A Ternate un impianto sperimentale per il cemento “riciclato”
Ministero e Regione stanziano 3 milioni di euro a sostegno dell'investimento Holcim: l'obiettivo è creare un cemento che riutilizzi anche scarti edili anziché materiale provenienti dalle cave, riducendo l'impatto ambientale

Il ministro Giancarlo Giorgetti ha autorizzato un accordo per l’innovazione con l’azienda Holcim Italia, da realizzare nello stabilimento di Ternate, che punta a sviluppare nuove tecnologie e processi di produzione per “cementi innovativi e ecosostenibili”.
Si tratta di un progetto che prevede attività di ricerca e sviluppo finalizzate alla costruzione di un impianto sperimentale da destinare alle diverse fasi del processo di produzione del cemento. L’obiettivo è realizzare un prodotto innovativo riutilizzando gli scarti dei materiali edilizi, riducendo le emissioni di CO2 e aumentando l’utilizzo di fonti rinnovabili.
Le risorse per finanziare l’intervento sono complessivamente pari a 11,5 milioni di euro, di cui il Ministero dello sviluppo economico mette a disposizione agevolazioni pari a 2,9 milioni di euro.
«La competitività di un territorio passa anche dalla capacità delle aziende di innovare, raccogliendo le opportunità che le nuove tecnologie mettono a disposizione per migliorare i processi produttivi verso la direzione della riduzione dei costi dell’energia e del minor impatto sull’ambiente» ha dichiarato il ministro Giorgetti.
Essendo la produzione di cemento un processo estremamente energivoro, il progetto mira a promuovere la creazione di un impianto prototipale in cui la produzione di cemento si concili con gli obiettivi ambientali di riduzione di emissioni di CO2, oltre all’utilizzo di materie prime seconde, come gli scarti edilizi che possono essere utilizzati al posto degli aggregativi comuni, tipicamente proveniente da cave. La strategia del soggetto proponente è quindi basata sullo sviluppo di nuovi prodotti che riducano il contenuto di clinker (componente di base per la produzione del cemento, ottenuto dalla cottura di materie prime naturali, quali calcari, marne, argille) nei cementi a favore di componenti minerali (con conseguente riduzione di CO2 da decarbonatazione), sulla sostituzione dei combustibili fossili con quelli a base di biomassa da rifiuti e sull’efficientamento dei processi produttivi da un punto di vista energetico, con aumento della quota parte proveniente da fonti rinnovabili.
Le risorse pubbliche stanziate a copertura del progetto ammontano complessivamente ad euro 3.003.466,94: ai 2.935.495,34 euro a carico del Ministero, si aggiungono infatti anche 346.554 euro a carico della Regione Lombardia.
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