Accordo tra Regione Lombardia e medici di base per potenziare l’attività sul territorio
Previsto un compenso aggiuntivo di 15 milioni di euro per aumentare l'offerta territoriale, risolvere il problema degli ambiti carenti, collaborare a campagne vaccinali e di screening ma anche per collaborare con le case della comunità
Orari più lunghi, disponibilità a collaborare con le case di comunità, partecipazioni alle campagna vaccinali, agli screening, alla gestione dei pazienti domiciliari. Ma anche maggiori servizi, attraverso varie progettualità per garantire tamponi rapidi, test diagnostici anche tramite telemedicina, promozione della salute e counseling.
Regione Lombardia ha raggiunto un accordo con le principali sigle sindacali della medicina di base. Nell’accordo integrativo si mettono sul piatto 15 milioni di euro per ottenere ulteriori attività di potenziamento della medicina del territorio.
Innanzitutto è stato pensato un incentivo per risolvere il problema della carenza di curanti: un compenso aggiuntivo per i medici operanti in aree funzionalmente e temporaneamente disagiate che si fanno carico di assistere i pazienti non iscritti a un MMG.
GLI AMBULATORI MEDICI TEMPORANEI – Inoltre, per i pazienti a cui non è possibile assegnare un medico, l’Accordo prevede la possibilità di attivare nei giorni diurni feriali, gli Ambulatori medici temporanei (AMT), in cui possono operare tutti i medici del ‘ruolo unico’ (compresi i MMG di quel territorio).
Ulteriori fondi sono previsti per l’assunzione del personale di studio.
ASSOCIAZIONI DI MEDICI – Nell’intesa sottoscritta anche una serie di incentivi per la costituzione delle ‘Associazioni Funzionali Territoriali’ (AFT), in cui il medico di medicina generale, pur lavorando nel proprio studio, è strettamente collegato con altri colleghi; fondi anche per le ‘Unità Complesse di Cure Primarie’, dove i medici operano fisicamente nella stessa sede, accanto a specialisti. Per queste unità è previsto il collegamento funzionale con le AFT tramite sistemi informatici e informativi.
VICEPRESIDENTE MORATTI: UN PASSO IMPORTANTE, RINGRAZIO MEDICI E ASSOCIAZIONI – “Si tratta di un importante ed innovativo accordo – rimarca la vicepresidente ed assessore al Welfare – che sostiene il potenziamento della sanità territoriale lombarda. Le Regioni, con capofila la Lombardia, avevano nei mesi scorsi lavorato con il Ministro della Salute, per un accordo nazionale con i medici di medicina generale. Un impegno fatto proprio dal Presidente del Consiglio, che purtroppo non ha trovato concretizzazione a causa della crisi di Governo. La Lombardia ha perciò scelto di definire a livello regionale un primo accordo. Per questo ringrazio le associazioni e soprattutto i medici che si sono resi disponibili a realizzare questo passo importante”.
L’Accordo sottoscritto da Regione Lombardia e sindacati si inserisce nell’attuale fase di sviluppo della medicina territoriale attraverso l’istituzione delle Case di Comunità. Prevede che i medici di medicina generale siano chiamati a fornire un contributo significativo nella fase di elaborazione dei modelli operativi, per l’erogazione dei servizi integrati con gli specialisti ambulatoriali, l’Infermiere di Famiglia e di Comunità, l’Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) e i servizi sociali comunali.
L’intesa rafforza il lavoro in collegamento tra i MMG e mira ad offrire una maggiore disponibilità nella apertura degli studi e maggiori servizi, attraverso varie progettualità. In particolare le vaccinazioni, le vaccinazioni domiciliari, i tamponi rapidi, gli screening, i test diagnostici anche tramite telemedicina, la promozione della salute, counseling e l’attivazione dell’ADI. Altri settori cui l’Accordo Integrativo Regionale verte sono la telemedicina e il telemonitoraggio.
L’accordo permette di proseguire nella costruzione di un nuovo modello di sanità, non più ospedalocetrico e in grado di migliorare la presa in carico e la prevenzione.
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