Dove la “sponda magra” diventa meta internazionale di turisti
Il Tour di Va in Giro ha toccato alcune delle località più note del Lago Maggiore, poco conosciute dai varesini ma notissime, da decenni, a molti turisti del nord Europa e anche a parte dell'Elite milanese. Siamo andati a scoprirli con i nostri occhi
C’è un pezzo di lago Maggiore che è molto più noto ai turisti stranieri, prevalentemente del centro e nord Europa, che ai varesini.
Un pezzo di costa dalle caratteristiche straordinarie: acque pulitissime, spiagge incantevoli, monumenti storici millenari e montagne con chilometri e chilometri di sentieri percorribili a piedi e in mountain bike. Luoghi dove si trovano cascate alte cento metri, funivie che ti portano dal lago a mille metri in 20 minuti, che ti danno la possibilità di mangiare polenta con il cinghiale (al fresco) all’ora di pranzo e andare a fare un bagno (rinfrescante) all’ora di cena.
E’ il tratto che ho percorso in questa mia settimana di Tour, da Laveno Mombello a Luino: un tratto straordinario, che merita che lo sviluppo turistico, che in quella parte di lago ha un potenziale enorme, possa colmare e superare il “buco” lasciato dalle attività industriali dei primi del novecento. Perchè il problema di queste zone è che sono state – in epoche ormai passate – importanti e fiorenti per produzione, oscurando l’altro tesoro disponibile per la popolazione: la loro terra, i loro paesaggi, i loro panorami.
Un potenziale che in questi tempi di turismo sostenibile e green è, se possibile, ancora aumentato: i bed and breakfast e gli airbnb – ma anche l’affitto e la vendita di seconde case, tornato fiorente negli ultimi tempi, secondo quello che segnalano gli operatori – hanno creato di fatto dei grandi “alberghi diffusi” sia nelle città più grandi come Luino e Laveno, sia nelle frazioni dei comuni più piccoli. Emblematica è la frazione di Ligurno a Porto Valtravaglia, millenaria e ristrutturata dai possessori di seconde case del centro Europa, o anche gli agglomerati vista lago di Brezzo di Bedero diventati di fatto delle frazioni a sè, come il villaggio Belmonte o il villaggio Olandese: da qui i turisti tedeschi, olandesi, austriaci e svizzeri possono partire per lunghe escursioni o grandi mangiate, corsi di vela o trekking, percorsi che prevedono come tappe intermedie delle chiese romaniche o trincee e tunnel della prima guerra mondiale.
Quello che manca, forse, è un po’ più di consapevolezza: anche e soprattutto del fatto che per riuscire a guadagnarci tutti bisogna lavorare insieme, e affidarsi, per i grandi progetti, agli enti più alti, nazionali e sovranazionali. Ma molti segnali dicono che si sta andando nella direzione giusta, soprattutto nei progetti: dallo studio per realizzare – Finalmente! – un lungolago che attraversi tutta Laveno, alla ristrutturazione della meravigliosa stazione di Luino, che ha una potenzialità straordinaria per dimensione e bellezza.
Il prossimo sogno è un lungolago pedonale e ciclabile per tutta questa parte di costa, e una sentieristica comune per tutti, che permetta di “pensare più in grande” a chi viene in vacanza in queste splendide zone: ci vorrà del tempo, ma siamo fiduciosi.
I COMUNI
Laveno Mombello
Laveno Mombello è in piena “ristrutturazione”: non solo per il grande cantiere, ormai in via di conclusione, che ha trasformato l’area delle ceramiche a lago in un quartiere turistico modernissimo che porta il tocco di vere archistar europee (Uno tra tutte Cino Zucchi, che ha firmato anche la ristrutturazione della Lavazza a Torino e alcuni dei condomini sull’area ex Expo di Milano), ma proprio perchè si respira l’aria di un vento nuovo: quello che finalmente lascia nel passato la “vocazione industriale” e, nei luoghi che hanno “riempito” la città di industria, si è decisa a “colmare i buchi” con grandi e piccoli progetti dedicati alla nuova vocazione, quella turistica. Tra quelli più interessanti, va menzionato senza dubbio quello delle officine dell’Acqua, che da magazzino merci di una ferrovia che non trasporta più materie prime diventerà il primo museo della storia della navigazione del lago: con parecchi plus in più, come una sala convegni vista lago raggiungibile da Milano Cadorna direttamente con il treno. Personalmente, non potrò dimenticare la fine della mia giornata: in bidonvia verso il sasso del Ferro, con la prospettiva di pernottare in un albergo dalla vista unica.
Il panorama serale dal sasso del FerroCastelveccana
Castelveccana è una perla, che non sfigurerebbe tra le mete esclusive internazionali del turismo, grazie soprattutto alla sua frazione a lago di Caldè, che vanta almeno cinque spiagge di sabbia o ciottoli con acqua splendida, in diversi casi attrezzate con cabina e doccia (provate personalmente…) che rendono più confortevole un bagno che, per la naturale esposizione del paese, si può fare tranquillamente fino all’ora di cena. Una cena che può essere anche consumata nei scicchissimi ristorantini sul lago o nella sempre viva area della Pro Loco, che fornisce sagre “a nastro” per tutta l’estate. Ma in realtà Castelveccana è molto di più: è trekking sul Cuvignone, è raccolta di storia patria, è spiritualità a picco sul lago o angoli nascosti come la cascata della Froda. Un paese tutto da godere, e un giorno non basta: la mia fortuna è di aver potuto soggiornare li per quasi tutta la settimana del tour.
Il panorama dal Poggiolo sul CuvignonePorto Valtravaglia
Anche Porto Valtravaglia ha le stesse, incredibili caratteristiche di Castelveccana: acque splendide, spiagge attrezzate, luce del sole fino a sera, tante frazioni dove trovare la propria casa di vacanza del cuore. Se a “Porto” si comprano i giornali in tutte le lingue o si può mangiare la pizza a lago nel nuovo albergo ristrutturato, nelle frazioni si possono fare camminate nei centri storici o trekking verso l’alpe san Michele: che vanta non solo una chiesa antica ma anche un ristoro attivissimo, dove si organizzano rassegne di cinema all’aperto ed eventi culturali, oltre a proporti un’ottima polenta con la salsiccia. Non per niente nel comune i turisti europei ci vivono da decenni, e hanno di fatto “restaurato” intere località.
A pesca sul Lungolago, nel piazzale dell’ImbarcaderoBrezzo di Bedero
Brezzo di Bedero è un comune piccolissimo ma pieno di storia, che può vantare canoniche medievali e pezzi importanti della linea Cadorna: quest’ultima magnificamente ristrutturata dalla determinazione di alcuni volontari, che ne ha fatto un museo interattivo a cielo aperto cin grado di fare impazzire bimbi e ragazzi, con tutte quelle trincee e quei tunnel. Ma la caratteristica che fa innamorare i turisti europei da decenni a questa parte è la sua esposizione e i suoi panorami a picco sul lago, che se non siete ospiti del villaggio Olandese o di una delle tante seconde case affittate li, potete godervi più semplicemente dal belvedere Pasquè. Un po’ meno accessibili le pur belle spiagge, tagliate dalla provinciale del lago. Meriterebbero qualche parcheggio selvaggio in meno e qualche parcheggio vero in più: ma su questo, qualche cantiere già in essere regala parecchie speranze.
La canonicaGermignaga
Germignaga punta sui parchi. Nel comune il cui confine con la grande Luino è delimitato dalla foce del Tresa, punto di grande attenzione naturalistica perchè meta di sosta e nidificazione di molte specie di uccelli anche rare, l’attenzione per i cittadini non poteva che essere green: e colpisce la presenza di due parchi direttamente sul lago, dove si passa dalla natura alla spiaggia attrezzata semplicemente facendo una passeggiata. Interessante in particolare la “spiaggia comunale attrezzata” che in realtà si chiama parco delle Fontanelle: non mancano lì un beach bar, delle “terrazze” lungolago e una vista importante sulla costa. In fondo al parco, un edificio che si presta ai più importanti eventi: l’ex colonia elioterapica, ideale per “pensare in grande” mostre, concerti ed eventi.
L’ex Colonia ElioterapicaLuino
La bella Luino vive ancora di memorie (E ne ha tante: da una delle più importanti stazioni internazionali del primo novecento alle tracce di Piero Chiara e Vittorio Sereni) ma anche tante possibilità di modellare il suo futuro proprio ridisegnando quel passato, che attiene a una produzione industriale che non c’è più ma anche a un turismo d’elite che è ora sede della cultura della città.
Il più importante esempio è palazzo Verbania, la cui bella ristrutturazione prende il via da un albergo in stile liberty, anzi “Sezession” per la sua influenza mitteleuropea: quello che è stato un hotel sul lago è ora la porta di eventi, mostre e persino matrimoni suggestivi. Io porterò però sempre nel cuore la stazione: bella da togliere il fiato, in grado di mostrare in un colpo d’occhio la ricchezza e l’importanza della città dell’epoca, ma anche desolatamente vuota e svuotata di vita ora. Una ferita che deve essere uno stimolo costante per i luinesi, che hanno il dovere di ricordarsi cosa sono stati e cosa possono essere in futuro, grazie a un patrimonio che è tutto a loro disposizione.
MENZIONE SPECIALE ALL’ACCOGLIENZA
Infine, non posso esimermi dal citare chi mi ha ospitato in questi giorni con grande disponibilità, rendendo ancora più speciale per me questa settimana.
Innanzitutto, chi mi ha ospitato per la notte: in ordine cronologico, per primo va ringraziato Il ristorante hotel Funivia di Laveno, che con la simpatia di Paola mi ha ospitato nella prima cena e nella prima notte di tour, regalando a me e a voi uno spettacolare panorama al tramonto, oltre che la bellissima esperienza con la bidonvia. La struttura è aperta da metà marzo ai primi di novembre tutti i giorni dalle 11 alle 18 ( festivi dalle 10) . Venerdì, sabato e domenica la funivia è in funzione fino alle 20 e poi con corse a scendere fino alle 22 . Giugno luglio e agosto la salita è tutti i giorni fino alle 21 e poi corse a scendere fino alle 22.30, mentre ristorante e bar sono sempre aperti fino alle 22.00, e al ristorante è possibile mangiare a tutte le ore. Nella struttura ci sono 12 camere ben attrezzate, aperte tutti i giorni a giugno, luglio e agosto e negli altri mesi il venerdì, sabato e domenica.
Un grande grazie anche per chi mi ha ospitato nelle altre notti, il bed and breakfast “Il motto di Tommy” a Castelveccana: qui il suo host, Manuel “Gerva” Gervasoni, non solo ha una splendida villa diventata minialbergo da 4 camere, ma è anche un vero e proprio ufficio turistico umano, sempre pronto a dare un consiglio o fare una prenotazione per te. Il bed and breakfast, oltre a fornire colazioni deliziose con vista sul parco della villa, è anche in una posizione strategica: da li si raggiungono infatti a piedi le spiagge di Caldè, ma anche la sp239 che porta agli altri comuni del circondario, caratteristica per me molto utile nei giorni seguenti.
Da segnalare inoltre due rifugi raggiungibili in auto, il rifugio Adamoli al Cuvignone (in comune di Castelveccana) e il ristoro San Michele al Monte (In comune di porto Valtravaglia): aria pura, il fresco tipico dei mille metri e degli ottimi piatti rendono in entrambi i casi la gita altamente consigliata. Inoltre, con pochi passi (al Cuvignone) e una piccola passeggiata di una 20ina di minuti (all’alpe San Michele) si può godere di splendidi panorami.
Nella sezione “chef da assaggiare” vanno invece inscritti Ruggero, del Cappadue di Laveno, e Alessio d’Alberto, del Cubo di Luino.
Nel caso del Cappadue, non fatevi ingannare dall’esterno semplice, da pub paninoteca: l’offerta sulla carta sarà ben diversa e di alto livello. Da provare, e facile da raggiungere perchè proprio di fronte alla stazione.
Al “Cubo bottega & cucina” arrivavamo invece preparati, perchè Alessio d’Alberto è chef già ben noto per la sua Osteria D’Alberto di Brissago Valtravaglia. Un piccolo ristorante bomboniera dalle proposte sofisticate. A Luino l’atmosfera è più semplice, ma sugli ingredienti, e sulla “mano” da chef, non si transige.
Menzione aperitivi per il Kiosk di Porto Valtravaglia, beach bar serale a Punta Molino specializzato in cocktail. “Merita il viaggio”, come direbbe un noto chef televisivo…
Menzione sagre infine, ça va sans dire, alla pro Loco di Castelveccana. Basta scorrere la sua pagina facebook per scoprire quali delizie propone per tutta l’estate.
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