Estate nel Varesotto

Da Bonaduz a Illanz entriamo nella valle che porta al Lucomagno

Ventidue chilometri con un bel percorso prevalentemente nel bosco e al fianco del Reno Anteriore

Da Bonaduz a Rueun

Bella giornata, buona tappa e fantastico percorso. I vari meteo, che prevedevano pioggia, non ci hanno preso, perché dopo una scrosciata di acqua mentre facevamo colazione, ci ha accompagnato sempre un bel sole con solo qualche nuvola sparsa. La nostra tappa è stata un po’ diversa da quella indicata dalla Via Francisca. Ieri abbiamo allungato otto chilometri per arrivare a Versam da dove siamo poi ripartiti. Oggi lo stesso superando Illanz di cinque chilometri per arrivare a Rueun. Una scelta per accorciare quella di domani per Disentis che per noi sarà di 26 km contro i 31 ufficiali. Insomma, il cammino, quando si può, va rivisto per non avere troppi squilibri.

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Da Bonaduz a Illanz lungo la Via Francisca 4 di 8
Da Bonaduz a Rueun

Tappa molto naturalistica e quasi tutta su sentieri e carrarecce con notevoli scorci. Subito dopo Versam si incontra Carrera, piccolo borgo di campagna e poi Valendas dove ci siamo fermati per una breve pausa e un caffè. In una stanza di fianco al piccolo market la signora ha ricavato lo spazio per il bar e poter leggere. Ci hanno colpito due cose: la cura per la cultura locale e la presenza di un negozio in un paese così piccolo. Certo i prezzi sono quel che sono: pazzeschi anche per gli svizzeri visto che le albicocche costavano 12 franchi.

Da Bonaduz a Rueun

Abbiamo scoperto dopo pochi metri che in realtà sono presenti diversi bar e ristoranti perché subito sotto si trova la stazione ferroviaria e il posto è meta per tanti camminatori, ciclisti e anche amanti di canoa e attività in acqua. Lungo il sentiero oggi c’era un bel via vai. La nostra conversazione è stata centrata sulle ragioni di tanta cura del territorio da parte elvetica e sul perché l’Italia non riesca invece a valorizzare tante proprie ricchezze oltre che l’ambiente montano. Tomas conosce bene la realtà Svizzera perché lavora alla Rsi. Per me è una autentica passione e ho frequentato a lungo questo paese prima per ragioni familiari e poi per le tante vacanze proprio nei Grigioni e ora per la passione del cammino.

Le riflessioni da fare sono tante perché in Italia si è maestri nel fare convegni, bandi dalla vita corta e poi istituzioni che spesso non hanno alcuna visione. In poche parole manca la strategia e anche una concreta prassi che permetta di salvare e al tempo stesso sviluppare i territori di montagna. È vero che in Svizzera hanno i patriziati, una istituzione quasi socialista nella filosofia di fondo, ma a questo si accompagna una azione statale e locale molto concreta che mira a non far spopolare alcune aree. Da qui si capisce il perché di tante stalle, fattorie e anche piccoli negozi presenti in piccoli e piccolissimi villaggi. Se non pensi allo sviluppo demografico, al lavoro e ad alcune innovazioni sociali non hai futuro.

Da Bonaduz a Rueun

Qui esiste una rete di trasporto pubblico di primo ordine. “Usarlo non è da sfigati come pensano da noi” dice Tomas commentando il quinto bus in dieci minuti che passa dalla piazza di Illanz dove ci siamo fermati per un momento di riposo. Ragioniamo anche sulla rete ferroviaria e su come la mobilità preveda l’uso di molteplici mezzi in modo da avere una rete fitta di trasporti che raggiungono anche i posti più sperduti.

Camminare oggi oltre che faticoso è stato un piacere. Avevo iniziato male perché in un tratto in discesa sono scivolato facendo un bel volo, ma per fortuna a parte qualche graffio non ho avuto particolari problemi. Ieri avevo dovuto buttare le mie bacchette appena acquistate in Italia perché una si era rotta e così mi è toccato fare un vero investimento prendendone di nuove a Bonaduz. Sono stato fortunato e me la sono cavata con un costo simile a Varese tenendo conto che avevo ben poca scelta perché avevano solo l’alta gamma e non certo prezzi da Decathlon. Del resto affrontare queste tappe e soprattutto la salita e discesa dal Lucomagno sarebbe stata davvero tosta.

A questo proposito qualche timore iniziamo ad averlo perché in queste due tappe la fatica si è fatta sentire e la progressione è di quelle davvero impegnative. Domani per il numero di chilometri e dopo domani per il dislivello da affrontare insieme anche alla lunghezza. Si vedrà.

Da Bonaduz a Rueun

Intanto oggi siamo alloggiati in un hostel a gestione italiana. Non potremo gustare i loro piatti perché è il giorno di riposo, ma ce ne faremo una ragione anche se qui intorno non si vedono posti dove poter mangiare qualcosa. Se qualcuno volesse lanciarsi nell’idea di percorrere queste tappe, vi consigliamo gli scarponi perché alcune zone sono molto umide anche senza pioggia e le scarpe basse sarebbero poco adatte.

Marco Giovannelli
marco@varesenews.it

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Pubblicato il 26 Luglio 2022
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