Una piazza per Enzo Tortora. E Più Gallarate lancia la campagna per i referendum sulla giustizia
La lista civica chiede di ricordare il conduttore televisivo ingiustamente accusato e incarcerato nel 1983. Domenica l'evento con l'ex compagna e i vertici di PiùEuropa
Nel nome di Enzo Tortora: ricordando uno degli errori giudiziari più clamorosi d’Italia, PiùEuropa e PiùGallarate lancia anche a Gallarate la campagna per i referendum del 12 giugno. Ma non solo: PiùGallarate ha infatti avanzato anche la proposta di intitolare al conduttore televisivo la piazzetta davanti al tribunale della città dei due galli.
Domenica 29 maggio, dalle 20.30 e anticipato da un momento conviviale, è in programma la serata dedicata al caso di Enzo Tortora, con la presenza di Francesca Scopelliti, compagna di Tortora e poi senatrice della Repubblica, e dei vertici di PiùEuropa, Benedetto della Vedova, Simona Viola, Valerio Federico, il consigliere Michele Usuelli. E ancor Marco Ferrario dell’associazione che porta il nome di Tortora, e Gianluca Parrinello, coordinatore di Yourope.
Tortora, notissimo conduttore televisivo, venne arrestato il 17 giugno 1983, accusato di associazione camorristica e traffico di droga, sulla base delle dichiarazioni di un cosiddetto pentito. Subì sette mesi di carcerazione preventiva, fino al gennaio del 1984, subì una condanna a dieci anni di carcere in primo grado. Dopo l’assoluzione in appello si dovette attendere il 1987 per l’assoluzione definitiva dopo la conferma della Cassazione. Nel 1988 fu eletto in Parlamento con i Radicali, divenendo un simbolo della battaglia per una giustizia giusta e garantista.
«Enzo Tortora venne considerato definitivamente innocente dopo tre lunghi anni», spiega la firmataria della mozione, il consigliere comunale Sonia Serati . «Dedicò gli ultimi anni della sua vita sensibilizzando milioni di italiani sull’importanza di una corretta amministrazione della giustizia. L’impegno politico intrapreso da Enzo Tortora comportò il suo ingresso all’interno delle istituzioni italiane ed europee dove con onore rappresentò il popolo italiano rendendo proprie importanti battaglie di civiltà a partire dalle condizioni carcerarie. Non dimentichiamo infine la sua attività di conduttore e giornalista. E il parco di viale Milano, situato tra il palazzo della giustizia gallaratese e il polo culturale cittadino, si presterebbe quindi ottimamente al suo ricordo».
Il convegno di domenica poi non è un omaggio a una vicenda ormai storica, ma un richiamo a un problema ancora aperto. «Il 35 percento dei detenuti è sottoposto ad oggi a custodia cautelare, in attesa di un giudizio che potrebbe verosimilmente consistere in una proclamazione di innocenza. In Italia ogni anno circa mille cittadini vengono risarciti a seguito di errori giudiziari. Non solo, quindi, l’esperienza del carcere rappresenta un trauma per coloro che vengono privati ingiustamente della libertà personale, ma anche un evidente onere per i bilanci pubblici», che è stato calcolato in 795 milioni di euro in indennizzi dal 1992.
«La spettacolarizzazione dei processi e delle indagini giudiziarie danneggia irrimediabilmente l’immagine degli imputati, influenzando l’opinione pubblica ben prima che sopraggiunga una sentenza definitiva di condanna».
Al di là della scadenza dei referendum, come detto, PiùGallarate sostiene anche la dedicazione di uno spazio pubblico ad Enzo Tortora. «Noi suggeriamo un luogo che, dopo uno studio della città, a oggi è senza denominazione, e che si trova esattamente davanti all’ex-tribunale di Gallarate, simbolo quindi dell’importanza che la nostra città ripone, oggi più che mai, verso la giustizia. Davanti alle forze dell’ordine, la questura, quale simbolo della garanzia della tutela della giustizia, e vicino al nostro cimitero, luogo proprio dell’affetto dei nostri cari scomparsi, e infine vicino al museo di arte contemporanea, luogo per antonomasia in cui si educa, attraverso l’arte, al senso del giusto e del bello».
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