“L’isola delle scale proibite”, il primo romanzo di Luca Oliveri e Andrea Marangon
Con questo romanzo debuttano nel mondo della narrativa per raccontare le sensazioni che nascono dalle loro passioni
L’isola delle scale proibite è il nuovo libro di Luca Oliveri e Andrea Marangon, autori varesini al loro primo romanzo.
Luca Oliveri è un imprenditore e Andrea Marangon un medico, hanno la passione per i viaggi e la fotografia naturalistica. Curano un blog (www.lucaoliveri.net) e condividono sui social i luoghi visitati, gli incontri e le esperienze vissute (https://www.instagram.com/lucaoliveri90/).
Con questo romanzo debuttano nel mondo della narrativa per raccontare le sensazioni che nascono dalle loro passioni. «Questa storia affascinante è stata scritta a quattro mani da Luca Oliveri e me – racconta Andrea Marangon -, appassionati di viaggio e di fotografia naturalistica. Per scrivere il romanzo ci siamo ispirati ai luoghi che abbiamo esplorato durante le nostre esperienze».
LA SINOSSI DEL ROMANZO “L’ISOLA DELLE SCALE PROIBITE”
Davide e Samuel si ritrovano immersi nella natura selvaggia e spettacolare delle Hawaii, una terra mitologica dove realtà e immaginazione si sovrappongono. Quasi per caso, scoprono dell’esistenza di una vetta sacra nel cuore dell’isola, a cui si può arrivare solo con una scala a cui sembra impossibile accedere. Da quel momento raggiungerla diventa il loro desiderio più grande, una sfida che li porterà a riflettere su loro stessi, affrontando paure e limiti. A guidarli in questo percorso, metafora di un viaggio anche interiore, sono gli incontri fatti lungo la strada, con la sensazione di trovarsi in un posto dove «le barriere abituali, con alcune persone, cadono e si stabilisce un legame così forte e indissolubile come un tatuaggio sulla pelle». Dal logorroico tassista giapponese, il primo a raccontare loro delle leggendarie scale proibite, all’enigmatico Matt, guida che ha abbandonato una vita di certezze per seguire il richiamo dell’isola e delle sue vette incontaminate, ognuno di loro li porterà un po’ più vicino alla meta. Durante questa ricerca lo stesso senso del viaggiare si modifica, passando da vacanza a strumento di trasformazione «non per staccare la spina, non per evadere, ma per sperimentare la vita»
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