la piattaforma è passata dall’operare in un mercato quasi privo di competitor, ad un mercato ricco di piattaforme che offrono servizi streaming. Uno dei grandi concorrenti di Netflix è sicuramente Amazon Prime Video , che grazie ad una serie di importanti investimenti su produzioni originali e su contenuti di terzi, è riuscita ad accaparrarsi una buona fetta di mercato. Se si vuole però trovare una piattaforma che ha davvero intaccato la supremazia di Netflix, allora probabilmente il nome più adatto è quello di Disney+ . Questo perché il servizio di streaming della Disney è stata capace di infliggere un doppio colpo alla concorrente: ha privato Netflix dell’intero catalogo Star Wars, Marvel e delle produzioni Pixar. Uno “scippo” che ha conseguentemente portato molti utenti giovani ad abbandonare Netflix, preferendo Disney+.
L’impoverimento del catalogo
L’offerta di Netflix sta dunque conoscendo un forte calo del numero di contenuti. Sulla base di quanto riportato dal sito What’s On Netflix , rispetto al 2015, la piattaforma presenta al suo interno il 35% in meno dei film. A maggio 2015 c’erano 4751 film visibili, a maggio 2022 sono “solo” poco più di 3000. Una perdita di circa 1735 titoli nel giro di soli 7 anni.
I dati fanno naturalmente riferimento al mercato americano e non a quello italiano ma rimangono comunque estremamente significativi. Analizzando questi numeri, è semplice capire le motivazioni che hanno spinto molti utenti a non rinnovare il proprio abbonamento Netflix: alle persone viene richiesto di pagare di più per un servizio che offre sempre di meno. La conseguenza? Una perdita di valore e fiducia agli occhi delle persone.
La risposta di Netflix
Netflix ha cercato di porre fine a questa “emorragia di utenti” decidendo di ampliare la sua offerta, inoltrandosi nel mondo dei videogames. Una scelta frutto sicuramente di studi e ricerche, che però sembra non scaldare il cuore degli utenti, almeno fino ad ora.
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