Andrea Cerelli, professore a L’Eredità, si racconta nella sua Busto Arsizio
Abbiamo fatto quattro chiacchiere con il giovane bustocco che da 8 mesi è presenza fissa del cast di Flavio Insinna. Modello, designer e anche ballerino è cittadino del mondo
Andrea Cerelli, uno dei professori della trasmissione di Raiuno L’Eredità, sta per chiudere una stagione di grande successo . Prima di registrare le ultime puntate della stagione del fortunato quiz televisivo (record di longevità dopo 20 anni e oltre 4500 puntate) è tornato a Busto Arsizio, sua città natale, per qualche giorno e per l’occasione si è raccontato alla stampa locale in compagnia del consigliere comunale Alessandro Albani: «Quando posso guardo sempre L’Eredità come milioni di italiani – racconta Albani- soprattutto da quando c’è Andrea. L’ho contattato per organizzare una chiacchierata con lui, per raccontarci come è arrivato ad uno dei programmi di punta della Rai. Anche lui porta il nome della nostra città nelle case di molte persone. In questo periodo difficile tra pandemie e guerre abbiamo bisogno di parlare di argomenti più scanzonati».
Andrea ha 30 anni ed è originario di Madonna Regina dove è cresciuto, e San Michele dove vive ora quando è in città. Modello, disegnatore di gioielli, personaggio tv ha già girato mezzo mondo: «Ho viaggiato molto tra Parigi, New York e Londra ma Busto Arsizio è il luogo del cuore. Quando sono qui, per rilassarmi, vado a fare un giro nel quartiere dove sono cresciuto. Busto non è una città d’impatto ma ha delle chicche bellissime come le tante ville liberty».
Andrea ha frequentato le scuole elementari Pascoli e poi le medie Bossi. Alle superiori ha frequentato il Gadda Rosselli a Gallarate, indirizzo commerciale: «Ho tanti bei ricordi qui. Dalle gite al Ticino con gli amici in bicicletta, le gare di atletica con la Pro Patria grazie agli insegnamenti del grande Vittorio Ramaglia. Andai anche a Rieti ai campionati nazionali, facevo i 400 e i 110 ostacoli».
Dopo gli anni della formazione ha fatto il modello per alcuni anni: «La prima sfilata importante è stata per Givenchy. Poi sono stato modello per altri grandi brand fino alla grande occasione di vivere per 3 anni a New York. Ho vissuto in quartieri diversi e ho sperimentato la frenesia di una società diversa dalla nostra che va a ritmi incredibili ma che rischia di lasciarti indietro se non sai stare al passo»
Qui Andrea è diventato anche disegnatore di gioielli: «Una delle mie grandi passioni insieme ai cavalli, ai profumi e ai motori. Ho fatto dei anche dei corsi online e mi sono specializzato nella metalleria per borse e scarpe. Dopo New York sono tornato in Europa e mi dividevo tra Parigi e Scandicci dove ho fatto il consulente.
Lasciato il design ha ripreso il filo della moda e si è ritrovato a lavorare con uno dei suoi vicini di casa a Madonna Regina: «La vita è davvero curiosa. Tramite lui ho saputo che cercavano ragazzi in una società di produzione dell’Eredità e così da 8 mesi sono lì a fare il professore, l’unico di sesso maschile, e ho anche dovuto imparare a ballare».
Andrea descrive così il rapporto col conduttore Flavio Insinna: «Insinna è una persona di grande cultura. Per me è un grande mentore che mi sta insegnando molto su cultura, arte e cinema».
Quando gli chiediamo cosa gli manca di Busto ricorda i suoi amici: «A Busto ho amici che sono fratelli. Quando posso sto con loro e riassaporo la vita di tutti i giorni che facevo qui». Andrea ha un rapporto speciale anche con le sorelle: «Rachele ha studiato all’Icma e mi ha dato molti consigli importanti per la mia carriera, suggerendomi i corsi da seguire per migliorarmi e poi c’è Francesca che lavora in uno studio veterinario a Milano».
Infine una domanda sulla sua città. In cosa Busto dovrebbe migliorare? «Busto dovrebbe sfruttare meglio i suoi spazi per gli eventi e lasciare più libertà ai giovani di esprimere la propria arte. Ci vorrebbe più flessibilità nei confronti dei ragazzi e imparare dagli americani la dinamicità».
Obiettivi futuri? «Vorrei rimanere nell’ambito televisivo. Mi piacciono i talk e mi piacerebbe portare qualche idea nuova in questo ambito. Credo che in Italia manchi una trasmissione che parli di argomenti nuovi e che riguardano i giovani. Ad esempio l’impatto dei social network sull’opinione pubblica, il nuovo concetto di famiglia, insomma tutti quei grandi cambiamenti che stanno attraversando la nostra società».
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